Maxophone - Maxophone

 Brani:

1-C'è un paese al mondo; 2-Fase; 3-Al mancato compleanno di una farfalla; 4-Elzeviro; 5-Mercanti di pazzie; 6-Antiche conclusioni negre; 7-Il fischio del vapore (bonus track); 8-Cono di gelato (bonus track)

Formazione:

Sergio Lattuada: pianoforte, organo, piano elettrico, voci; Roberto Giuliani: chitarra elettrica, pianoforte, voci; Leonardo Schiavone: clarinetto, flauto, saxofono; Maurizio Bianchini: corno, tromba, vibrafono, percussioni, voci; Alberto Ravasini: basso, chitarra acustica, flauto dolce, voce solista; Sandro Lorenzetti: batteria
Alla realizzazione del disco hanno inoltre partecipato gli amici:
Tiziana Botticini: arpa; Eleonora De Rossi e Susanna Pedrazzini: violini; Giovanna Correnti: violoncello; Paolo Rizzi: contrabbasso

Prodotto da: Sandro Colombini
Anno: 1975, Produttori Associati - ristampa 1994 Mellow Records - Durata: 50:12

Sul rock progressivo italiano degli anni '70 si può dire tutto e il contrario di tutto! Si è trattato di un movimento talmente vasto, talmente ricco, talmente di qualità, che spesso e volentieri la mitizzazione che ne viene fatta al giorno d'oggi è più che giustificata, anche se capita di sentire opinioni molto contrastanti sulla validità della scena e/o delle opere che meglio la rappresentano. Di sicuro non mancano artisti e opere ampiamente sopravvalutati…

Minimum Vital - Esprit d'amor

 Brani:

1-Esprit d'amor; 2-Brazilian light; 3-Modern trad; 4-L'invitation; 5-Les voyages de Costet; 6-Song a cinq; 7-Danse pour la nouvelle alliance; 8-Prélude aux oiseaux tristes; 9-Au cercle de pierre, j'ai dansé…

Formazione:

Sonia Nedelec: lead vocals; Jean-Luc Payssan: guitars, vocals; Thierry Payssan: keyboards, vocals; Charly Berna: drums; Eric Rebeyrol: bass; J.B. Ferracci: lead vocals; - Peter Acock, Richard Ducros & Joel Versavaud: saxophones; Freddy Buson & David Raymond: trumpets; Jean-Marc Paboeuf: oboe

Anno: 1997, Musea - Durata: 53:38

Tra i gruppi che maggiore vivacità hanno dato al progressive degli anni '90 e che, nel contempo, hanno anche lasciato un segno importante, figura senz'altro la formazione che risponde al nome di Minimum Vital. Questa band francese, già attiva nella decade precedente, può vantare una serie di lavori all'insegna della qualità e di un sound ricco di personalità. Ci va di parlare sul Rotters' Club di questo importante punto di riferimento della scena moderna, ma individuare un cd in particolare di cui trattare non è affatto scelta facile, tenendo conto del livello particolarmente elevato dei vari album del gruppo.

Le Mani - Le Mani

 Brani:

1-Tarantella; 2-Il palazzo; 3-Canto; 4-Mani; 5-La casa del vento

Formazione:

Dario Piana: tastiere, organo Hammond e pianoforte; Roberto “Bigwhite” Bianconi: flauto e sax; Maurizio Gazzi: batteria; Mario Orfei: basso; Claudio Fucci: voce e chitarre; Dario Guidotti: flauto su 5

Anno: 2006, Vinyl Magic - AMS - Durata: 18:07

La storia delle Mani è una storia già sentita… Una storia comune a molti gruppi formatisi negli anni '70, armati di tante buone intenzioni e di tante belle idee, che non hanno avuto vita lunga e che, nonostante l'attività concertistica ed il traguardo raggiunto di registrazioni in studio, non hanno mai avuto la soddisfazione di vedere pubblicato un loro disco.

Hermetic Science - Crash course: A Hermetic Science Primer

 Brani:

Cd 1: Esau's burden; Fire over Thule; The sungazer; Fanfare for the House of Panorama; Intrigue for the House of Panorama; Trisagion; Barbarians at the gate; Hope against hope; Last stand; Lament.
Cd 2: Leviathan and Behemoth; State of geace; Mars, the bringer of war; Against the grain part one; Against the grain part two; Against the grain part three; Against the grain part four; La-bas; Raga hermeticum; En route

Formazione:

Ed Macan: tuned percussion, keyboards, recorders, 10-string lyre; Andy Durham: bass guitar; Jason Hoopes: bass guitar; Matt McClimon: drums and percussives; Michael Morris: drums and percussives; Joe Nagy: drums and percussives; Nate Perry: bass guitar; Don Sweeney: bass guitar

Remixed and remastered by Ed Macan and Mark Mayo
Anno: 2006, Hermeticum Records - Durata: Cd 1: 65:32; cd 2: 69:43

Crash course: A Hermetic Science Primer, ovvero un excursus nell'opera portata avanti dal progetto Hermetic Science del musicista americano Ed Macan. In questo doppio cd, infatti, troviamo quasi tutte le composizioni contenute nei tre lavori pubblicati negli anni passati (l'omonimo datato 1997, Prophesies del 1999 e En route del 2001).

