Ricordo con estremo piacere il concerto dei Solstice in occasione del Festival di Veruno del 2022. La band guidata da Andy Glass veniva dai buoni riscontri di "Sia" e si apprestava a pubblicare "Light up" e in quella serata deliziò il pubblico con una performance travolgente, tra sorrisi, colori e divertimento. La dimensione live sembra davvero l'habitat più naturale per la band, in grado di trascinare gli spettatori con la loro proposta solare, legata al new-prog, ma capace anche di lanciarsi sul versante folk-rock, soprattutto grazie all'uso del violino.
La formazione che si esibì in Italia tre anni fa è rimasta stabile (se si eccettua un ricambio tra le coriste) e ciò ha favorito un ulteriore affiatamento evidente nei dischi dal vivo pubblicati, a partire da "Return to Cropedy", pubblicato su supporto fisico nel 2024 e senza dimenticare una serie di altri live disponibili in digitale.
Ci va di parlarvi dell'ultimo di questi, registrato al Colchester Arts Centre il 17 aprile 2025 e pubblicato sul bandcamp dei Solstice lo scorso agosto. Come il titolo lascia intuire, è una delle date di supporto dell'ultimo disco in studio intitolato "Clann". Insieme a Andy Glass troviamo la line-up ormai rodata cui abbiamo fatto cenno, con Jenny Newman al violino, Peter Hemsley alla batteria, Steven McDaniel alle tastiere, Robin Phillips al basso e quella Jess Holland alla voce che, da quando è entrata nel gruppo prima dell'incisione di "Sia" ha portato nuova verve che ha sicuramente giovato. Come coriste, sono presenti Ebony Buckle e Dyane Crutcher, che hanno un ruolo che è ben più di un contorno.
Diciamo immediatamente e senza esitazioni che anche questo "Clann live. The Colchester gathering" conferma in pieno tutte le belle sensazioni che i Solstice sanno trasmettere dal vivo. L'apertura è affidata alla frizzante "Firefly", che con il suo andamento up-tempo offre subito il mood giusto per un concerto, seguita dalla lunga "Shout", che negli ultimi anni è diventata un vero e proprio cavallo di battaglia per Glass e soci, grazie al suo spirito trascinante e ad una sezione più riflessiva che precede il finale infuocato. In questi primi diciannove minuti il sound della band è emerso già alla perfezione con quegli interscambi continui tra chitarra elettrica, tastiere e violino su ritmi solidimissimi, melodie dirette, ma mai banali e la gradevolezza dei momenti cantati, sia con le grintose parti soliste, sia con le ammalianti armonie vocali. Seguono una serie di brani tratti da "Clann", che alternano energia rock, raffinatezze pop-prog, tempi dispari, trame folk e groove funky. Splendida la versione di "Earthsong", tratta dall'esordio, ma riproposta in "Clann" con un nuovo arrangiamento che ne esalta il romanticismo un po' bucolico, tra Renaissance e Genesis. A questo punto vengono eseguite tre composizioni da "Light up" e spicca in particolare "Bulbul tarang", che in circa dieci minuti emoziona con il suo andamento rilassato (ma con alcuni crescendo impetuosi) e vagamente floydiano. Catturano con le loro vibrazioni e la loro vivacità anche la funkeggiante "Wongle no. 9" e la danza folk di "Mount Ephraim". In chiusura, dapprima il prog romantico e un po' malinconico di "A new day" e poi la meravigliosa "Mornig light", momento solenne tratto dal secondo album ed uno dei brani più belli dell'intero repertorio dei Solstice.
Più aumentano gli ascolti, più aumenta la consapevolezza di quanto i Solstice siano bravi dal vivo, con il loro prog melodico che sa mantenersi comunque lontano da banalità e prevedibilità. Non che i loro dischi in studio non siano meritevoli, anzi, si può dire che non ne hanno fatto nemmeno uno che possa considerarsi insufficiente, ma sul palco hanno davvero una carica e una marcia in più. Ed Andy Glass non perde occasione per mostrarsi sì leader carismatico, con la sua presenza forte e i suoi guitar-solos a volte misurati, a volte più esuberanti, ma anche voglioso di dare ai suoi compagni d'avventura lo spazio che meritano. E ne meritano!
La seconda giovinezza dei Solstice continua nel migliore dei modi e "Clann live: the Colchester gathering" ne è una delle prove più evidenti.
2025, autoproduzione
1) Firefly - Shout; 2) Life; 3) Plunk; 4) Frippa; 5) Earthsong; 6) Bulbul tarang; 7) Wongle no9; 8) Mount Ephraim; 9) A new day - Morning light.
Andy Glass: guitar; Jess Holland: vocals; Jenny Newman: fiddle; Peter Hemsley: drums; Steven McDaniel: keys; Robin Phillips: bass; Ebony Buckle: vocals; Dyane Crutcher: vocals.
