Brani:

1-Ioss; 2-Doi doi; 3-Molavena; 4-Gepek; 5-Yagonahh; 6-Ozone fall; 7-Zhess; 8-Zoltan; 9-Avedumma; 10-Sunna zarioki

Formazione:

Tatsuya Yoshida: vocal, drums; Aki Kubota: vocals, keyboards; Ryuichu Masuda: vocal, guitar, g-synth ; Shigekazu Kuwahara: vocal, bass

Anno: 1994, God Mountain - Durata: 45:45

Per chi voglia approfondire e saperne di più su quel ramo del progressive noto come musica zeuhl è consigliabile ascoltare il gruppo giapponese dei Koenji Hyakkei, creatura del batterista Tatsuya Yoshida (attivissimo in numerosi progetti musicali, Ruins su tutti), che nel 1994 ha esordito con l'album Hundred sights of Koenji.

A questo lavoro ne seguiranno fino ad oggi altri tre che manterranno inalterati gli standard qualitativi, ma per ora concentriamoci su questo debutto scoppiettante. Non dubito che alle prime note di Ioss, che apre il cd, gli amanti dei Magma faranno un balzo dalla sedia ascoltando quelle ritmiche poderose ed il cantato in un linguaggio simile alle asperità del kobaiano, con i più classici cori opprimenti ed ossessivi. La maggior parte dei brani segue queste caratteristiche spigolose e con vocalizzi estremi, insistiti e sinistri, come dimostrano Doi doi, Gepek, Zhess e Sunna zarioki, sempre dal sound particolarmente roboante. C'è qualche traccia in cui si punta molto sulla velocità d'esecuzione e sugli improvvisi cambi di tempo (Molavena, Yagonahh, Avedumma) e non si può sottacere Ozone fall che sembra una versione zeuhl della celebre Notte sul Monte Calvo di Mussorgskij. Episodio un po' a parte, invece, Zoltan, dall'atmosfera sacrale con organo e voci a giostrare il tutto. Esordio di ottimo livello e promesse che saranno mantenute nei successivi lavori per un gruppo che non avrà difficoltà ad entrare nel cuore di chi cerca un sound di derivazione Magma.

Peppe
Luglio 2006