Areknames - Areknames


 Brani:
1-A day among four walls; 2-Wasted time; 3-Down; 4-Season of death; 5-Boredom; 6-Grain of sand lost in the sea
Formazione:
Michele Epifani: organ, electric piano, synth, mellotron, harpsichord, electric & acoustic guitar, recorder, vocals; Piero Ranalli: bass; Mino Vitelli: drums, djembé, Arabian tabla, spring drum. Lead guitar on “Boredom”: Stefano Colombi
Recorded & mixed by Michele Epifani & Areknamés
Anno: 2004, Black Widow - Durata: 54:26

L'organo ecclesiastico che apre questo lavoro sembra proprio suonato come quello di Hugh Banton e che era un tratto distintivo dei Van der Graaf Generator. Ma bisogna dire che è solo l'inizio di un lungo viaggio… Un viaggio notturno, un viaggio nell'oscurità, un viaggio caratterizzato da una sorta di colonna sonora epica, un dark progressive che mette insieme elementi sinfonici, doom sabbathiano, underground britannico degli anni '70, creando un'alchimia decisamente affascinante, che colpisce immediatamente.

Kvazar - Kvazar

 Brani:

1-Ballet; 2-Mirror mask; 3- ; 4-Lost years; 5-18; 6-Mother of existence; 7- ; 8-Whispering forest; 9- ; 10-Dream; 11-

Formazione:

Andre Jensen: vocals, piano, ac. guitar; Endre Tønnesen: bass, vocals; Ronny Johansen: keyboards; Alexander Knøsmoen: el. & ac. guitars; Kim A. Lieberknecht: drums, tables, moog. Thanks to: Camilla Erlandsen: cello

Anno: 2000, Musea - Durata: 56:34

Nostalgia degli Anglagard? Ritenete che i Sinkadus non abbiano sufficiente personalità? Troppo violenti gli Anekdoten per le vostre orecchie? Vi manca quel progressive malinconico che ha caratterizzato la scena svedese dell'inizio degli anni '90? Ecco il disco che fa per voi! I Kvazar, norvegesi, sembrano il gruppo che più di ogni altro può raccogliere una simile eredità ed il loro album d'esordio è una manna dal cielo per chi ama un certo sound.

Kvazar - A giant's lullaby

 Brani:

1-Flight of Shamash; 2-Choir of life; 3- ; 4-Dreams of butterflies; 5- ; 6-Spirit of time; 7-Desert blues; 8-Sometimes; 9-A giant's lullaby; 10-Dark horizons

Formazione:

Bandmembers
Andre Jensen Deaya: mellotron, Rhodes 73, acoustic 6-12 strings, synthesizer, piano, mandolin, sampling, vocals; Ronny Borge (Johansen): synthesizers, mellotron; Kim A. Lieberknecht: acoustic and electric drums, loops & programming.
Additional members
Jon Erik Gretland: electric guitar; Christian Torp: bass
Additional artist
Trude Bergil: vocal on 2; Odd Andre Helle Holm: saxophones; Tom Roger: flute on 2 and 10; Alexander Knøsmoen: guitar on 5; Endre Tønnesen: bass on 5

Prodotto da: Kvazar
Anno: 2006, Musea - Durata: 64:30

I Kvazar si erano affacciati nel panorama del progressive con un bell'album intriso di atmosfere nordiche e debitore delle esperienze di inizio anni '90 degli Anglagard e degli Anekdoten, rielaborandole, però, abilmente, a modo loro. Dopo qualche anno giunge l'atteso secondo lavoro, dal titolo A giant's lullaby, che mostra musicisti che si sono affinati ulteriormente e che intraprendono un discorso che guarda ulteriormente avanti, che viaggia fuori da qualsiasi schema consolidato.

Elegant Simplicity - Nowhere left to turn

 Brani:
1-Daylight pain; 2-In passing; 3-Illuminated heartbeat; 4-Nowhere left to turn
Formazione:

Steven McCabe: electric, acoustic and bass guitars, all keyboards, samples & sound effects; Christopher Knight: drums and percussion.
Special guest: Stephen Lyons: voice performance on 'Nowhere left to turn'

Prodotto da: Steven McCabe
Anno: 2006, Proximity Records - Durata: 53:36

Ormai non serve più di tanto andare a descrivere la musica che Steven McCabe con il suo progetto Elegant Simplicity ci propone da un po' di annetti a questa parte e chi ha già avuto modo di ascoltare quanto fatto dal polistrumentista inglese nel recente passato troverà in questo nuovo lavoro esattamente ciò che si aspetta.

Xeno - Brodo primordiale


 Brani:

Beginning; Big Ball pt1; Big Ball pt2; A big explosion; Born a star (The sun); Earth; Pangea; Impact!; Atmosphere.

Formazione:
xeno - tastiere.
Anno: 2005, Ma.Ra.Cash

Xeno, dal greco xenon, straniero, è in realtà italianissimo. Come lo xeno, gas nobile, che opportunamente trattato produce luci simili a quelle solari così Brodo primordiale CD d'esordio di questo interessante musicista produce lampi ricchi di un linguaggio musicale alla continua scoperta di uno dei punti fondamentali della nostra esistenza, l'origine della vita.
Nove brani riconducibili ad una lunga suite, 50 minuti di viaggio nello spazio e nel tempo: suggestioni oniriche alla Tangerine Dream e atmosfere psichedeliche nel senso floydiano del termine ci accompagnano in un universo fatto di suoni lenti, ipnotici, inesorabili. L'opener The beginning ci catapulta immediatamente in un sound evocativo e sognante, non mancano effusioni melodiche che ritroviamo in Big Ball (pt 1 e 2) e Born a star (the Sun); suggestiva è l'immagine creata da A big explosion in un crogiuolo di suoni ancestrali, Earth dai forti richiami floydiani è densa di un fascino che fa vibrare le corde dell'anima e Pangea commuove con il suo incedere magniloquente ed etereo fino a colpirci al cuore con la sinfonica Impact! ; chiude l'album la romantica Atmosphere alimentata da un sublime minimalismo cosmico.
Priva di parti vocali e imperniata sulle strumentazioni elettroniche, la musica di Xeno esplora l'infinito nelle dimensioni del magico/fiabesco: gotica e minimale, ipnotica e visionaria, essa oscilla fra descrittivismo (esplosioni di supernova, sibili di asteroidi, vagiti di galassie) e misticismo.

