Pulsar – Halloween

 

Brani:
1. Halloween Part I (20:30)
- a) Halloween Song (1:20)
- b) Tired Answers (9:30)
- c) Colours Of Childhood (6:00)
- d) Sorrow In My Dreams (3:40)
2. Halloween Part II (18:40)
- a) Lone Fantasy (4:50)
- b) Dawn Over Darkness (6:10)
- c) Misty Garden Of Passion (2:15)
- d) Fear Of Frost (3:35)
- e) Time (1:50)
Formazione:

Victor Bosch: drums, percussion, vibes; Gilbert Gandil: guitars, vocals; Michel Masson: bass guitar; Roland Richard: flute, clarinet, acoustic piano, strings; Jacques Roman: keyboards, Mellotron, synthesizers; Xavier Dubuc: congas; Sylvia Ekström: child voice in 1a; Jean-Louis Rebut: voice in 2e; Jean Ristori: cello.

1977, CBS

Forse fuori tempo massimo rispetto al periodo aureo del progressive rock, Halloween però era e rimane tuttora il miglior lavoro (almeno a detta di chi scrive) dei Pulsar. In tempi ormai diversi, la band francese prende il meglio di quanto espresso nei due precedenti lavori e lo condensa in una struttura ormai desueta, considerata barocca, sorpassata e autocelebrativa: la suite; anzi due suite, della durata di poco meno di 20 minuti, in cui il lavoro è suddiviso.

Three Monks - The Legend Of The Holy Circle

 


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Brani:
1-The Holy Circle; 2-Into Mystery; 3-The Battle of Marduk; 4-The Rest of the Sacred Swarm; 5-Rieger; 6-The Strife of Souls; 7-Toccata Neogotica #5.
Formazione:
Paolo "Julius" Lazzeri: neogothic organ & synthetizers; Maurizio "Bozorius" Bozzi: electric bass; Claudio "Ursinius" Cuseri: drums (1-2-5); Roberto "Placidus" Bichi: drums & orchestral percussions (3-6-7)
2013, Black Widow - durata totale: 53:20

Questo The Legend Of The Holy Circle – album che segue il debutto Neogothic Progressive Toccatas – a nome Three Monks è un progetto particolare che piacerà a tutti gli amanti del prog più oscuro e a chi ama le atmosfere dark e gotiche.

Tempio delle Clessidre, Il - Alienatura (1)

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1-Kaze; 2-Senza colori; 3-Il passo; 4-Fino alla vetta; 5-Onirica possessione; 6-Notturna; 7-Il cacciatore.
Formazione:

Elisa Montaldo: tastiere, voce, cori, strumenti etnici; Fabio Gremo: basso, chitarra classica, cori; Giulio Canepa: chitarra elettrica, classica, acustica, cori; Paolo Tixi: batteria, cori; Francesco Ciapica: voce, cori.

2013, Black Widow - durata totale: 57:03

Il Tempio delle Clessidre pubblica, sempre per la meritoria Black Widow, il secondo album intitolato Alienatura. Il gruppo, nel frattempo, ha subito la defezione dello “storico” cantante Stefano “Lupo” Galifi, ex frontman del glorioso Museo Rosenbach.

Segno del Comando, Il - Il volto verde (1)

 



 
Brani:
1-Echi dall'Ignoto; 2-La Bottega delle Meraviglie; 3-Chidher il Verde; 4-Trenodia delle Dolci Parole; 5-Il Rituale; 6-La Congrega dello Zee Dyk; 7-Il Manoscritto; 8-L'Evocazione di Eva; 9-Retrospettiva di un Amore; 10-Usibepu; 11-L'Apocalisse; 12-Epilogo.
Formazione:

Diego Banchero: electric bass, fretless bass, keyboards, theremin; Fernando Cherchi: drums, percussions; Roberto Lucanato: guitars; Davide Bruzzi: guitars; Maethelyiah: lead and backing vocals.
With:
Maurizio Pustianaz, Giorgio Cesare Neri, Claudio Simonetti, Gianni Leone, Freddy Delirio, Martin Grice, Paul Nash, Sophya Baccini, Vinz Aquarian, David Krieg, Alessio Panni.

2013, Black Widow

A distanza di più di 10 anni da Der Golem (2002) Il Segno del Comando – mitico gruppo dark-prog genovese della scuderia Black Widow che ha ripreso l’attività nel 2010 dopo un lungo silenzio – pubblica un nuovo album intitolato Il volto verde.

Schulze, Klaus - Irrlicht

 



 
Brani:
1. Satz Ebene (23:23); 2. Satz Gewitter (5:40); 3. Satz Exil Sils Maria (21:26) .
Formazione:

Klaus Schulze (all instruments) & Colloquium Musica Orchestra.

1972, Ohr

Klaus Schulze è considerato universalmete l'inventore della Musica Cosmica, genere fiorito in Germania all'inizio dei '70: il suo percorso artistico lo inizia con il gruppo psichedelico degli Psy-Free come batterista, per poi unirsi alla prima formazione dei Tangerine Dream su richiesta di Edgar Froese.

Magma - Udu Wudu

 


Brani:
1-Udu Wudu; 2-Weidorje; 3-Troller tanz; 4-Soleil d'Ork; 5-Zombies; 6-De Futura.
Formazione:

Klaus Blasquiz: vocal; Stella Vander: vocal; Patrick Gauthier: keyboards, piano; Benoit


Widemann: keyboards; Michel Graillier: keyboards; Bernard Paganotti: bass, vocals, percussion; Jannick Top: bass, fret cello, vocals, keyboards, bass synth; Christian Vander: drums, percussion, vocals, keyboards; Lucille Cullaz: backing vocals; "Lisa": backing vocals; Catherine Szpira: backing vocals; Pierre Dutour: trumpet; Alain Hatot: saxophone.

1976, RCA/Tomato

Con Udu Wudu, LP pubblicato dai Magma nel 1976, si chiude idealmente il periodo d'oro della saga antascientifica progressive-rock "Kobaiana" concepita da Christian Vander (storico batterista e leader del gruppo) che aveva raggiunto il suo apice con gli straordinari Mekanik Destruktiw Kommandoh e Kohntarkosz.

Baccini, Sophya - Big Red Dragon



Brani:
1-William; 2-Angel of the revelation; 3-Satan; 4-Love of Hecate; 5-La porta dell'inferno; 6-The number; 7-Just; 8-Cerberus; 9-While he's sleeping; 10-Au premier matin du jour; 11-Beatrice; 12-Big red dragon; 13-Jerusalem.
Formazione:

Sophya: vocals, keyboards, synth bass; Chicco Accetta: guitars; Francesca Colaps: drums; Stella Manfredi: violin, viola; Marilena Striano: piano.

Special Guests:
Christian Decamps: lead vocals on 10; Enrico Iglio: Hammond organ, mimimoog, bells on 6; Pino Falgiano: keyboards solo on 8; Aurelio Fierro jr: vocals on 12; Sonja Kristina: vocals on 9; Elisa Montaldo: harpsichord, celesta, mellotron on 4; Steve Sylvester: vocals on 6; Roberto Tiranti: vocals on 7; Irvin Vairetti: vocals on 5; Lino Vairetti: vocals on 7.

