Brani:

Bundles, Land of the bag snake, Out of season, The man who waved at trains, JVH, The floating world, Ban-ban caliban, Siderburn, Hazard profile part1, Hazard profile part 1, Hazard profile part 2, Hazard profile part 3, Hazard profile part 4, Hazard profile part 5, Song of aeolus, Sign of five.

Formazione:

Karl Jenkins (Tastiere, Fiati), Mike Ratledge (Tastiere), John Etheridge (Chitarra Elettrica), Roy Babbington (Basso Elettrico), John Marshall (Batteria).

Anno: 2005, M.L.P. Durata: 78:17

Soft Machine, un gruppo cardine dell'ondata progressista musicale degli anni '70, non avulso da cambiamenti di organico e modificazioni nella proposta musicale, transitata per la psichedelia, evoluta nel jazz ma senza affatto disdegnare gli aspetti più stimolanti del rock.

Questo live del 1975, registrato nell'ottobre all'università di Nottingham, ne rappresenta l'espressione più trascinante con una funanbolica chitarra elettrica in primo piano. Infatti, l'arrivo di Allan Holdsworth segnò una mutazione alquanto marcata, testimoniata dall'album Bundles, traccia di un nuovo ed attraente corso che però questo incredibile chitarrista lascia repentinamente, sostituito senza un eccesso di rimpianto dal virtuoso John Etheridge. Presenza eterea quella dell'unico membro storico rimasto Mike Ratledge, poi il resto dei musicisti è il consolidamento di una migrazione dai Nucleus del trombettista Ian Carr.
Non occorre prestare nemmeno tanta attenzione per rendersi conto di quanta energia viene profusa dalla coppia Marshall/Babbington per creare il giusto supporto ritmico alle veloci peripezie chitarristiche, ma d'altronde l'ottima base viene fornita dai brani tratti dal già citato Bundles (Hazard Profile, Bundles, Land of the bag snake, The man who waved at trains, The floating world), mentre Ban ban caliban, Out of season, Song of Aeoius troveranno successivamente allocazione in "Soft" del 1976. Spazi di rivincita per le tastiere nella nervosa ed elettro/spaziale JVH e per la batteria nel fantasioso assolo di Siderburn.
Molto buona la resa sonora, band affiatata ed amalgamata con maggiore propensione alle enfatizzazioni tipiche del rock e vicino ad atteggiamenti tipici della fusion; un aspetto peculiarmente diverso dei Soft Machine, comunque non avaro di piacevoli e persuasivi brividi.

Geppo
Febbraio 2006