Beledo - Seriously Deep

E' sempre un piacere parlare di Beledo. Si tratta di un musicista uruguaiano su cui ci siamo già soffermati, che magari non è proprio famoso in Italia, ma che vanta una lunga carriera e che grazie al supporto della Moonjune Records negli ultimi anni è riuscito a far conoscere meglio le proprie proposte in tutto il mondo.
Abbiamo recentemente analizzato il suo ultimo lavoro Flotando en el vacio; ora facciamo un salto indietro recuperando il precedente Seriously deep, uscito nel 2021.

AA.VV. - Steppes Beyond The Colossus - A tribute to Genesis solo careers - Steve Hackett

Mentre Steve Hackett continua ad omaggiare il suo passato con concerti di successo in tutto il mondo dopo il secondo Genesis revisited, ecco che la Mellow Records pubblica un tributo al chitarrista. Si tratta di Steppes beyond the Colossus, secondo dei tre cd del progetto Tribute to Genesis solo careers, uscito circa un anno dopo Family snapshot, dedicato a Peter Gabriel

Stefania Graziani with Tony Carnevale - Hands

Abbiamo sempre seguito con piacere Tony Carnevale e lo facciamo volentieri anche per questo progetto frutto dei Laboratori ANORA da lui diretti e che portano alla collaborazione tra artisti impegnati in diversi campi.
Hands è un'opera incentrata sul talento pianistico/tastieristico di Stefania Graziani, ex allieva di Tony e per l'occasione perfettamente accompagnata da quest'ultimo, che si cimenta nell'utilizzo di svariati strumenti campionati e suonati uno ad uno, con una certosina ricerca timbrica.

Univers Zero - Live at Triton 2009

Lasciate perdere se dal titolo vi aspettate un "classico" concerto dal vivo... ed anche se non siete apprezzabili conoscitori delle musiche di questo gruppo. Poi non dite che non vi ho messo sull'avviso!

Pubblicato in CD + DVD, confezione in cartonato tri-fold, artwork con immagini fotografiche sovrapposte prese durante la performance, oltre alla classica lista dei brani ed alla formazione, appare in rilievo la nota di retrocopertina informativa del contenuto relativo a due concerti tenuti a giugno 2009, al noto locale Le Triton, Les Lilas in Francia, presentando pezzi rappresentativi del periodo post album Heresie.

Stepps - Waltz For Tiger Joe: Complete Recordings

Esistono musiche sconosciute perchè all'origine prodotte in pochissime copie oppure registrate e rimaste su nastri nascosti dal tempo.

Ed è questo il caso, un disco che praticamente non è esistito realmente perchè realizzato nel 1976 in soli 50 esemplari! Se poi ci riferiamo ad un gruppo attivo nella lontana Australia, la cosa acquista un alone di intrigante mistero. 

Il tutto viene alla luce tra il 2022 e 2023 con la ristampa su CD e doppio LP a cura della coreana Merry-Go-Round ma che in realtà, a distanza di oltre 45 anni dalla sua nascita, bisogna considerare come una prima pubblicazione ufficiale.

GnosisRoundTable # 3

 

Aufklarung - Nell’idea di un tempo che (2025), IQ - Dominion - (2025), Margorani/D’Alessandro/Cutler  - Triangolazioni (2025), 5 uu’s - Hunger’s Teeth (1994), IQ - The Wake  (1985)

Qohelet - Cantico dei Cantici

Dopo avervi parlato del progetto Officine Seravalle, vi proponiamo ora un'altra esperienza sonora di Alessandro Seravalle, personaggio molto importante della scena italiana degli ultimi trenti anni. Con il nome Qohelet continua con le sue sperimentazioni, di nuovo affiancato da un altro "esploratore" quale Gianni Venturi. Per la loro seconda opera con questo nome prendono spunto dal biblico Cantico dei Cantici e ne vien fuori un altro disco stravagante, coraggioso, fuori dagli schemi. 

Univers Zero - Lueur

 

Questo lavoro conferma la coerenza stilistica della proposta musicale del gruppo, da tempo incarnato nella guida e nelle composizioni di Daniel Denis. 