2013, Black Widow

Dewa Budjana - Joged Kahyangan



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Brani:
1-Foggy cloud; 2-Joged Kahyangan; 3-Dang hyang story; 4-As you leave my nest; 5-Majik blue; 6-Erskoman; 7-Guru mandala; 8-Borra's ballad.
Formazione:

Dewa Budjana: guitar; Larry Goldings: acoustic piano, Hammond organ; Bob Mintzer: tenor & soprano sax, clarinet; Jimmy Johnson: bass guitar; Peter Erskine: drums; Janis Siegel: vocals (track 4).

Prodotto da Dewa Budjana.

2013, Moonjune Records - Durata totale: 48:54

Dopo averci fatto conoscere Dewa Budjana con Dawai in paradise, la Moonjune ci propone un nuovo album del chitarrista indonesiano, le cui registrazioni risalgono al 7 giugno del 2012. In quella data, ai Firehouse Studios in Pasadena, un quintetto stellare incide 8 composizioni originali e sono bastate due o tre takes per far nascere il disco.

Dewa Budjana - Dawai in paradise



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Brani:
1-Lalu Lintas; 2-Gangga; 3-Masa Kecil; 4-Kromatik lagi; 5-Back home; 6-Malacca Bay; 7-Kunang kunang; 8-Caka 1922; 9-Rerad rerod; 10-On the way home; 11-Dancing tears; 12-Devananda.
Formazione:

Dewa Budjana: electric, acoustic & synth guitar; Shadu Rasjidi: bass; Sandy Winarta: drums; Saat Syah: suling bamboo flute; Indra Lesmana: keyboards; Irsa Destiwi: piano; Ade Irawan: piano; Krishna Balagita: keyboards; Bintang Indrianto: bass; Rishanda Singgih: bass; Ronald Fristianto: drums; Arie Ayunir: drums; Dewa & Dawai: vocals; Vinod Gangani: vocals; Sophia Latjuba: vocals; Ubiet: vocals; Oni & Helmi: violin; Surti: viola; Wavan: violoncello; Aminoto Kosin: strings arrangement.
with very special guests
Dave Carpenter: bass; Peter Erskine: drums; Reggie Hamilton: bass; Howard Levy: harmonica.

Prodotto da Dewa Budjana

2013 - Moonjune Records - durata totale: 72:49

La Moonjune Records continua a farci gustare nuovi sapori indonesiani. Dopo alcuni progetti del bravissimo Topathi facciamo ora la conoscenza di un altro abile chitarrista, Dewa Budjana, autore di un'interessantissima proposta orientata al jazz-rock progressivo, che spesso sconfina nella fusion. Non stiamo parlando di un artista di primo pelo, considerando che Dewa è attivo sulle scene già da parecchi anni e che ha ottenuto anche un certo successo con i Gigi, gruppo pop-rock molto attivo e noto in patria.

Bruno Bavota Ensemble - La casa sulla luna

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Brani:
1-Amour; 2-L'uomo che rubò la luna; 3-Il dito si muove sul vetro appannato; 4-C'è un cinema laggiù; 5-Seguimi, amore; 6-Buongiorno, buonanotte; 7-Cielo blu notte; 8-Il sole di domenica; 9-Arrivederci signora luna.
Formazione:

Bruno Bavota: pianoforte; Marco Pescosolido: violoncello; Paolo Sasso: violino.

2013, Lizard - durata totale: 36:28

Continuano ad essere molto eterogenee le uscite della Lizard, che ancora una volta ci riserva una graditissima sorpresa, permettendoci di fare la conoscenza di un interessante pianista e compositore, Bruno Bavota. Non ancora trentenne, partenopeo, poco conosciuto nel mondo del progressive, vanta un curriculum di tutto rispetto e penso che basti citare il fatto che ha avuto il privilegio di suonare con la celebre Royal Philarmhonic Orchestra inglese per avere un'idea delle qualità del personaggio.

Not a Good Sign - Not a Good Sign

alt Brani:
1- Almost I; 2-Almost II; 3-Not a Good Sign; 4-Making stills; 5-Witchcraft by a picture; 6-Coming back home; 7-Flow on; 8-The defeaning sound of the Moon; 9- Afraid to ask.
Formazione:
Paolo "Ske" Botta: keyboards, glockenspiel; Alessio Calandriello: vocals; Gabriele Guidi Colombi: electric bass; Martino Malacrida: drums; Francesco Zago: electric & acoustic guitars.
Maurizio Fasoli: piano (3, 5, 9); Bianca Fervidi: cello (5, 7, 9); Sharron Fortman: vocals (5).
Prodotto da Marcello Marinone & AltrOck Productions.

2013, Fading Records - durata totale: 51:47

Equilibrio sembra essere la parolina magica per i Not a Good Sign. Un equilibrio cercato dapprima tra i componenti della band, provenienti da esperienze molto diverse, se non proprio agli antipodi. Se infatti il chitarrista Francesco Zago e il tastierista Paolo "Ske" Botta sono reduci dalle avventure con gli Yugen, ensemble con cui hanno rivitalizzato il prog d'avanguardia italiano (nonchè da altre esperienze in direzioni simili), il bassista Gabriele Guidi Colombi e il cantante Alessio Calandriello fanno parte di una di quelle formazioni che si è cimentata abilmente in una rilettura del più classico rock sinfonico italiano, la Coscienza di Zeno. A completare la line-up dei Not a Good Sign, troviamo poi il batterista Martino Malacrida.

Artisti - Mugen

I Mugen (termine che vuol dire Sogni e illusioni) muovono i loro primi passi intorno al 1978 quando alla high school Rakuyo-Kogyo’s di Kyoto fanno la loro conoscenza il chitarrista Katsuhiko Hayashi, il batterista Takashi Nakamura e il bassista Masaya Furuta. Amanti del progressive inglese, iniziano a suonare proponendo cover dei King Crimson, mentre l’anno seguente Akira Kato entra nel gruppo come bassista, la qual cosa comporta un po’ uno sconvolgimento di ruoli, visto che Furuta passa alla batteria, Nakamura alle parti vocali e alla chitarra acustica e Hayashi alle tastiere. Assestatasi in tal modo la line-up, i musicisti cominciano a scrivere delle composizioni influenzate dal progressive romantico di Genesis, England e Kayak, dando anche uno sguardo ai francesi Atoll, Sandrose, Pentacle e ai gruppi italiani, molto apprezzati da Hayashi.

Quanah Parker - Quanah


 
Brani:

1-Chant of the sea-horse; 2-No time for fears; 3-Quanah Parker; 4-Sailor song; 5-Flight; 6-The garden awakes; 7-After the rain; 8-Asleep; 9-Silly fairy tales; 10-People in sorrow; 11-The limits of the sky; 12- Shenn menn.

Formazione:

Riccardo Scivales: keyboards; Elisabetta "Betty" Montino: voice; Giovanni Pirrotta: guitars; Giuseppe Di Stefano: bass; Paolo "Ongars" Ongaro: drums.

2012, Diplodisc - durata totale: 59:11

Come si sa, gli anni '80 sono stati un periodo difficile per il prog. Non è bastato il discreto successo dei Marillion per trainare un movimento che è rimasto oscuro ai più e molti dei temerari gruppi che provavano a cimentarsi, in un periodo dominato da un pop semplice semplice, a costruzioni più complesse non riuscirono a raggiungere l'ambito traguardo del disco in studio. Così, capita che oggi, a trenta e passa annni di distanza, alcune formazioni rimaste praticamente sconosciute, grazie alla tecnologia odierna e ad una ritrovata passione, ripropongano del materiale risalente agli eightes, ma mai uscito ufficialmente.

