 | Brani: |
1-Me,
the enemy; 2-After the revolution; 3-Safely first; 4-Light of other
days; 5-I will be there; 6-Surrender; 7-Dust settled down; 8-Perishable
goods; 9-Symmetry; 10-Nothing's safe; 11-Heaven and hell; 12-Panta Rei |
| Formazione: |
Patricia
Beerens: lead vocals; Mattijs De Jons: guitar; Stelios Kalis: drums;
Jan Kuipers: keyboards, backing vocals; Sabine Kuipers: keyboards,
backing vocals; John Reker: guitar; Thea Van Rijen: lead vocals; Marc
Jolein Van Tongeren: lead vocals; Eric Verbrussen: guitar; Jos
Witsenburg: bass, backing vocals |
Prodotto da: Fluxury Anno: 2005, autoproduzion - Durata: 59:13 |
In
un ambito come quello del rock sinfonico, dove ormai sono riconosciuti
universalmente dei canoni più o meno precisi da seguire, risulta
oggigiorno sempre più difficile, nonché improbabile, imbattersi in
qualche artista che riesce a personalizzare il proprio stile
allontanandosi da qualsiasi tentativo di imitazione dei grandi dei seventies o
del new-prog più classico. Eppure, ogni tanto, ci si trova di fronte a
qualche lavoro che presenta qualche particolarità che lo fa discostare
da qualsiasi tipo di clichè. E' sicuramente questo il caso di Perishable goods, recente album degli olandesi Fluxury.
Questa band parte da un sound di base molto romantico e carico di
feeling, come si poteva intravedere negli anni d'oro nei vari Genesis, Camel e negli stessi King Crimson, senza dimenticare anche i Gentle Giant
più “diretti”. Gli intrecci strumentali sono eseguiti e studiati con
abilità e il prog si mantiene sempre flessuoso ed accattivante, donando
emozioni senza mai risultare banale. A volte calda, a volte più oscura,
la musica viaggia in molteplici dimensioni senza mai perdere di
omogeneità. La caratteristica che maggiormente può far risultare
peculiare la proposta dei Fluxury, poi, è senza dubbio l'utilizzo di
melodie vocali molto particolari, che mi fanno ricordare un po' certe
atmosfere tipiche di alcuni gruppi statunitensi cervellotici come Thinking Plague e U Totem.
Ma non temano gli appassionati di rock sinfonico che non riescono ad
andare oltre un certo tipo di romanticismo ed hanno “paura” di sonorità
un po' troppo complesse: la musica dei Fluxury si mantiene sempre fluida
ed orecchiabile, non perdendo mai un certo feeling che la rende
assimilabile con facilità. Dodici le tracce; la band dimostra di saperci
fare sia sulla breve distanza (alcuni brani hanno un minutaggio davvero
molto contenuto), sia quando la loro performance va oltre i sei minuti.
Un insieme sonoro affascinante, ricco di colori (come il booklet di
accompagnamento), alla ricerca di una forte personalità e che può
ulteriormente crescere. Vedremo cosa i Fluxury ci riserveranno in
futuro; io sono curiosissimo di saperlo…
Peppe
Gennaio 2006
Nessun commento:
Posta un commento