Pubblicato nell'anno del cinquantesimo anniversario di questa storica band, si ascolta l'edizione su LP,  semplice copertina monofacciale, disco di buon peso e qualità del supporto ottima. 

Si prosegue sulla falsariga del precedente Phosphorescent Dreams risalente al 2014, non bisogna quindi aspettarsi grandi novità all'ascolto, siamo nel consueto territorio sonoro scuro, articolato e quasi totalmente strumentale. 

2 Days+1 - Veruno Festival 2025

 


Puntuali, come da diversi anni a questa parte, i Rottersiani "Brocchi" si recano  in vacanza  dove si tiene un certo festival di musica... 

Steve Hackett - Spectral mornings

Dopo due prove soliste e ormai lontano dai Genesis già da un paio di anni, Steve Hackett inizia a mettere al meglio a fuoco la sua proposta, che con “Spectral mornings” va a spaziare su più fronti stilistici, cosa che andrà a caratterizzare spesso e volentieri la produzione futura. 

Nightales - The voyage

Gioiellino passato purtroppo inosservato, “The voyage” è l’unico album degli americani Nightales, nati dalle ceneri dei Paragone. Questo cd è un album a tema, interamente strumentale che trae ispirazione dai racconti dei navigatori che nei loro viaggi marittimi hanno potuto esplorare le isole dell’Oceano Pacifico. 

GnosisRoundTable # 2

Andrew Latimer - War stories, Hora Prima - Hora Prima, Le Orme - Live a Venezia - Florian,
Hatfield and the North - The Rotters’ Club

Beledo - Flotando en el vacio

La Casa Murada, un edificio in Catalogna che dista circa un'ora da Barcellona, sta diventando un punto di riferimento molto importante per la Moonjune Records. E', infatti, un luogo dove vengono organizzate spesso e volentieri delle sessions che diventano poi nuovi album pubblicati dall'etichetta guidata da Leonardo Pavkovic.

Ako Doma - Aliens are good for sale

Solitamente dedichiamo le pagine di Prog Planet al progressive italiano oppure ai “mostri sacri” del passato. E’ con estremo piacere che facciamo in quest’occasione un piccolo strappo alla regola, dedicando eccezionalmente un po’ di spazio al gruppo slovacco degli Ako Doma. Questa band è comunque legata in qualche modo al nostro paese, visto che il loro omonimo album di debutto vide la pubblicazione della sanremese Mellow Records nel 1999, mentre l’autoprodotto “52” è distribuito dalla Lizard.

Fabio Zuffanti - Hjarta

L'ultima prova solista di Fabio Zuffanti, intitolata "Hjarta" ("Cuore" in islandese), è stata resa disponibile nel giorno del solstizio d'inverno del 2024. Scelta non casuale, perchè si tratta di un lavoro contenente sei brani che presentano prettamente atmosfere e tematiche invernali. Coadiuvato soltanto da Matteo Ricci e da Agostino Macor, Fabio offre una quarantina di minuti di musica splendidamente suggestiva. La forte malinconia di fondo che pervade le composizioni si avverte di continuo e musicalmente ci si muove abilmente tra rock sinfonico, post-rock, psichedelia e quel giusto pizzico di elettronica.

Benvenuti al Rotters'ClubProg

Campania Felix, Ottobre 2025

Benvenuti nel blog del club dei brocchi!

GnosisRoundTable # 1

Panzerpappa - Landsbysladder, Spirale - Spirale 50th, Steven Wilson - The overview, Genesis - Duke

After Crying - Overground music

 
Nello stesso periodo in cui si iniziava a consumare la rottura tra Fish e i Marillion e con l’eco dell’ondata del new-prog ormai pronto ad affievolirsi fortemente, in Ungheria nasce quella che è destinata a diventare una delle più interessanti (o forse proprio la più interessante) realtà del progressive rock del futuro. E’ il 1986, infatti, quando Csaba Vedres, Peter Pejtsik e Gabor Egerwari, impegnati rispettivamente al pianoforte, violoncello e flauto, formano gli After Crying. E’ facile intuire come con questo tipo di strumentazione questo trio si diriga verso una proposta molto particolare e gli anni a seguire dimostreranno ampiamente l’impossibilità di inglobare la musica del gruppo, nonostante le numerose mutazioni che subirà, in una qualsiasi specifica “etichetta”.

