| Brani: | |
1-Blindfold; 2-Bring'em; 3-Sleepwalker Sun; 4-Dead flowers; 5-Russian roulette; 6-Jalen's eyes; 7-Nocturnal | |
| Formazione: | |
Giana Araujo: vocals; Luiz Alvim: keys, vocals, additional guitars, lyrics; Francisco Falcon: bass, acoustic guitars; Rodrigo Martinho: drums; Leandro Leg Furtado: guitars (tracks 2, 4, 5 & 7); Fabio Montserrat: add. Guitars & solos (tracks 2, 3, 4, 5 & 7); Alex Martinho: lead and rhythm guitars (track 3); Ricardo Marins: lead and rhythm guitars (track 1); Marcus Viana: violins (tracks 1 & 6); André Mello: keyboards solo (track 7); Fabio Guerrero: vocals (tracks 1 & 5); Ricardo Aguiar: backing vocals (track 7) | |
| Prodotto da: Luiz Alvim & Rodrigo Martinho Anno: 2005, Masque Records - Durata: 60:26 |
Tra le recenti novità del panorama progressive sudamericano è da segnalare l'omonimo esordio dei brasiliani Sleepwalker Sun, che in un'ora abbondante di musica vanno ad esibirsi in una proposta con la quale vanno a miscelare due animi ben distinti: uno derivante dall'influenza classicheggiante presente spesso in certi maestri dei seventies e che molto ha attecchito anche nell'America Latina, l'altro più moderno e virulento.
Ne derivano contrasti affascinanti, ben evidenziati dal lavoro dei musicisti della band e dai numerosi ospiti che li accompagnano (e tra i quali segnaliamo Marcus Viana, noto ai progsters per la sua esperienza con i Sagrado, che impreziosisce col violino due tracce dell'album). Il cd parte con Blindfold, quasi quattordici minuti caratterizzati da un inizio pregno di romanticismo decadente, con suoni semiacustici, belle melodie vocali ed un violino non invadente; ma dopo due minuti ecco la chitarra elettrica a movimentare il tutto e a spingere verso soluzioni decisamente più aggressive. Gli Sleepwalker Sun ci fanno così capire i loro intenti: unire il rock sinfonico più classico, quello che vede le sue radici negli anni '70 ed in gruppi come Genesis, Renaissance e PFM, con la veemenza del prog-metal, tenendo a debita distanza, però, l'autoindulgenza e i tecnicismi esasperati tipici di quest'ultimo. Così, per tutta la durata della composizione, abbiamo il continuo alternarsi di momenti rilassati e raffinati, spesso guidati dal piano o dal violino, ed altri ben più vibranti in cui è la sei corde la protagonista. Il resto del lavoro si mantiene su questi stessi stilemi e livelli, gli altri brani hanno una durata inferiore (tranne i quattro minuti della suadente ballata Jalen's eyes, magicamente articolata tra piano, violino e voce) e, in ogni caso, si avverte una omogeneità di fondo, dettata anche dalle continue sensazioni malinconiche, che danno un tocco gotico al tutto, molto apprezzabile. Buona la prova della cantante Giana Araujo: la sua voce sa adattarsi ad ogni occasione, sia quando si avvertono le trame più delicate, sia quando i suoi compagni d'avventura spingono sull'acceleratore. Degne di merito anche l'accurata produzione e le scelte timbriche. Forse per qualcuno questo disco può sembrare un po' troppo “ibrido”, nel senso che si potrebbe pensare che gli Sleepwalker Sun non sappiano esattamente dove andare a parare e cioè se puntare più sul campo del rock sinfonico o se indirizzarsi verso la pesantezza di suoni. Resta il fatto che siamo di fronte ad un gruppo che sa il fatto suo, che ha esordito molto bene e che ha ancora margini di miglioramento. Li attendiamo al varco con nuove prove, sperando che il loro debut-album non sia solo un fuoco di paglia.Peppe
Gennaio 2006
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