Loz Jackson: live sound
Andy Glass: mix & mastering
Acquistando il live sulla pagina bandcamp della band al seguente link: https://solstice3.bandcamp.com/album/clann-live-the-colchester-gathering-inc-videos-full-concert-film-link sarà possibile accedere al video integrale del concerto.
La formazione che si esibì in Italia tre anni fa è rimasta stabile (se si eccettua un ricambio tra le coriste) e ciò ha favorito un ulteriore affiatamento evidente nei dischi dal vivo pubblicati, a partire da "Return to Cropedy", pubblicato su supporto fisico nel 2024 e senza dimenticare una serie di altri live disponibili in digitale.
Ci va di parlarvi dell'ultimo di questi, registrato al Colchester Arts Centre il 17 aprile 2025 e pubblicato sul bandcamp dei Solstice lo scorso agosto. Come il titolo lascia intuire, è una delle date di supporto dell'ultimo disco in studio intitolato "Clann". Insieme a Andy Glass troviamo la line-up ormai rodata cui abbiamo fatto cenno, con Jenny Newman al violino, Peter Hemsley alla batteria, Steven McDaniel alle tastiere, Robin Phillips al basso e quella Jess Holland alla voce che, da quando è entrata nel gruppo prima dell'incisione di "Sia" ha portato nuova verve che ha sicuramente giovato. Come coriste, sono presenti Ebony Buckle e Dyane Crutcher, che hanno un ruolo che è ben più di un contorno.
Diciamo immediatamente e senza esitazioni che anche questo "Clann live. The Colchester gathering" conferma in pieno tutte le belle sensazioni che i Solstice sanno trasmettere dal vivo. L'apertura è affidata alla frizzante "Firefly", che con il suo andamento up-tempo offre subito il mood giusto per un concerto, seguita dalla lunga "Shout", che negli ultimi anni è diventata un vero e proprio cavallo di battaglia per Glass e soci, grazie al suo spirito trascinante e ad una sezione più riflessiva che precede il finale infuocato. In questi primi diciannove minuti il sound della band è emerso già alla perfezione con quegli interscambi continui tra chitarra elettrica, tastiere e violino su ritmi solidimissimi, melodie dirette, ma mai banali e la gradevolezza dei momenti cantati, sia con le grintose parti soliste, sia con le ammalianti armonie vocali. Seguono una serie di brani tratti da "Clann", che alternano energia rock, raffinatezze pop-prog, tempi dispari, trame folk e groove funky. Splendida la versione di "Earthsong", tratta dall'esordio, ma riproposta in "Clann" con un nuovo arrangiamento che ne esalta il romanticismo un po' bucolico, tra Renaissance e Genesis. A questo punto vengono eseguite tre composizioni da "Light up" e spicca in particolare "Bulbul tarang", che in circa dieci minuti emoziona con il suo andamento rilassato (ma con alcuni crescendo impetuosi) e vagamente floydiano. Catturano con le loro vibrazioni e la loro vivacità anche la funkeggiante "Wongle no. 9" e la danza folk di "Mount Ephraim". In chiusura, dapprima il prog romantico e un po' malinconico di "A new day" e poi la meravigliosa "Mornig light", momento solenne tratto dal secondo album ed uno dei brani più belli dell'intero repertorio dei Solstice.
Più aumentano gli ascolti, più aumenta la consapevolezza di quanto i Solstice siano bravi dal vivo, con il loro prog melodico che sa mantenersi comunque lontano da banalità e prevedibilità. Non che i loro dischi in studio non siano meritevoli, anzi, si può dire che non ne hanno fatto nemmeno uno che possa considerarsi insufficiente, ma sul palco hanno davvero una carica e una marcia in più. Ed Andy Glass non perde occasione per mostrarsi sì leader carismatico, con la sua presenza forte e i suoi guitar-solos a volte misurati, a volte più esuberanti, ma anche voglioso di dare ai suoi compagni d'avventura lo spazio che meritano. E ne meritano!
La seconda giovinezza dei Solstice continua nel migliore dei modi e "Clann live: the Colchester gathering" ne è una delle prove più evidenti.
2025, autoproduzione
1) Firefly - Shout; 2) Life; 3) Plunk; 4) Frippa; 5) Earthsong; 6) Bulbul tarang; 7) Wongle no9; 8) Mount Ephraim; 9) A new day - Morning light.
Andy Glass: guitar; Jess Holland: vocals; Jenny Newman: fiddle; Peter Hemsley: drums; Steven McDaniel: keys; Robin Phillips: bass; Ebony Buckle: vocals; Dyane Crutcher: vocals.
Loz Jackson: live sound
Andy Glass: mix & mastering
Acquistando il live sulla pagina bandcamp della band al seguente link: https://solstice3.bandcamp.com/album/clann-live-the-colchester-gathering-inc-videos-full-concert-film-link sarà possibile accedere al video integrale del concerto.
Peppe
ottobre 2025
ottobre 2025
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