Solstice - Clann live: the Colchester gathering

Ricordo con estremo piacere il concerto dei Solstice in occasione del Festival di Veruno del 2022. La band guidata da Andy Glass veniva dai buoni riscontri di "Sia" e si apprestava a pubblicare "Light up" e in quella serata deliziò il pubblico con una performance travolgente, tra sorrisi, colori e divertimento. La dimensione live sembra davvero l'habitat più naturale per la band, in grado di trascinare gli spettatori con la loro proposta solare, legata al new-prog, ma capace anche di lanciarsi sul versante folk-rock, soprattutto grazie all'uso del violino. 

The Loudness War

Adattato dal Rotters' Magazine n. 4 (mai pubblicato sul sito)

Figlia del nostro tempo, è una guerra che sta caratterizzando la produzione musicale dell'ultimo ventennio. Molte sono le vittime illustri: il Black album dei Metallica è solo la punta dell'iceberg. 

La guerra si riferisce al comportamento delle varie Major e studi di registrazione nel registrare a volumi sempre più alti fino ad arrivare ai limiti fisici del supporto CD. Inizialmente era una pratica per realizzare file ad uso delle radio e dei supporti poveri, poi esteso praticamente per tutti.


Univers Zero - Implosion

Univers Zero non ha bisogno di una dettagliata presentazione, è un "marchio di fabbrica" conosciuto ed apprezzato da molti estimatori sin dai lontani anni '70 e che, dopo il disgregamento avvenuto 1987, è stato riportato a nuova vita dal batterista/fondatore Daniel Denis.


Implosion rappresenta il terzo lavoro del rinnovato corso degli UZ, realizzato con nuovi musicisti rispetto al precedente Rhythmix, per cui agli interventi del flauto e della fisarmonica vengono preferiti i sassofoni di Serge Bertocchi ed il violino Igor Semenoff .

The Muffins - Open City

Questo CD non è una semplice raccolta antologica bensì un prezioso documento che consente di conoscere un fervido periodo vissuto dalla band tra il 1977 e il 1980. Una fase comunque di transizione, le sonorità del gruppo si trasformano progressivamente avvicinadosi al  Rock In Opposition di stampo Henry Cow.
I sette brani iniziali sono registrazioni effettuate in studio e che ritroveremo in "Manna/Mirage" e "185". Boxed & Crossed è, invece, un brano non incluso nei suddetti dischi ed una delle prime composizioni comprendenti un testo. Vanity,vanity e Dancing in sunrise Switzerland sono due pezzi composti da Fred Frith, non inseriti nel suo album-solo "Gravity" e suonati da lui stesso con i Muffins e nel primo si segnala la presenza di Mark Hollander (Aksak Maboul) al sax alto.

Melting Clock - Altrove



Giunti al secondo lavoro a distanza di cinque anni dall'interessante esordio "Destinazioni", i Melting Clock mostrano di aver lavorato bene in questo lasso di tempo e si fanno trovare cresciuti in "Altrove". Senza nascondere le influenze, che abbracciano tanto classici del prog italiano (PFM in primis), quanto artisti new-prog o più moderni (Marillion e Porcupine Tree), la band propone in questo cd sette tracce in cui riesce ad abbinare all'eleganza di base delle sferzate di una certa irruenza. Così, la musica presenta dinamiche particolari, in cui ci si deve aspettare da un momento all'altro improvvisi cambiamenti di scena che portano a variazioni impreviste. 