 

Progman59
Novembre 2006

 

Magma - Mythes et legendes (epok I)

Track List:
Malaria, Stoah, "Iss" lansei doia, Aurae, Kobaia, Theusz Hamtaahk, Sowiloi, KMX B12.
Formazione:
Klaus Blasquiz (canto, percussioni), Stella Vander (canto, tastiere), Rèmi Domoulin (sassofoni), Yannik Soccal (sassofoni), Fabrice Theullion (sassofoni), James Mac Gaw (chitarra), Emmanuel Borghi (piano, Fender Rhodes), Philippe Bussonnet (basso), Christian Vander (batteria, canto, percussioni).
Prodotto da: Seventh/Absy.com/Le Triton
Anno: 2006, SEVENTH Records - Durata: 1h56mn

Dal vulcanico gruppo/mito, una eruzione leggendaria: quattro pesanti rocce ultrafemiche materializzate in altrettanti DVD. 

Biofonia - Marte

Track List:
Pt.1 - Il Pianeta Rosso: 1. Magma Inconscio; 2. Mariner IV 65; 3. Cydonia; 4.Olimpo; 5. La Pianura dell'Utopia;
Pt. 2 - Il Dio della Guerra: 6.Equinozio di Primavera; 7. I 12 Ancili; 8. Percezione/Volontà/ Conquista;
Pt. 3 - Ritorno dell'Archetipo: 9. Verso costellazioni persistenti; 10. Piccola ripresa: il rosso; 11. L'archetipo e l'infanzia; 12. Grande ripresa: il navigatore.
Formazione:
Gabriele Marconcini (chitarra acustica, percussioni), Sergio Guerrieri (chitarra elettrica), Alessandro Pelagatti (tastiere), Francesco Lagi (basso), Andrea Ferri (percussioni, batteria), Aldo Roda (voce recitante).
Prodotto da: Biofonia
Anno: 2005 - Durata: .........

AA.VV. - 7 samurai

 7 Samurai

(MUSEA)


Ed ecco un nuovo progetto della fanzine finlandese Colossus, che dopo il cd The Odyssey (dedicato all'opera omerica) torna ad omaggiare la cinematografia. Stavolta si punta su un capolavoro giapponese: I sette samurai (1954), pellicola di culto del maestro Akira Kurosawa, ambientata nella terra nipponica del '500 e narrante la storia dei samurai che difendono un villaggio di contadini in forte difficoltà a causa delle minacce di saccheggio delle loro terre.

Gilmour, David - On an island (2)

 


 Brani:

1. Castellorizon, 2. On An Island, 3. The Blue, 4. Take a Breath, 5. Red Sky at Night, 6. This Heaven, 7. Then I Close My Eyes, 8. Smile, 9. A Pocketful of Stones, 10. Where We Start.

Formazione:

David Gilmour- canto, chitarre, piano elettrico, percussioni, sassofono, cumbus, armonica basso; David Crosby - canto; Graham Nash - canto; Richard Wright – organo Hammond, canto; Rado Klose - chitarra; Guy Pratt - basso; Andy Newmark - batteria; Jools Holland - pianoforte; Chris Stainton – organo Hammond; Polly Samson - pianoforte, canto; Ged Lynch - batteria: Phil Manzanera - tastiera; Leszek Mozdzer - pianoforte; Caroline Dale - violoncello; Chris Laurence - contrabbasso; Ilan Eshkeri - programming; Georgie Fame - organo Hammond; B J Cole – chitarra Weissenborn; Robert Wyatt - corno, voce, percussioni; Alasdair Malloy - glass harmonica; Willie Wilson - batteria; Leszek Mozdzer - pianoforte; Lucy Wakeford - arpa; Alasdair Malloy - glass harmonica; Chris Laurence - contrabbasso; Chris Thomas - tastiera; Ilan Eshkeri - programming.