Genesis - Gli anni prog

di Mario Giammetti 

Siete assolutamente sicuri di sapere tutto, ma proprio tutto, sui Genesis del mitico periodo con Peter Gabriel? Siete assolutamente sicuri che di quell'epoca non c'è nulla più che vi possa sorprendere? Siete assolutamente sicuri che non c'è più bisogno di libri relativi a quella fase di uno dei gruppi più amati e importanti del progressive rock? Be', il nuovo parto di Mario Giammetti è pronto a distruggere tutte queste certezze! Il suo ennesimo scritto che va ad esaminare il mondo genesisiano ci disegna per bene la genesi e i contenuti di tutti i dischi che vanno dall'acerbo esordio di From Genesis to revelation fino al celebrato concept The lamb lies down on Broadway. Ma in questo nuovo racconto di quell'epopea, Mario più che altro cede la parola ai protagonisti. Infatti, per ogni disco analizzato ci sono soprattutto i commenti inediti di Tony Banks, Phil Collins, Peter Gabriel, Steve Hackett, Anthony Phillips e Mike Rutherford, raccolti dall'autore ed integrati con estratti (anch'essi inediti) di interviste rilasciate al giornalista inglese Michael Kaufman in occasione della pubblicazione delle ristampe in cd del 2008.

Deluge Grander – August in the Urals


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Brani:

 1-Inaugural Bash (26:57); 2-August in the Urals (15:52); 3-Abandoned Mansion Afternoon (12:14); 4-A Squirrel (8:45); 5-The Solitude of Miranda (7:18).

Formazione:

Dan Britton: keyboards, vocals (1-3), guitars (2), acoustic guitar (5); Dave Berggren: guitars (1,3-5); Patrick Gaffney: drums; Brett d'Anon: bass (1-4), oud (2); Frank d'Anon: xylophone (1), trumpet (1), flute (1), keyboards (5); Jeff Suzdal: saxophones (1);
Adnarim Dadelos - vocals (5).

2006, Emkog Records

Le riletture, le revisioni sono ambiti scivolosi. I risultati ottenuti possono essere manieristici, privi di spessore, una pallida imitazione di un qualcosa di mai veramente acquisito, se non esteriormente.

Concept ed altre storie - Marillion - Clutching at Straws

Brani:

1 – Hotel Hobbies
2 – Warm Wet Circle
3 – That Time of the Night (The short Straw)
4 – Going Under
5 – Just For the Record
6 – White Russian
7 – Incommunicado
8 – Torch Song
9 – Slainte Mhath
10 – Sugar Mice
11 The Last Straw
i) Happy Ending

Formazione:

Fish – Vocals
Ian Mosley  - Drums
Peter Trewavas – Bass
Mark Kelly – Keyboards
Steve Rothery – Guitar

Il quarto album dei Marillion, datato 1987, segna la fine di un’era. Dopo la pubblicazione del lavoro e il relativo tour, Fish lascerà la band per intraprendere la carriera solista.L’importanza di quest’album non è racchiusa solo nella celebre defezione, ma anche nell’ormai maturazione del suono marillico e nelle liriche sempre elaborate ma ormai non più sfocianti nel favolistico, quanto decisamente calate nel reale. Clutching at Straws si configura come l’album più oscuro della band inglese, il cui tema principale approfondito nelle sue 11 tracce è l’alcolismo, con i problemi da esso derivanti (problemi che riguardavano direttamente Fish). Hotel HobbiesWarm Wet Circle e That Time of Night sono tre brani in cui è suddivisa la suite dell’album, tracce che ripercorrono stanze d’albergo, come ultimo rifugio, dove ormai vinti dagli abusi di alcool e cocaina si rivivono o semplicemente si ricordano aspirazioni, desideri, amori maturati in ambienti disagiati, speranze infrante e l’ormai abituale gesto del rifugiarsi presso il bancone del bar. Alzare il bicchiere,  “chinare la cannuccia”, un gesto rituale, intimo come confidarsi ad un amico, difendersi dal fatto d’essere la causa del disfacimento del proprio nucleo familiare, confidare le proprie frustrazioni per un mondo estraneo, cattivo, dove le persone che dovevano essere il nostro sostegno sono la dimostrazione vivente dei nostri fallimenti (Going Under, Sugar Mice). 

Hautville - Le Moire


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Brani:

1-Pro salute populi; 2-In superficie; 3-Caelum et terra; 4-Non mi rompete; 5-Le Moire.

Formazione:

Leonardo: folk & electric guitars; Francesco: organ & keyboards; Simona: vocals; Paolo: drums & bass.
Special guest:
Arturo Stalteri: piano on 2 and 3

2013, SPQR- durata totale: 24:41

La mitologia greca è sempre stata fonte di ispirazione per artisti e musicisti. E gli Hautville, provenienti dalla Lucania e dall'Emilia Romagna e attivi dal 2006, sembrano avere una grossa passione al riguardo.

Active Heed - Visions from realities



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Brani:

1-Flying like a fly; 2-Awaken; 3-Now what?; 4-Me, five seconds before; 5-With joy; 6-Melting of realities; 7-Forest and joy; 8-The weakness of our spinning; 9-Without joy; 10-Every seconds before; 11-FFF flashing fast forward; 12-If I will never be; 13-Me, one second before Johan Robeck; 14-Usual plays in heaven; 15-Our vast emptiness.

Formazione:

Umberto Pagnini: music & lyrics.
Lorenzo "il Magnifico" Poli: arrangements, bass, guitars, keyboards and special effects; Alberto "Einstein" Calegari: engineering, mixing and mastering; PelleK: vocals; Giovanni Giorgi: drums; Marit Borresen: additional vocals; Mark Colton: additional vocals.

2013, autoproduzione - durata totale: 50:14

Vision from realities segna l'esordio del progetto Active Heed di Umberto Pagnini, autore di musica e testi e che si fa coadiuvare da alcuni musicisti per l'esecuzione delle sue composizioni. Il cd si presenta in una confezione cartonata con elegante copertina e ci offre circa cinquanta minuti di musica.

Pensiero Nomade - Imperfetta solitudine


 
Brani:

1-Barcarola; 2-Cerchi d'acqua; 3-Danza notturna; 4-Calce e carbone; 5-La colomba e il pavone; 6-Tournesol; 7-Prima dell'estate; 8-Scirocco; 9-Imperfetta solitudine; 10-Sensitive; 11-Verso casa.

Formazione:

Salvo Lazzara: chitarre; Luca Pietropaoli: tromba, flicorno, contrabbasso, pianoforte, elettronica; Davide Guidoni: batteria e percussioni.
Clarissa Botsford: voce su 10

Prodotto da Salvo Lazzara, Luca Pietropaoli.

2013, Zone di Musica - durata totale: 52:13

Continua alla grande il percorso intrapreso da Salvo Lazzara, ex Germinale, con il nome di Pensiero Nomade. Giunto al quarto album su cui appare questa sigla, il chitarrista ci regala un'altra gemma raffinatissima, quasi del tutto strumentale, dove ancora si avverte un processo di contaminazione brillante, in cui si possono incrociare strumenti acustici ed elettrici e stili musicali diversi. Quasi come una personalissima visione di musica totale-universale, vengono fusi elementi colti, jazz, folk, world, prog, elettronica e ci vengono proposti una serie di tasselli sonori affascinanti.

Popol Vuh – Aguirre


1-Aguirre I; 2-Morgengruß II; 3-Aguirre II; 4-Agnus Dei; 5-Vergegenwärtigung; bonus track: 6-Aguirre III.