Presence - Them

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e testo 

Nome ormai consolidato nel panorama del prog italiano quello dei partenopei Presence, che nel 2024 festeggiano il traguardo dei trentacinque anni di attività. E lo fanno nel migliore dei modi, con "Them", che interrompe un silenzio discografico di otto anni e che ci mostra un gruppo ancora in piena forma e pronto a consolidare quelle sonorità robuste e oscure che da sempre caratterizzano la loro proposta musicale.
Otto le nuove composizioni per settantuno minuti di durata del cd; il tutto introdotto da una copertina già intrigante con le atmosfere spettrali in effetto seppia del Ponte Vecchio di Praga ed un buon numero di corvi a farsi notare.

Mark Wingfield - The gathering

 

Ormai non ci meravigliamo più del fatto che quasi ogni disco pubblicato dalla Moonjune presenti una line-up stellare. Prendiamo l'ultima fatica di Mark Wingfield... Il chitarrista inglese è accompagnato da Gary Husband, Asaf Sirkis, Tony Levin e Percy Jones! Niente male, eh?
E la musica di "The gathering" mantiene tutte le altissime aspettative che si potevano avere dopo aver letto di questo dispiegamento di forze, anche se le parti dei due bassisti sono state registrate e sovraincise in un secondo momento. 

Temple of the Smoke – The lost art of twilight

 

"The lost art of twilight" è un affascinante viaggio cosmico abilmente guidato dai serbi Temple of the Smoke. Nel 2013 è uscito quest'album prevalentemente strumentale, nel quale la band è capace di lanciarsi in uno space-rock che deve sicuramente tanto ai seventies, ma che è trasportato con bravura in tempi più moderni. 
 
In alcuni brani, come "Kingdom of apples" e "Street of shifting signs", i ritmi sono sostenuti e ipnotici e si viene avvolti da riff pesanti e spirali di sintetizzatori. 

Quartet Diminished - Deerand

 

Sarei curioso di sapere quanti erano a conoscenza dei Quartet Diminished prima della pubblicazione di questo album da parte della benemerita Moonjune Records, che per l'ennesima volta scova una perla che ci apre un mondo nuovo. Si tratta di un interessantissimo gruppo iraniano attivo dal 2013 e che prima di questo aveva al suo attivo già tre dischi. 
 
So che in molti storcono il naso quando si trovano a che fare con musicisti dalla provenienza esotica, ma ovviamente si tratta di pregiudizi sterili e basta un minimo di apertura mentale per non perdersi opere di grande qualità come quella che stiamo analizzando. Già la strumentazione è particolare, perchè questo quartetto è formato da un chitarrista, un pianista, un fiatista e un batterista. A dar manforte su "Deerand" ci sono poi due ospiti importanti che rispondono ai nomi di Tony Levin e Markus Reuter.

Vesilinja - Merkurius

 

Vi proponiamo con piacere l'ascolto di "Merkurius", che è il terzo album dei finlandesi Vesilinja, dopo l'omonimo del 2021 e "Myrskyn keskella", datato 2022. Si tratta di un lavoro che va in diretta continuità con i suoi predecessori, visto che segue le stesse coordinate stilistiche e che riesce a far fare il salto di qualità definitivo ad un gruppo che aveva comunque già mostrato tanta bravura. Anche stavolta, quindi, siamo di fronte ad un prog passatista, legato alla tradizione degli anni '70 e che mostra un sound direttamente discendente da quello dei grandi Haikara, senza disdegnare qualche eco di Gentle Giant e Jethro Tull. Merito di quelle contaminazioni tra rock e folk nordico, con giuste derivazioni sinfoniche e con gli ottimi impasti tra timbri acustici ed elettrici. 

Luca Calabrese - I shin den shin

 

I più attenti appassionati di progressive rock potranno riconoscere il nome di Luca Calabrese come membro del Metamorfosi Trio, che accompagnò i grandi Isildurs Bane nell'album "Mind vol. 3", datato 2003. Da allora, Calabrese è diventato praticamente un collaboratore fisso della band svedese, senza distaccarsi dalla sua attività nel panorama più puramente jazzistico. "I shin den shin", come altri lavori del catalogo della Moonjune Records, è un disco che nasce come frutto dell'improvvisazione. E per questa occasione, il trombettista italiano si è contornato di una vera e propria parata di stelle internazionali.