Anno: 2006, EMI

Chi, come il sottoscritto, ha avuto la fortuna di visitare un'isola della Grecia non faticherà ad ammettere che David Gilmour è riuscito con questo lavoro in maniera magistrale, nelle musiche e nei testi, ad evocare quei luoghi carichi di suggestione. On An Island è un album quasi sempre pacato ma mai noioso, all'interno del quale, come perle in un'ostrica, sono incastonati gioielli musicali di rara bellezza. Il filo conduttore del disco è l'ambiente che circonda l'isola e quindi, prevalentemente, l'acqua e la natura incontaminata che Gilmour a tratti ci racconta e spesso ci fa ascoltare con la magia di alcuni strumenti o con campionamenti indovinati.
Il primo brano, Castellorizon è uno strumentale che serve a localizzare il luogo di cui si parla nel titolo. Siamo a Kastellorizon (detta anche Megisti o Castellorosso), una minuscola isola della Grecia che in realtà lambisce le coste della Turchia. Il brano fa da introduzione alla title track, pezzo denso di reminiscenze floydiane, in cui figurano ai cori le voci familiari di David Crosby e Graham Nash oltre a quella inconfondibile dello stesso Gilmour, che si produce inoltre in un paio di magnifici solo. Il testo descrive una notte sull'isola ormai deserta in maniera semplice ma allo stesso tempo evocativa (da brividi il ritornello, quasi a cappella, Let the night surround you...). Ma ancor più emblematica è la successiva The Blue, naturale prosecuzione lirica di On An Island. Qui è protagonista il mare, la cui immensità sembra inglobare tutto l'ambiente circostante, finanche lo stesso Gilmour e la sua donna. Dal punto di vista musicale, il brano è assolutamente incantevole: in sottofondo per tutta la sua durata c'è un motivo che dà la sensazione di trovarsi a bordo di un peschereccio; la voce rassicurante di David Gilmour, l'armonica, le incursioni della Fender, tutto si incastra a perfezione in questa traccia che incarna decisamente lo spirito del disco.
Dopo un avvio così rassicurante, l'album si accende un po' con Take A Breath, brano dove fa il suo esordio alle tastiere Phil Manzanera ed appare anche il batterista Ged Linch, drummer dell'ultimo album di Peter Gabriel. Sono proprio questi due musicisti, interagendo con l'elettrica di Gilmour nelle sezioni strumentali, a dare quel quid in più ad un brano per il resto abbastanza scontato. Red Sky At Night è la traccia più breve del disco e rappresenta un altro strumentale d'atmosfera dove il sax suonato dallo stesso Gilmour ed i versi di bambini e gabbiani in sottofondo intendono dipingere un altro spaccato della splendida Megisti, un vero e proprio paradiso terrestre, come il chitarrista canta nella successiva This Heaven; si tratta di un blues molto prevedibile che testimonia ancora una volta lo stato di grazia di un Gilmour in pace con il mondo. Molto più interessante è il terzo ed ultimo strumentale, Then I Close My Eyes, da ascoltare, come suggerisce il titolo, rigorosamente ad occhi chiusi per immaginare di trovarsi sulla spiaggia di un'isola dell'Egeo. Dopo un breve inizio folk, chitarra e piano descrivono una melodia struggente che andrà avanti per cinque minuti, arricchita da interventi all'armonica ed al violoncello e dagli impercettibili e delicatissimi interventi vocali di Robert Wyatt dei Soft Machine.
Smile è un pezzo scritto a quattro mani con la moglie Polly Samson che contribuisce anche ai cori. Una canzone gentile incentrata sulla ricerca della felicità nella vita di coppia; 4 minuti gradevoli ma certamente non annoverabili tra i momenti migliori del disco. Più complessa è la successiva A Pocketful Of Stones, sia nella musica che nel testo. La canzone è introdotta da un breve momento orchestrale che lascia presto il posto ad una base di pianoforte ipnotica ed eterea su cui entra la nitidissima voce di Gilmour. Il brano, probabilmente autobiografico, parla di un uomo che ha deciso di vivere in un mondo tutto suo, fatto di quiete e riflessione, lontano dagli accidenti della vita reale. La conclusione è affidata a Where We Start, un altro pezzo delicato in cui è descritta la giornata "tipo" di Gilmour e compagna sull'isola. Si tratta di un inno alla semplicità dell'esistenza, alla bellezza della natura ed alla gioia della vita di coppia, valori che si traducono in una riflessione finale (Quante cose dietro di noi/Ma quanto ancora da fare), commovente nella sua semplicità.
Quando ho chiesto ad un caro amico un commento su questo disco, mi ha risposto un po' cinicamente "descrive la pensione di Gilmour". In effetti, se desiderate qualcosa di forte l'ascolto di On An Island è caldamente sconsigliato. Ma se vi piacciono le atmosfere rilassanti, il mare, le isole della Grecia e sognate di arrivare a 60 anni realizzati nella vita ed in pace con il mondo, allora questo album saprà commuovervi ed emozionarvi.

Giovanni
Settembre 2006

Ain Soph - 5 or 9

 

  

Quante volte abbiamo ascoltato o letto i commenti sulle esagerazioni dei gruppi prog giapponesi, sempre pronti ad esasperare al massimo pomposità, tecnicismo, velocità d'esecuzione ed esibizionismi vari al punto da far risultare le loro proposte non del tutto riuscite e non sempre credibili a causa della scarsa “anima” che si ravvisa in esse?

Koenji Hyakkei - Hundred sights of Koenji

 Brani:

1-Ioss; 2-Doi doi; 3-Molavena; 4-Gepek; 5-Yagonahh; 6-Ozone fall; 7-Zhess; 8-Zoltan; 9-Avedumma; 10-Sunna zarioki

Formazione:

Tatsuya Yoshida: vocal, drums; Aki Kubota: vocals, keyboards; Ryuichu Masuda: vocal, guitar, g-synth ; Shigekazu Kuwahara: vocal, bass

Anno: 1994, God Mountain - Durata: 45:45

Per chi voglia approfondire e saperne di più su quel ramo del progressive noto come musica zeuhl è consigliabile ascoltare il gruppo giapponese dei Koenji Hyakkei, creatura del batterista Tatsuya Yoshida (attivissimo in numerosi progetti musicali, Ruins su tutti), che nel 1994 ha esordito con l'album Hundred sights of Koenji.

Yleclipse - Opus

Brani:

1-A crown of gold; 2-Reality show; 3-Sailing to Caralis; 4-Opus; 5-Glorious; 6-The tale of the black-cloack; 7-Carol; 8-In the park

Formazione:

Alessio Guerriero: vocals, electric and acoustic guitar, bass; Andrea Picciau: keyboards, piano; Andrea Iddas: bass; Roberto Diomedi: drums and percussion

Engineered and mixed by Sandro Sanna
Anno: 2006, Mellow Records. - Durata: 59:02

Si capisce subito, dopo poche note, chi sono gli idoli degli Yleclipse e le direzioni verso cui la band intende spingersi… I punti di riferimento sono Genesis e Marillion. Le strade intraprese quelle del rock sinfonico e del new-prog.