Formazione:
Florian Fricke: piano (on track 4), Moog synthesizer, Choir-Organ (on tracks 1, 3, 5, and (on SPV release only) 6); Daniel Fichelscher: electric guitar (on tracks 2, 3, and 4), acoustic guitar (on tracks 2, 3 and 4), drums (on track 4); Djong Yun: vocals; Robert Eliscu: oboe (on track 4), pan pipe (on track 1, part b ["Flöte"]), (also believed to be playing) flute (on track 4).
1976, Kosmiche Musik - ristampa 2004, SPV

Pensare a quest’album come alla colonna sonora del celebre film di Herzog Aguirre furore di Dio, non è del tutto vero. Paradossalmente i Popol Vuh non hanno mai scritto intenzionalmente una colonna sonora per i film di Herzog.

Popol Vuh - Affenstunde

 



 
Brani:

1-Ich mache einen Spiegel (21:05) ; 2-Affenstunde (18:57).

Formazione:
Florian Fricke: Moog synthesizer; Bettina: cover design, tablas; Frank Fiedler: synthesizers, mixdown; Holger Trülzsch: percussion.
1970, Liberty

Affenstunde (L’ora delle scimmie) – opera prima dei leggendari Popol Vuh pubblicata nel 1970 dalla Liberty - è un disco “storico” nell’evoluzione della musica elettronica.

Hautville - Le Moire (1)

 


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Brani:

1-Pro salute populi; 2-In superficie; 3-Caelum et terra; 4-Non mi rompete; 5-Le Moire.

Formazione:

Leonardo: folk & electric guitars; Francesco: organ & keyboards; Simona: vocals; Paolo: drums & bass.
Special guest:
Arturo Stalteri: piano on 2 and 3

2013, SPQR - durata totale: 24:41

Gli Hautville – gruppo italiano di neo-folk  e folk popolare originario della Lucania – pubblicano, sempre per la meritoria label SPQR, un nuovo mini cd intitolato Le Moire.

Allan Holdsworth - Flattire - Music for a non-existent movie

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Brani:

1-The duplicate man (intro); 2-The duplicate man; 3-Enemy meeny; 4-Please hold on; 5-Snow Moon; 6-Curves; 7-So long; 8-Bo beep; 9-Don't you know.

Formazione:

Allan Holdsworth: synthaxe, guitar.
Special guest Dave Carpenter: acoustic bass on 3, 8.

Prodotto da Allan Holdsworth
2001, Allan Holdsworth; ristampa 2013, Moonjune Records - durata totale: 47:33

Flattire è uno degli album più freddi di Allan Holdsworth e proprio per questo non è tenuto molto in considerazione nella sua discografia. Per capirlo ed apprezzarlo bisogna immergersi nello spirito di ricerca che spingeva il musicista ad approfondire le qualità e l'utilizzo del synthaxe e nel periodo buio che attraversava in quel momento, fresco di un divorzio che gli aveva portato tanto dolore.

Museo Rosenbach - Barbarica

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Brani:
1-Il respiro del pianeta; 2-La coda del diavolo; 3-Abbandonati; 4-Fiore di vendetta; 5-Il re del circo.
Formazione:

Stefano "Lupo" Galifi: voce; Alberto Moreno: tastiere; Giancarlo Golzi: batteria; Sandro Libra: chitarra; Max Borelli: chitarra, voce; Fabio Meggetto: tastiere; Andy Senis: basso, voce.

Prodotto da Museo Rosenbach Prog Band e Maurizio Macchioni

2013,  Immaginifica - durata totale: 40:50

Non fanno più notizia le reunion di storici gruppi prog italiani. Ma nel caso del Museo Rosenbach un approfondimento diventa assolutamente necessario. Innanzitutto perchè viene coinvolto un terzetto della line-up originaria: il cantante "Lupo" Galifi, che ha tanto creduto in questo progetto da lasciare il ruolo di frontman del Tempio delle Clessidre, che anche grazie alla sua presenza avevano ottenuto discrete attenzioni; il batterista Giancarlo Golzi, reduce da lustri di successi con i Matia Bazar e il bravissimo e forse un po' sottovalutato tastierista Alberto Moreno.

Periferia del Mondo - Nel regno dei ciechi


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Brani:

1-Sakura zensen; 2-I need U; 3-Nel regno dei ciechi; 4-The bridge's resilience; 5-Purity, 6-Suburban life; 7-A rutta u jelu; 8-Suburban landscapes; 9-Alibi.

Formazione:

Claudio Braico: basso; Alessandro Papotto: voce e fiati; Giovanni Tommasi: chitarre; Bruno Vegliante: tastiere; Tony Zito: batteria.

Produzione: Iaia De Capitani per Immaginifica by Aereostella
Produzione artistica: Periferia Del Mondo

2013, Immaginifica - durata totale: 52:55

La Periferia del Mondo che non ti aspetti...  Fin dagli esordi, il gruppo capitanato da Alessandro Papotto ha sempre cercato una via personale al prog; certo, il tributo verso i grandi degli anni '70 c'è sempre stato, ma non si può dire di sicuro che si sia puntato sulle solite formule o su clonazioni.Eppure, con il quarto album Nel regno dei ciechi, ci ritroviamo oggi di fronte ad un lavoro dalle mille sfaccettature, che allarga non poco il campo d'azione dei musicisti.

Civico 23 - Siero progressivo


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Brani:

1-Umida cenere; 2-Il menestrello; 3-Il cavaliere illuso; 4-Urano; 5-Paura infinita; 6-I sette angeli; 7-Aureo; 8-Delirio ad occhi chiusi; 9-L'ultimo grido di Galeria; 10-Rimane il mare.

Formazione:

Massimo “Joe” Galatone: voce solista & cori; Daniel Parisi: chitarra solista; Federico Cianfarra: chitarra ritmica; Simone Mastrodonato: organo, piano, tastiere; Lorenzo Gaudino: basso; Francesco Cossio: batteria.

Marco Bellotti: BarbaTrucchi al computer, ingegnere del mix, voce narrante, mandolino, tamburello e vento (2), cori (3-4), djambé (10).

Prodotto da Civico 23 e Marco Bellotti

2013 - Locanda del Vento - durata totale: 59:03

Bell'esordio per i Civico 23, gruppo esuberante e passionale, che con Siero progressivo (già il titolo è tutto un programma) mette in mostra il suo amore verso il prog italiano, unito ad un sano vigore.

Unreal City - La crudeltà di aprile


 
Brani:

1-Dell'innocenza perduta; 2-Atlantis (Conferendis pecuniis); 3-Catabase (Descensio ad inferos; 4-Dove la luce è più intensa; 5-Ecate (Walpurgisnacht); 6-Horror vacui: a)Le radici del male, b) L'assassino, c) nel sonno della ragione, d) Il baratro della follia.

Formazione:

Emanuele Tarasconi: voce, cori, pianoforte, organo Hammond, moog, sintetizzatori, mellotron, birotron, chamberlin, Fender Rhodes, clavinet, clavicembalo, organo liturgico, theremin; Francesca Zanetta: chitarra elettrica, chitarra acustica, liuto rinascimentale; Francesco Orefice: voce in 2, cori, basso elettrico, basso fretless; Federico Bedostri: batteria, timpani, percussioni, voce narrante in 2.

Special guest Fabio Biale: violino in 1 e 3.