Viima - Ajatuksia maailman laidalta

 Brani:

1-Leijonan syksy; 2-Ajatuksia maailman laidalta; 3-Ilmalaiva Italia; 4-Meri; 5-Luuttomat; 6-Johdatus

Formazione:

Päivi Kilmäinen: vocals; Kimmo Lähteenmäki: keyboards, drums; Jarmo Kataka: bass; Mikko Uusi-Oukari: guitars, flute.
Guest musicians - Jankke Kuismin: bass (2, 3, 5); Kimmo Alho: alto sax (5) and Anne Leinonen: flute (5)

Produced by Viima and Timo Haanpää
Anno: 2006, autoproduzione - Durata: 42:30

Finlandia mon amour… Come si possa fare a non innamorarsi del progressive rock di una nazione ben precisa quando la qualità della musica è elevatissima è un bel mistero! Senza andare a riesumare i classici finnici degli anni '70 (e ce ne sono di capolavori!), pensiamo a quante band negli anni recenti hanno arricchito di bellissima musica la scena odierna: Moon Fog Prophet, Groovector, Scarlet Thread, Giant Hogweed Orchestra, Overhead, Project:, Mist Season, Nick Arse & the Arsenicks, Circle, Velvet Desperados

Notabene - Notabene

 Brani:

1-Terra madre; 2-Danza nel fuoco; 3-Effimero regno di plastica; 4-Maestrale; 5-Rosa bianca

Formazione:

Andrea Alberici: voce; Gianluca Avanzati: basso; Daniele Manerba: tastiere, chitarra acustica e cori; Gustavo Pasini: batteria, percussioni e cori; Silver Pes: chitarra e cori; Rocco Maria Vitiello: tromba e violino

Anno: 2005, Mellow Records - Durata: 53:35

Sembra aumentare sempre più il numero di nuovi gruppi italiani che, affacciatisi nel panorama odierno, preferiscono puntare su un sound derivante dal prog nostrano degli anni '70, piuttosto che dal rock sinfonico anglosassone. La cosa positiva è che si evitano clonazioni troppo nette…

Recensioni Dischi - Admiral Ted Brinkley - Directs the verrugoso vista junior college grads of 77

 Brani:

1. Man Overboard, Man 2. Tune That Goes Nowhere 3. Freebase Hit 4. Prison-Mall-Casino... Pray 5. Gidget Steps 6. Wichita Toe Jam 7. Karaoke From Muskogee 8. Hear Theremin Everywhere

Formazione:

oratory: Helena Handbasket - mystery stick: Convoy Denver - tubal libation: Wishon Swimhole King - dawghouse: Bongdorm Fratorgy - house drumset: Jeopardy Ed - exciter strings: Vern Averna Wheedlier - astrolabe, soundings, parlor tinkle: Sour Neve Seton - charts & navigation: Admiral Ted Brinkley

Prodotto da: Evander label
anno: 2003 - Durata: 73:00

Un progetto avvolto nel mistero: una fantomatica orchestra da college, musicisti sconosciuti, strumenti inventati (vedi la sezione line up di questa recensione per conferma...), una copertina che in realtà è un lungo articolo pazzoide e dissacrante, credits assolutamente insensati (si cita tale Lou Frankenhauer per gli ordinativi di sandwich e caffè!). E' evidente che dietro questo lavoro si cela un'artista bizzarro e anticomformista, avvezzo a nascondersi dietro pseudonimi o estemporanei gruppi. L'artista in questione è il tastierista Graham Connah, nome associato spesso all'estro di Frank Zappa, di cui è stato un seguace della prima ora. L'ammiraglio Ted Brinkley, dunque, non è altro che Connah stesso mentre non ci è dato sapere se esiste realmente il Verrugoso Vista College (dubitiamo). Così, non ci rimane che affidarci alle nostre orecchie per parlare di questa bizzarra pubblicazione.
Le 8 tracce del disco, prodotto dall'etichetta Evander, ci offrono un jazz a tratti piacevole e solare, come nel caso della prima traccia Man Overboard, Man, a tratti ostico e sperimentale, come in alcune sezioni di Prison-Mall-Casino. Gli inserti vocali e l'utilizzo di strumenti più tipicamente rock (vedi la chitarra elettrica in Tune That Goes Nowhere o Wichita Toe Jam) avvicinano il disco in certi momenti alla produzione Canterburyana, spezzando in alcuni punti la predominanza degli strumenti a fiato, la cui presenza è comunque preponderante nei 73 minuti di durata. Così Miles Davis si alterna con Frank Zappa e gli Hatfield & The North e qualche volta i tre improvvisano una jam session insieme (vedi la Wichita Toe Jam). C'è spazio anche per un breve e delicato inserto, Karaoke From Muskogee in cui finalmente Connah si ricorda di essere un tastierista e ci delizia con un bel pianoforte. Il disco si chiude con il brano più lungo, ovvero Hear Theremin Everywhere, una sintesi di tutto l'album che si apre con tanto di schitarrata rock e prosegue in puro stile jazz per buona parte dei suoi 13 minuti.
Ma in fondo, come scrive nelle note di copertina il redattore Nach O'Hargman (anagramma, indovinate un po' di chi?), si tratta soltanto di musica di una jazz band da college e "può questo stupido genere essere considerato un piccolo ramo semisconosciuto sull’albero della storia del jazz?". Noi pensiamo di sì...

Giovanni
Luglio 2006

Ain Soph - Marine Menagerie


 Brani:

1 - Wind & Water; 2 - Flooded By Sunlight; 3 - Marine Menagiere; 4 - Little Pieces Part 3; 5 - Variations on a Theme By Brian Smith (Original Version); 6 - Ride on a Camel; 7 - Metronome 7/8 - Peacock's Feather (The Peacock Spreads Its Wings) - Metronome 7/8 (Reprise).

Formazione:

Yozox: guitars & Rothmans royals; Kikuo Fujikawa: keyboards; Masahiro Torigaki: bass; Taiqui: drums & cymbals

Produced by Ain Soph
Anno:1991 (ristampa 2005 Musea - Poseidon) - Durata: 56:21 
  

Jettison Slinky - Dank side of the morn

Track List:
Door Ajar, Destination Art, Sparkly, Atop the Bloat Cushion/Reprise, Ask the Tiddlers, After the Belphegor, Sprinkly, Circles Around, Eternal Dalmatian.
Formazione:
Graham Connah - Keyboards, Smith Dobson jr. - Drums, Noel Jewkes - Flute, Alex Candelaria - Guitar, Marty Wehner - Trombone, Ben Goldberg - Clarinets, Lee Alexander - Bass, Trevorn Dunn - Bass, Rob Sudduth - Saxophones.
Prodotto da: ///////////
Anno: 1998 - Durata: .........

Un mare ed un cielo dai colori complementari che si rafforzano l'un l'altro, segno di un forte contrasto in cui nuotare (annaspare?), forse sinonimo delle cocenti contraddizioni del panorama musicale degli ultimi decenni.

Recensioni concerti - Keith Emerson - Afragola (NA), 11/07/06

 

KEITH EMERSON

Afragola (NA), 11 luglio 2006  

Finalmente un bel concerto in città, mi sono detta, avendo visto sparsi un pò dappertutto manifesti con la faccia (ancora giovane) di Keith Emerson che mi invitava all'evento prog dell'estate a Napoli. E' così che io e altri amici ci siamo messi in cammino verso la Villa Comunale di Afragola dove, in occasione dell'Afragola rock festival, Emerson si sarebbe esibito in una perfomance di alto livello. Dopo un primo momento la folla ha cominciato ad accorrere e quando il nostro artista è sceso sul palco un'arena intera lo fissava con occhi adoranti (chi più chi meno). Allora Paolo mi ha detto all'orecchio: "Se comincia con Karn Evil io muoio." 

French TV - This is what we do

 Brani:

1-Colorless green ideas sleep furiously; 2-Ska face; 3-My little cicada; 4-Look at the bears! Look at the bears!Look at the bears!; 5-Theme from Espn x-treme cobalt blue 4x4 bathromm tile installation games

Formazione:

Chris Smith: guitars, violin, exotic strings, oils; Warren Dale: keys, winds, reeds, mallets, carving; Mike Sary: bass, scary voice, blueprints; Jeff Gard: drums, outbursts, hammering.
With Paolo Botta: all keyboards on “Cicada”; Pam Thompson: trombone on “Ska face”, Steven Dale: trumpe on “Ska face” and “Colorless”

Produced by Mike Sary & Warren Dale
Anno: 2005, Pretentious Dinosaur Records - Durata: 51:44

I French TV sono uno di quei gruppi che non deludono mai le aspettative! Sono giunti al nono album e continuano alla grande il loro discorso portandolo avanti con le ormai consuete inventiva e ironia.

Quintessenza - Pharmakon

 


 Brani:

L'Occhio, Armonia, Metamorfosi, Oro, Il battesimo, La cosa perfetta, Attraverso me.

Formazione:

Diego Ribecchini(voce), Gabriele Moretti (chitarra), Federico Razzi (basso), Federico Dello Sbarba (batteria), Filippo Fantozzi (tastiere).

Autoproduzione
anno: 2005 - Durata: 33:31

Supersister

E' il 1968, quando quattro giovanissimi studenti olandesi di Den Haag formano un gruppo dal nome Sweet OK Supersister, ben presto abbreviato in Supersister. Il tastierista e cantante Robert-Jan Stips, il flautista Sacha van Geest, il batterista Marco Vrolijk ed il bassista Ron van Eck, forti di doti tecniche molto buone, hanno una gran voglia di stupire e di mostrare il loro talento e in breve tempo diventano una band molto apprezzata in ambito locale.

David Gilmour - On an island


 
Brani:

1. Castellorizon, 2. On An Island, 3. The Blue, 4. Take a Breath, 5. Red Sky at Night, 6. This Heaven, 7. Then I Close My Eyes, 8. Smile, 9. A Pocketful of Stones, 10. Where We Start.

Formazione:

David Gilmour- canto, chitarre, piano elettrico, percussioni, sassofono, cumbus, armonica basso; David Crosby - canto; Graham Nash - canto; Richard Wright – organo Hammond, canto; Rado Klose - chitarra; Guy Pratt - basso; Andy Newmark - batteria; Jools Holland - pianoforte; Chris Stainton – organo Hammond; Polly Samson - pianoforte, canto; Ged Lynch - batteria: Phil Manzanera - tastiera; Leszek Mozdzer - pianoforte; Caroline Dale - violoncello; Chris Laurence - contrabbasso; Ilan Eshkeri - programming; Georgie Fame - organo Hammond; B J Cole – chitarra Weissenborn; Robert Wyatt - corno, voce, percussioni; Alasdair Malloy - glass harmonica; Willie Wilson - batteria; Leszek Mozdzer - pianoforte; Lucy Wakeford - arpa; Alasdair Malloy - glass harmonica; Chris Laurence - contrabbasso; Chris Thomas - tastiera; Ilan Eshkeri - programming.

Anno: 2006, EMI 

Intervista - Mist Season

 

 

 

Autori dell’omonimo esordio datato 2004, i Mist Season sono una band di appassionati musicisti che va ad infoltire ulteriormente il ricchissimo panorama finlandese. Come ben sappiamo, infatti, questo Paese non solo vanta una ricchissima tradizione risalente ai seventies in ambito prog, ma anche negli anni recente ha visto il continuo fiorire di gruppi emergenti che hanno fatto parlare di sé. La formula dei Mist Season è una felice unione di progressive rock e jazz-fusion, molto diretta e gradevole ed ha colpito favorevolmente chi ha avuto modo di ascoltarla. Abbiamo scambiato qualche chiacchiera via e-mail con il batterista Kimmo Pörsti e vi offriamo il resoconto dell’intervista.