Prodotto da Fabio Zuffanti. Co-prodotto da Rossano Villa.
2013, Mirror Records - durata totale: 59:21

Se un gruppo di ragazzi ventenni o poco più riesce a creare un disco del genere vuol dire che talento ce n'è ed anche tanto! Gli Unreal City avevano già realizzato un EP autoprodotto, ma è con La crudeltà di aprile che si fanno conoscere meglio al pubblico, complice anche l'occhio attento di Fabio Zuffanti, che li ha scritturati per la sua Mirror Records e che ne cura la direzione artistica.

Intervista - Unreal City


 

Emanuele Tarasconi (compositore, tastiere, voce), classe 1990. Francesca Zanetta (chitarre), 1989. Francesco Orefice (basso, seconda voce), 1994. Federico Bedostri (batteria e percussioni), 1992. A volte forse è bene sottolineare la data di nascita, perché questo giovane quartetto, denominato Unreal City, dopo un EP autoprodotto, è entrato in contatto con Fabio Zuffanti, che ha fiutato il loro talento e ha pubblicato tramite la sua Mirror Records, il cd La crudeltà di aprile, che è ben più di un gioiello di valore nell'odierno panorama italiano di rock sinfonico. Abbiamo contattato la band per qualche domanda.

AA.VV. - The amazing world of prog


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Brani:

CD1
1-PFM: Intro Bach; 2-Ian Anderson & PFM: Bourée; 3-Ian Anderson & PFM: My God; 4-Steve Hackett & New Goblin: Watcher of the skies; 5-Thijs van Leer & Nuova Raccomandata con Ricevuta di Ritorno: House of the king; 6-David Jackson & Osanna con Gianni Leone: Theme one; 7-David Cross & Tagliapietra-Pagliuca-Marton: Exiles; 8-Martin Barre & Biglietto per l'Inferno.folk: Aqualung; 9-Richard Sinclair & Balletto di Bronzo: Plan it earth; 10-Mel Collins & Vic Vergeat Band: Rain or shine; 11-Martin Allcock & Oak: Murfatlarst.

CD2
1-PFM & Ian Anderson: La carrozza di Hans; 2-New Goblin & Steve Hackett: Profondo rosso; 3-Osanna & David Jackson: L'uomo, including Purple haze; 4-Tagliapietra-Pagliuca-Marton & David Cross: All'infuori del tempo; 5-Nuova Raccomandata con Ricevuta di Ritorno & Thijs van Leer: Palco di marionette; 6-Balletto di Bronzo & Richard Sinclair: Primo incontro; 7-Arti & Mestieri con Gigi Venegoni & Mel Collins: valzer per domani; 8-Oak & Martin Allcock: Baba Gaia.


 

2013, Aereostella - Durata totale CD 1: 62:27 - CD 2: 49:43

Se non avete voluto spendere troppo per acquistare il cofanetto di 7 cd e 4 DVD della prima edizione del Prog Exhibition e il doppio cd che riassumeva un po' il meglio della seconda, vi trovate ora davanti un'interessante raccolta che offre uno spaccato dei due anni della manifestazione.

DAAL - Dodecahedron

  Brani:
1-Bianco; 2-Sclerotic days; 3-La suora nera; 4-La bambola di lana; 5-L'ultimo incontro; 6-Dodecahedron; 7-La torre; 8-Il bambino e il sogno; 9-I can not let go; 10-The Moon is pale tonight; 11-I left for home; 12-Il padre che vedevo distante.
Formazione:

DAAL are:
Alfio Costa: Hammond organ, Leslie cabinets, Grand piano, mimimoog, mellotron, Fender-Rhodes Mark II piano, synthesizers, dulcimer, samplers and noises; Davide Gudioni: acoustic and electronic drums, acoustic and electronic percussions, Synhestesia mandola drum pad, Kimerism Gongs, octobane, samplers, disconnecting cables.
Special guests:
Ettore Salati: electric guitars, slide guitar, classical guitar, ithemba and kehru; Luca Scherani: bouzouki; Roberto "Bobo" Aiolfi: electric bass, double bass, fretless bass; Alessandro Papotto: sax, flute, clarinet; Vincenzo Zitello: bardic harp, bass flute; Marcella Arganese: classical guitar; Chiara Alberti: cello; Sylvia Trabucco: violin.

Prodotto da Daal

2012, Agla Records - Durata totale: 70:36

All'inizio poteva sembrare un progetto estemporaneo e invece i DAAL, al secolo Davide Guidoni e Alfio Costa, sono giunti già al terzo album con questo Dodecahedron.
Per il loro nuovo parto hanno messo delle basi un po' diverse: hanno chiesto, infatti, a fan e amici di inviare dei racconti gotici. Tra questi, i due musicisti ne hanno scelti dodici che sono andati a formare appunto Dodecahedron. Brevi storie di mistero, di paure, di incubi, di malinconia. La musica creata dai DAAL stavolta parte da qui e, fantasticando, la si può immaginare come perfetta colonna sonora delle opere di Poe e Lovecraft.

Runaway Totem - Affreschi e meditazione

alt Brani:

1-Stupa (La mente risvegliata); 2-Passato e presente; 3-TaT (L'albero cosmico); 4-La città Rosa (Jaipur); 5-Ganesha Puja; 6-Inno a Surya.

Formazione:
Cahal De Betel (Gottardi Roberto): acoustic guitars, electronic luthery, electronic percussions; Re-Tuz (Raffaello Regoli): voices, diplophonie; Dauno (Buttiglione Giuseppe): fretless bass; Tipheret (Morghen Germano): drums.
Prodotto da Runaway Totem
2012, Runaway Totem - Lizard - durata totale: 55:10

Con Affreschi e meditazione si apre una nuova fase nella carriera dei Runaway Totem. Con il loro decimo album e dopo la trilogia 4 elementi 5 inizia infatti una nuova saga, denominata Spiragli dall'infinito, che sembra spingere verso soluzioni sonore un po' diverse dal passato, meno tenebrose, anche se, di base, restano atmosfere stravaganti e a tratti claustrofobiche.

Cristiano Roversi - AntiQua



Brani:
1-Morning in AntiQua; 2-Tales from solitude suite; 3-L'amore; 4-Nessie revealed; 5-Falling; 6-Dimlit tavern; 7-Nirayed's secret diary; 8-AntiQua; 9-AntiQua's evening.
Formazione:
Cristiano Roversi: 12-string guitar, classical guitar, electric guitar on 4, grand piano, various synthesizers, Taurus bass pedals, polymoog, mellotron, Hammond organ L100, drum machine, samples & cinematic efx.
Aldo Tagliapietra: vocals, lyrics & acoustic guitars on 3; Bernardo Lanzetti: vocals, lyrics & concept on 2; David Cremoni: electric guitar on 2; Erik Montanari: acoustic guitars on 2 and 3; Fabio Serra: electric guitar on 1, 2, 5 & 8; Gigi Cavalli Cocchi: drums on 8; James Larcombe: hurdy-gurdy on 6; Leonora: vocals & lyrics on 5; Mirko Tagliasacchi: fretless bass on 8.
Prodotto da Cristiano Roversi.

2012, Galielo - Durata totale: 50:41

E' ancora una volta l'enorme amore verso i Genesis che traspare nel nuovo album solista di Cristiano Roversi, noto per la sua militanza nei Moongarden. Se nel precedente The park, però, si notava fortissima l'influenza del miglior Tony Banks, stavolta il bravissimo musicista mantovano sembra maggiormente orientato a seguire la "scuola" di Anthony Phillips.

Museo Rosenbach - "Zarathustra" - Live in studio



Brani:
1-Intro/Dell'eterno ritorno; 2-Delgi uomini; 3-Della natura; 4-Zarathustra.
Formazione:

Stefano "Lupo" Galifi: voce; Giancarlo Golzi: batteria e percussioni; Alberto Moreno: tastiere; Max Borelli: chitarra e voce; Sandro Libra: chitarra; Fabio Meggetto (tastiere); Andy Senis: basso e voce.

2012, Aerostella - durata totale: 43:37

Be', non è la prima volta che succede... All'inizio degli anni '90 lo ha fatto il Banco del Mutuo Soccorso con i suoi primi due dischi. Le Orme e gli Osanna ci hanno proposto album nuovi con riarrangiamenti di loro classicissimi cavalli di battaglia. Ora tocca al Museo Rosenbach rimettere mano all'album che lo ha reso celebre nel mondo del progressive rock.

Yleclipse - Songs from the crackling Atanor



Brani:
1-Convivum Mithrae; 2-Gentle breeze; 3-Dreams are foam; 4-A jinnee be freed; 5-Springtime fiery delirium; 6-Growling warty beast; 7-Nadir voices.
Formazione:

Alessio Guerriero: vocals, electric and nylon guitar, bass on track 1 and 4, keyboards on track 4; Andrea Picciau: keyboards, piano; Andrea Iddas: bass guitar; Federico Bacco: drums and percussion.

2013, Mellow Records - durata totale: 64:40

Gli Yleclipse continuano il loro percorso musicale all'insegna del new-prog, mantenendo invariato uno stile ormai riconoscibile che si è fatto apprezzare album dopo album.

Yagull - Films

alt  Brani:
1-Dark; 2-Los pajaros; 3-East; 4-T feel; 5-Summerdreamer; 6-Pulse; 7-Sound of M; 8-River; 9-White room; 10-Sabbath bloody sabbath; 11-April; 12-Yagull; 13-Mosquita; 14-Distance; 15-Dark (reprise).
Formazione:

Sasha Markovic: guitars, bass, percussion, voice, keys; Lori Reddy: flute on 2, 6, 9, 14; Sonia Choi: cello on 1, 7, 14; Eylon Tushiner: sax on 3, 13; Josh Margolis: drums and keys on 14.

Produced by Sasha Markovic

2012, Moonjune Records - Durata totale: 56:16

Signore e signori, ecco a voi Sasha Markovic! Vi presentiamo questo musicista americano che con il suo progetto denominato Yagull ha realizzato per la Moonjune Records un album bellissimo, intitolato Films. Impegnato alle chitarre, al basso, alle percussioni, alla voce e alle tastiere e coadiuvato da altri musicisti pronti a dare il loro contributo con flauto, violoncello, sassofono e batteria, Sasha dà vita ad un album particolare, prevalentemente acustico e strumentale, in cui convivono romanticismo, sapori classici, avanguardia e venature dark.

Former Life - Electric stillness

https://progmistress.com/wp-content/uploads/2012/04/the-former-life.jpg  Brani:
1-Sundering jewel; 2-Hijacked; 3-Belong to the stars; 4-MeserEyes; 5-London rain; 6-A milligram of joy; 7-Electric stillnes. Bonus track: 8-Fragments of the jewel.
Formazione:

Andrea De Nardi: vocals, piano, organ, keyboards, programming, arrangements; Matteo Ballarin: vocals, electric, nylon, acoustic & lap steel guitars, arrangements.
Guest musicians:
Edoardo Papes: drums, percussions; Giovanni Scarabel: bass guitars.

Prodotto da Former Life

2011 (ristampa 2012, Clamore - Self) - Durata totale: 52:18

Con la sigla Former Life agisce il duo formato dal tastierista Andrea De Nardi e dal chitarrista Marco Ballarin. Dopo essersi fatti le ossa attraverso l'importante collaborazione con Aldo Tagliapietra, questi musicisti hanno deciso di puntare su un loro progetto e, grazie anche all'aiuto del batterista Edoardo Papes e del bassista Giovanni Scarabel, hanno realizzato l'album Electric stillness nel 2011 (ristampato l'anno successivo con una bonus track aggiuntiva).

Tirill - Nine and fifty swans



Brani:
1- O do not lovo too long; 2-The cap and bells; 3-He wishes for the cloths of heaven; 4-To a child dancing in the wind; 5-Parting; 6-The fisherman/Carolan's ramble to cashel; 7-Before the world was made; 8-The song of wandering Aengus; 9-The song of the old mother; 10-The wild swans at Coole.
Formazione:

Tirill Mohn: vocals, acoustic guitars and mellotron. Violin and percussion on10 and 5.
Audun Kjus: flutes and additional vocals on 10; Nils Einar Vinjor: electric guitar and electric bass; Nils Herman Schultz: double bass; Sigrun Eng: cello; Oyvind Sorensen: percussion; Nick Jones: violin on 4; Dagfinn Hobcek: vocals on 5, 2 and 1; Jan Turig Rui-Rahman: piano; Johanne Gallagher: gaelic voices; Wandering Finn: spoken words on 8; Kostas Stefanopoulos: vocals on 9; Tonje Ettesvoll: backing vocals on 9.

Prodotto da Tirill.

2011, FairyMusic

Le proposte legate al mondo del progressive non sono tutte incentrate su lunghe suite, epiche cavalcate strumentali, tempi dispari, ecc. ecc. Ci sono degli album in cui a farla da padrone sono innanzitutto emozioni semplici, atmosfere sospese e fiabesche, una musica che parte da basi folk per poi farsi più ricercata.

Doubt - Mercy, pity, peace & love

alt Brani:

1-There is a war going on; 2-Jalal; 3-No more quarrel with the devil; 4-Rising upon clouds; 5-Purple haze; 6-The invitation; 7-Mercy, pity, peace and love; 8-There is a war going on (reprise); 9-Tears before bedtime; 10-The human abstract; 11-No more quarrel with the devil (reprise); 12-Mercury; 13-Goodbye my fellow soldier.

Formazione:
Alex Maguire: keyboards; Michel Delville: guitar, Roland GR09, samples; Tony Bianco: drums, sequencer.
2012, Moonjune Records - durata totale: 67:13

Nel corso dei due anni che separano Mercy, pity, peace & love dal disco d'esordio Alex Maguire, Michel Delville e Tony Bianco hanno arricchitto ulteriormente i loro curriculum, che pure erano già pieni di esperienze validissime. Senza addentrarci in un elenco che potrebbe essere troppo lungo di album e progetti di cui hanno fatto parte, andiamo immediatamente ad analizzare il secondo lavoro che i tre hanno realizzato a nome Doubt.

TEE - Trans-Europe expression

alt  Brani:
 1-Stromboli; 2-Rhodanus (River to the ocean); 3-Intersection; 4-Flying roses; 5-Gordes; 6-Endeavour.
Formazione:

Kenji Imai: flute, soprano recorder; Ryuji Yonekura: keyboards; Takayuki Asada: drums; Yukio Iigahama: bass; Katsumi Yoneda: guitars.
Guest:
Lucy Koyama: voice on 3.

2011, Musea - Durata totale: 46:51

Quando si tratta di prog sinfonico i giapponesi sembrano avere una marcia in più. E' vero, a volte esagerano con barocchismi ed esasperazioni tecniche, finendo con l'estremizzare e far diventare kitsch gli insegnamenti di Keith Emerson e Rick Wakeman (che già tanto "misurati" non erano...). Eppure capita di imbattersi in artisti che riescono a far prevalere la vena romantica, la melodia, la sensibilità.