Soft Machine - British Tour '75

 Brani:

Bundles, Land of the bag snake, Out of season, The man who waved at trains, JVH, The floating world, Ban-ban caliban, Siderburn, Hazard profile part1, Hazard profile part 1, Hazard profile part 2, Hazard profile part 3, Hazard profile part 4, Hazard profile part 5, Song of aeolus, Sign of five.

Formazione:

Karl Jenkins (Tastiere, Fiati), Mike Ratledge (Tastiere), John Etheridge (Chitarra Elettrica), Roy Babbington (Basso Elettrico), John Marshall (Batteria).

Anno: 2005, M.L.P. Durata: 78:17

Soft Machine, un gruppo cardine dell'ondata progressista musicale degli anni '70, non avulso da cambiamenti di organico e modificazioni nella proposta musicale, transitata per la psichedelia, evoluta nel jazz ma senza affatto disdegnare gli aspetti più stimolanti del rock.

Flagship - Maiden Voyage


 Brani:

1. Heart Is The Center (7:41) 2. You Are (6:53) 3. The Throne (8:43) 4. Hold On To Your Dream (6:38) 5. Windy City (7:33) 6. Ground Zero (9:39)

Formazione:

Carl Johan Grimmark / electric lead & rhythm guitars - Christian Rivel / vocals - Per Hallman / backing vocals, lead vocals (6) - Kristofer Eng / bass - Mick Nordström / drums - Linus Kase / keyboards
Guest musicians: - Kerry Livgren / guitar solo (6) - Björn Klingvall / violin & viola - Michael Rank Jensen / acoustic guitars - Thomas Vikström / backing vocals

Anno: 2005, CD Metal Heaven 00011 - Durata: 47:18

Soft Machine Legacy - Live in Zaandam

 Brani:

Ash, 1212, Baker's Street, Kings & Queens, Two Down, Big Creese.

Formazione:

Elton Dean (Sassofono Alto, Saxello, Piano Fender Rhodes), John Etheridge (Chitarra Elettrica), Hugh Hopper (Basso Elettrico), John Marshall (Batteria).

Prodotto da: L. Pavkovic & The Soft Machine Legacy
Anno: 2005, Moonjune Durata: 51:09

Non sono stati pochi i musicisti che sono passati tra le fila dei Soft Machine contribuendo a mitizzare questo gruppo, spesso riuniti anche in diversi progetti affettuosamente congiunti in una sorta di "lega della macchina soffice" che ha purtroppo perso uno dei suoi più autorevoli personaggi.

Lady Lake - Supercleandreammachine

 Brani:

1-The untold want; 2-Doo dah damage; 3-Wet sounds; 4-Ford theatre; 5-No one will ever know (fare thee well); 6-The chief; 7-Radio reminiscence; 8-Children's playground revisited

Formazione:
Leendert Korstanje (keyboards); Fred Rosenkamp (guitar); Jan Dubbe (drums).
Prodotto da: Lady Lake and Frans Hagenaars
Anno: 2005, Musea - Durata: 54:45

C'erano una volta, dall'Olanda, i Lady Lake, una formazione che nel 1978 pubblicò l'album No pictures, con il quale deliziò gli appassionati di progressive rock attraverso una proposta pregna di romanticismo che vedeva come punto di riferimento principale i Camel. E' stato l'unico album di una band che ha comunque continuato la sua carriera fino agli inizi degli anni '90 e che solo di recente, in trio, si è riformata per dare alle stampe un seguito a quel lavoro.

Wobbler - Hinterland

Brani:

1-Serenade for 1652; 2-Hinterland; 3-Rubato industry; 4-Clair obscur

Formazione:

Lars Fredrik Frøslie: keyboards; Martin Nordrum Kneppen: drums and percussion; Kristian Karl Hultgren: bass and saxophones; Morten Andreas Eriksen: electric and acoustic guitars; Tomy Johannessen: lead vocals

Prodotto da: Wobbler, Jacob Holm-Lupo e Øystein Vesaas
Anno: 2005, The Laser's Edge - Durata: 56:50

Caso curioso quello dei Wobbler… Trattasi, infatti, di una band norvegese già abbastanza nota nel sottobosco progressive prima ancora che giungesse alla realizzazione di questo Hinterland, cd che segna il suo debutto discografico.

Fluxury - Perishable goods

Brani:

1-Me, the enemy; 2-After the revolution; 3-Safely first; 4-Light of other days; 5-I will be there; 6-Surrender; 7-Dust settled down; 8-Perishable goods; 9-Symmetry; 10-Nothing's safe; 11-Heaven and hell; 12-Panta Rei

Formazione:

Patricia Beerens: lead vocals; Mattijs De Jons: guitar; Stelios Kalis: drums; Jan Kuipers: keyboards, backing vocals; Sabine Kuipers: keyboards, backing vocals; John Reker: guitar; Thea Van Rijen: lead vocals; Marc Jolein Van Tongeren: lead vocals; Eric Verbrussen: guitar; Jos Witsenburg: bass, backing vocals

Prodotto da: Fluxury
Anno: 2005, autoproduzion - Durata: 59:13

In un ambito come quello del rock sinfonico, dove ormai sono riconosciuti universalmente dei canoni più o meno precisi da seguire, risulta oggigiorno sempre più difficile, nonché improbabile, imbattersi in qualche artista che riesce a personalizzare il proprio stile allontanandosi da qualsiasi tentativo di imitazione dei grandi dei seventies o del new-prog più classico. Eppure, ogni tanto, ci si trova di fronte a qualche lavoro che presenta qualche particolarità che lo fa discostare da qualsiasi tipo di clichè. E' sicuramente questo il caso di Perishable goods, recente album degli olandesi Fluxury.