Da Caracalla a Villa Pamphilij - Il prog a Roma sull'onda di Woodstock

di Anna Bisceglie

Ed. Aereostella

Questo libro permette di fare un tuffo indietro nel passato, per ricostruire un periodo sotto certi aspetti "magico", visto oggi con un pizzico di malinconia da chi l'ha vissuto in prima persona e con la fantasia e l'immaginazione da chi non c'era...
E chi meglio dei protagonisti di quell'epoca poteva descrivere l'entusiamo e il "fermento" (parola che diventa quasi un punto di riferimento per questo libro, in cui viene costantemente a galla) che si viveva in quei giorni che segnavano in Italia il passaggio dal beat al progressive?

Ion Source - Colors

alt Brani:

1-To the horizon line; 2-Colors; 3-Air; 4-Illusions; 5-In the street; 6-Last time; 7-No religion; 8-9.

Formazione:
Giovanni Biagiola: vocals; Marco Durpetti: guitars; Andrea Berardinelli: bass.
Special guest on drums: Marco Bianchella.
2013, autoproduzione - durata totale: 45:33

Storia già articolata quella degli Ion Source, le cui radici possono essere individuate tornando indietro fino al 1997, quando due degli attuali membri della band facevano parte della line-up dei Phrenastenia, gruppo progressive-death-metal. Nel 2006 la nascita di questo nuovo progetto, inizialmente orientato su una proposta interamente strumentale e autore anche di un demo nel 2009. Dopo qualche cambiamento di formazione e l'entrata in gioco di un cantante di ruolo si giunge ai giorni nostri e alla pubblicazione di questo cd autoprodotto, intitolato Colors.

Prog metal - 1 - Le origini

 LE ORIGINI DEL PROG METAL

Il decennio d’oro dell’evoluzione del Metal: dalle contaminazioni di genere al rinnovamento in chiave progressiva

È fuor di dubbio che il Metal negli anni ’80 abbia vissuto la sua stagione migliore. Per tutti gli amanti di questo genere musicale, quegli anni sono considerati come l’età dell’oro, dove tutto (o quasi tutto) quello che si doveva inventare fu inventato e da dove ha preso ispirazione quasi tutto ciò che è venuto dopo. Gli anni ’80 per gli ascoltatori metal sono divenuti inconscio collettivo, mito condiviso, luogo di leggende ed epopee. Il mito si tramanda ancora oggi attraverso riviste dedicate solo a quegli anni, siti web, ristampe, ed il suo fascino non accenna a diminuire. Sicuramente una delle ragioni risiede nella scomparsa quasi repentina dal mainstream musicale del Metal dagli inizi degli anni ‘90. La ferita di Seattle, del Grunge e dell’Alternative ha in un certo senso favorito la creazione di “un’epica metal” che narra di band e scene sparse per il mondo ma soprattutto in Europa (l’America fu l’epicentro del sisma e non si è mai del tutto ripresa anche a causa di un concomitante affermarsi su MTV e Billboard di un perlomeno discutibile pensiero unico riassumibile nell’equazione Musica = Rhythm and Blues). Tali band, nel modo più underground e nascosto possibile, hanno attraversato il deserto creativo degli anni ’90, resistito a tutti gli attacchi esterni, e sono giunte fino a noi, infine riemergendo in un mondo diverso, dove non c’era più l’underground ma nemmeno un mercato musicale.

The Future Kings of England - The Future Kings of England


 
Brani:

1-10:66; 2-October Moth; 3-Lilly Lockwood (Demo).

Formazione:
Ian Fitch: guitar, xylophone; Karl Mallett: bass, effect tapes; Simon Green: drums; Steven Mann: keiyoards. Whit Anvar Valivev: violin, narration on 1.
2003, Backwater Records - durata totale: 20:25

The Future Kings of England; questo è il lungo nome di questo quartetto inglese con all’attivo questo EP datato 2003 cui faranno seguito quattro album. Tre composizioni, quindi, come biglietto da visita, a tracciare le coordinate della loro musica e i punti di riferimento da cui questa trae spunto.

Pulsar – The Strand Of the Future


Brani:

1-The Strands Of The Future; 2-Flight; 3-Windows; 4-Fool's Failure.
Formazione:
Victor Bosch: drums, percussion; Gilbert Gandil: guitars, vocals; Roland Richard: flute, strings; Jacques Roman: organ, Mellotron, bass, synthesizers.
1976, Kingdom Records

A distanza di un anno dal primo ottimo album i Pulsar si riaffacciano con questo The Strand of the Future. Il secondo lavoro si presenta più compatto e maturo, i francesi riprendono in mano e ampliano quanto di buono prodotto fino allora.

Arabs in Aspic – Pictures in a Dream

 

alt Brani:

1-Rejected Wasteland / Pictures in a Dream; 2-Let U.S pray; 3-You are blind; 4-Felix; 5-Hard to Find; 6-Difference in Time; 7-Lifeguard@Sharkbay; 8-Ta et Steg til Siden; 9-Vi møtes sikkert igjen; 10-Prevail to Fail; 11-Pictures in a Dream (bonus track).

Formazione:
Jostein Smeby: guitars, vocals; Stig A. Jørgensen: Hammond, piano, synth, vocals; Erik Paulsen: bass, fretless bass, vocals; Eskil Nyhus: drums, percussion; Rune Sundby (Ruphus): guest vocals.
2013, Black Widow Records

Il 2013 vede l’uscita dell’ultima fatica dei norvegesi Arabs in Apsic, edito dalla nostrana Black Widow. Dieci brani più una bonus track, per un tuffo negli anni 70. Dai Pink Floyd ai Black Sabbath passando anche per Genesis e Yes, in una rilettura, che non può che non fare piacere ai nostalgici di quello che è considerato a torto o a ragione il periodo aureo del progressive, il tutto riletto con personalità, senza scadere in sterili riproposizioni.

Spock's Beard – Brief nocturnes and dreamless sleep

 

alt  Brani:
Disc One
1-Hiding Out; 2-I Know Your Secret; 3-A Treasure Abandoned, 4-Submerged; 5-Afterthoughts; 6-Something Very Strange; 7-Waiting For Me.
Disc Two (special edition only)
1-The Man You're Afraid You Are; 2-Down A Burning Road; 3-Wish I Were Here; 4-Something Very Strange / Sanctified (Remix); 5-Postcards From Perdition.
Formazione:
Alan Morse: guitar & vocals; Dave Meros: bass, bass pedals, keyboards & vocals; Ryo Okumoto: keyboards & vocals; Ted Leonard: lead vocals & guitar; Jimmy Keegan: drums & vocals.
With
Craig Eastman: violin, viola, hurdy gurdy (7, se2); John Boegehold: vocoder (6); Neal Morse: guitar (7); Stan Ausmus: guitar (se1).
2013, Inside Out - durata totale disc one: 55:53; durata totale disc two: 30:11

Gli Spock’s Beard arrivano al loro undicesimo album dopo tre anni da X. A parte l’abbandono dello storico membro Nick D’Virgilio, la grande novità è l’entrata in formazione dell’ex cantante degli Enchant, Ted Leonard, il quale è anche coinvolto nel songwriting, ed i Nostri se ne avvantaggiano sin dall’opener Hiding out, un mid tempo in tipico stile prog metal anni 2000, con numerosi cambi ritmo che nelle parti lente ricorda proprio gli Enchant.

Riverside – Shrine of new generation slaves

 

 alt Brani:
1-New Generation Slave; 2-The Depth of Self-Delusion; 3-Celebrity Touch; 4-We Got Used To Us; 5. Feel Like Falling; 6-Deprived (Irretrievably Lost Imagination); 7-Escalator Shrine; 8-Coda.
Formazione:

Mariusz Duda: vocals, bass; Piotr Grudzinski: guitars; Michal Lapaj: keyboards; Piotr Kozieradzki: drums.

2013, Inside Out - durata totale: 51:01

C’era molta attesa per questo quinto studio album dei polacchi Riverside (dopo quattro anni da Anno Domini High Definition), una delle eterne promesse del prog metal europeo. L’andamento un po’ altalenante dei Nostri ha, infatti, impedito loro di arrivare al meritato successo in tempi più brevi. Diciamo subito che quest’ultimo platter non è all’altezza del masterpiece Second Life Syndrome, ma, comunque, si mantiene su standard piuttosto elevati per tutti i settanta minuti dell’edizione limitata in doppio Cd.

Hackett, Steve - Genesis Revisited II

alt  Brani:
Disc 1:
1-The Chamber of 32 Doors (6:00); 2-Horizons (1:41); 3-Supper’s Ready (23:35); 4-The Lamia (7:47); 5-Dancing with the Moonlit Knight (8:10); 6-Fly On a Windshield (2:54); 7-Broadway Melody of 1974 (2:23); 8-The Musical Box (10:57); 9-Can-Utility and the Coastliners (5:50); 10-Please Don’t Touch (4:03)

Disc 2:
1-Blood On the Rooftops (6:56); 2-The Return of the Giant Hogweed (8:46); 3-Entangled (6:35); 4-Eleventh Earl of Mar (7:51); 5-Ripples (8:14); 6-Unquiet Slumbers for the Sleepers (2:12); 7-In That Quiet Earth (4:47); 8-Afterglow (4:09); 9-A Tower Struck Down (4:45); 10-Camino Royale (6:19); 11-Shadow of the Hierophant (10:45)
Formazione:

Steve Hackett: guitar, vocals; Roger King: keyboards; Amanda Lehmann: vocals; Christine Townsend: violin; Dave Kerzner: keyboards; Dick Driver: double bass; Francis Dunnery: vocals; Gary O’Toole: drums, vocals; John Hackett: flute; John Wetton: vocals; Mikael Akerfeldt: vocals; Nad Sylvan: vocals; Nik Kershaw: vocals; Phil Mulford: vocals; Roine Stolt: guitar; Steve Rothery: guitar; Nick Magnus: keyboards; Neal Morse: vocals; Jeremy Stacey: drums; Conrad Keely: vocals; Nick Beggs: bass; Steven Wilson: vocals, guitar; Rob Townsend: sax, whistle, flute; Jakko Jakszyk: vocals; Simon Collins: vocals; Lee Pomeroy: bass.

2012, Inside Out

A distanza di 17 anni dal precedente disco di rivisitazioni dei successi dei Genesis da parte di Steve Hackett, arriva il secondo capitolo di questa operazione chiaramente nostalgica e commerciale. Non discuteremo qui se ce ne fosse il bisogno, tenuto conto dell’alto numero di tributi già dedicati allo storico gruppo, ma ci concentreremo sulla qualità del lavoro di rifacimento dei “classici” scelti dal Nostro in Genesis Revisited II.

Flower Kings – Banks of Eden

 

 alt Brani:
1-Numbers; -2-For The Love Of Gold; 3-Pandemonium; 4-For Those About To Drown; 5-Rising The Imperial.

Bonus disc
1-Illuminati; 2-Fireghosts; 3-Going Up; 4-LoLines.
Formazione:

Roine Stolt: vocals and guitars; Hasse Fröberg: vocals and guitars; Jonas Reingold: bass; Tomas Bodin: keyboards; Felix Lehrmann: drums and percussion.

2013, Inside Out - durata totale cd 1: 53:25; durata totale cd 2: 22:00

Presto in tour con la Neal Morse Band, i Flower Kings lo scorso anno hanno tagliato il traguardo, di tutto rispetto, dell’undicesimo disco, escludendo live e raccolte varie. Questa ultima opera arriva dopo una lunga interruzione che aveva fatto pensare il peggio, forse anche a causa di una concomitante crisi del movimento neo‑prog e del prog metal nella seconda metà degli anni 2000 (protrattasi, però, dalla fine degli anni ’90).

Unreal City - La crudeltà di aprile (1)

 

 
Brani:

1-Dell'innocenza perduta; 2-Atlantis (Conferendis pecuniis); 3-Catabase (Descensio ad inferos; 4-Dove la luce è più intensa; 5-Ecate (Walpurgisnacht); 6-Horror vacui: a)Le radici del male, b) L'assassino, c) nel sonno della ragione, d) Il baratro della follia.



Formazione:

Emanuele Tarasconi: voce, cori, pianoforte, organo Hammond, moog, sintetizzatori, mellotron, birotron, chamberlin, Fender Rhodes, clavinet, clavicembalo, organo liturgico, theremin; Francesca Zanetta: chitarra elettrica, chitarra acustica, liuto rinascimentale; Francesco Orefice: voce in 2, cori, basso elettrico, basso fretless; Federico Bedostri: batteria, timpani, percussioni, voce narrante in 2.

Special guest Fabio Biale: violino in 1 e 3.

Prodotto da Fabio Zuffanti. Co-prodotto da Rossano Villa.
2013, Mirror Records - durata totale: 59:21

Esce per  la Mirror Records l’album d’esordio degli Unreal  City – giovanissima band di Parma con all’attivo un EP – dedita al recupero delle gloriose sonorità del prog italiano dei ’70.

Amon Duul II - Phallus dei

 


Brani:

1-Kanaan; 2-Dem Guten, Schönen, Wahren; 3-Luzifers Ghilom; 4-Henriette Krötenschwanz; 5-Phallus Dei.

Formazione:
Peter Leopold: drums, percussion, piano; Shrat: bongos, violin, vocals; Renate: vocals, tambourine; John Weinzierl: bass, guitar; Chris Karrer: violin, guitar, sax, vocals; Falk Rogner: organ, synth; Dave Anderson: bass; Dieter Serfas: drums, electric cymbals.
Guests:
Holger Trützsch: turkish drums; Christian Burchard: vibraphone.
1969, Liberty - Durata totale: 40:42

Questo è il primo album originatosi dalla scissione in due tronconi della comune politica Amon Duul e rimane ancora, pur essendo molto grezzo, una perla oscura di una potenza luciferina che risuonò all'epoca in tutte le menti di ogni ascoltatore illuminato.

Musorgskij ed il Progressive Rock: Quadri di un' esposizione

 L’opera Quadri di unesposizione è una suite (branostrutturato in parti) del compositore russo Modest Petrovič Musorgskij. Egli fa parte dei musicisticonosciuti in Italia come il “Gruppo dei Cinque” (gli altricomponenti sono M. Balakirev, C. Cui, A. Borodin eN. Rimskij‑Korsakov), i quali hanno dato uninfluenzaed unautorevolezza nazionalista alla musica tradizionalerussa. Musorgskij è da identificare come compositore emusicista romantico: la sua musica esprimeinquietudine e trepidazione, questo in parte a causa didisturbi di nevrosi e depressione.