TenMidnight - TenMidnight

 Brani:
1-Intro; 2-A better tomorrow; 3-Stomr; 4-Illusion of mind; 5-Mission; 6-My life, my soul; 7-Unknown destination; 8-Io cerco te
Formazione:
Roberto Bovini: batteria, voce; Tiziano Bolzoni: basso; Bob Ranzi: tastiere e ciappini; Ivan Bartuzzi: chitarra elettrica e acustica; Gabriele Carboni: chitarra, flauto, voce
2005, autoproduzione - Durata: 48:15

Oggigiorno, nel mondo del prog, un modo semplice per giungere al debutto discografico è quello dell'autoproduzione. Ormai non sono pochi i gruppi che si affacciano in quest'universo musicale facendovi ricorso, con tutti i pro e i contro del caso. Sempre apprezzabile il coraggio di questi artisti, parlando dei Ten Midnight tra i loro pregi principali c'è da segnalare sicuramente quello di una grande passione.

Doracor - Evanescenze

 Brani:

1-Intro; 2-Nostalgica implosione; 3-Ascesi; 4-Mio padre, mia madre; 5-La danza delle ore; 6-Iridescenze; 7-Prima di partire; 8-Disincanto; 9-Nero su bianco; 10-Aurora; 11-Affreschi di tempo; 12-Palla di legno; 13-L'eterna visione; 14-Fragile quiete; 15-Vortice; 16-Il futuro sognato; 17-L'inizio e la fine parte 1; 18-L'inizio e la fine parte 2

Formazione:

Corrado Sardella: Keyboards, drums, bass; Milton Damia: vocals, solo guitar; Maurizio Pace: rhythmic and solo guitar; Nicola Di Già: noise and ambient guitar; Roberto Franzò: solo guitar; Max Farina: solo guitar

Anno: 2005, Mellow Records - Durata: 44:44

Ridendo e scherzando, Corrado Sardella giunge al quinto album col suo progetto denominato Doracor. E, parliamoci chiaro, non è affatto facile, specie negli ultimi tempi, raggiungere ben cinque produzioni discografiche nell'ambito del mercato prog italiano.

Sleepwalker Sun - Sleepwalker Sun

 Brani:

1-Blindfold; 2-Bring'em; 3-Sleepwalker Sun; 4-Dead flowers; 5-Russian roulette; 6-Jalen's eyes; 7-Nocturnal

Formazione:

Giana Araujo: vocals; Luiz Alvim: keys, vocals, additional guitars, lyrics; Francisco Falcon: bass, acoustic guitars; Rodrigo Martinho: drums; Leandro Leg Furtado: guitars (tracks 2, 4, 5 & 7); Fabio Montserrat: add. Guitars & solos (tracks 2, 3, 4, 5 & 7); Alex Martinho: lead and rhythm guitars (track 3); Ricardo Marins: lead and rhythm guitars (track 1); Marcus Viana: violins (tracks 1 & 6); André Mello: keyboards solo (track 7); Fabio Guerrero: vocals (tracks 1 & 5); Ricardo Aguiar: backing vocals (track 7)

Prodotto da: Luiz Alvim & Rodrigo Martinho
Anno: 2005, Masque Records - Durata: 60:26

Tra le recenti novità del panorama progressive sudamericano è da segnalare l'omonimo esordio dei brasiliani Sleepwalker Sun, che in un'ora abbondante di musica vanno ad esibirsi in una proposta con la quale vanno a miscelare due animi ben distinti: uno derivante dall'influenza classicheggiante presente spesso in certi maestri dei seventies e che molto ha attecchito anche nell'America Latina, l'altro più moderno e virulento.

Conqueror - Storie Fuori dal Tempo

 


 Brani:

1.Ouverture 2. Mosaico di Colori 3. No Photo 4. Pagine di Poesie 5. Klaus 6. Morgana I) Il Sogno Rivive II) Il Castello III) Negli Abissi IV) Morgana "Theme" V) Puri Zaffiri VI) Immagini a Distanza

Formazione:

Simona Rigano / vocals, keyboards, synthesizer - Tino Nastasi / guitars - Sabrina Rigano / flute, saxophone - Fabio Ucchino / bass - Natale Russo / drums, percussions
Guest musicians: - Antonella Cernuto / harp (1, 6) - Vincenzo Cavalli / choir (4)

Prodotto da: Conqueror.
Anno: 2005, CD Ma.Ra.Cash Records MRC 006 - Durata: 62:03

 

Crack - Si todo hiciera crack

 Brani:

1-Descenso en el Mehellstrong; 2-Amantes de la irrealidad; 3-Cobarde o desertor; 4-Buenos deseos; 5-Marchando una del Cid (1 & 2); 6-Si todo hiciera Crack; 7-Epilogo.

Formazione:

Alex Cabral: basso; Rafael Rodriguez: chitarra; Manolo Jimenez: batteria; Alberto Fontaneda: chitarra, flauto, voce; Mento Hevia: tastiere, voce

Anno: 1979, Chapa; ristampa 1993, Si-Wan - Durata: 40:47

La scena progressiva in Spagna cominciò qualche anno più tardi rispetto al resto d'Europa. Certo i primi dischi comparvero anche qui nei primi '70, ma il momento migliore venne raggiunto intorno al 1975-1979. Di questo periodo (1979 esattamente) fa parte lo splendido album dei Crack intitolato Si todo hiciera Crack.