| Brani: | |
| 1-Stromboli; 2-Rhodanus (River to the ocean); 3-Intersection; 4-Flying roses; 5-Gordes; 6-Endeavour. | |
| Formazione: | |
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Kenji Imai: flute, soprano recorder; Ryuji Yonekura: keyboards;
Takayuki Asada: drums; Yukio Iigahama: bass; Katsumi Yoneda: guitars. |
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| 2011, Musea - Durata totale: 46:51 |
Quando si tratta di prog sinfonico i giapponesi sembrano avere una marcia in più. E' vero, a volte esagerano con barocchismi ed esasperazioni tecniche, finendo con l'estremizzare e far diventare kitsch gli insegnamenti di Keith Emerson e Rick Wakeman (che già tanto "misurati" non erano...). Eppure capita di imbattersi in artisti che riescono a far prevalere la vena romantica, la melodia, la sensibilità.
E' il flauto lo strumento protagonista, grazie alla superba prova di Kenji Imai, nuovo talento da tenere d'occhio. Quando si parla di flauto in primo piano inevitabilmente si pensa ai Jethro Tull, ma in questa occasione siamo lontani dagli insegnamenti di Ian Anderson, perchè a prevalere, come dicevamo, è il romanticismo. E allora si potrebbe maggiormente pensare ai Camel, ai Focus, ai connazionali Vermillion Sands, persino ai Finisterre in alcuni frangenti... Davvero magnifici i dialoghi con le tastiere che sono alla base delle tessiture sinfoniche che permeano l'album. La chitarra tende a dare un tocco più vivace e grintoso, ma non eccede mai e fa sì che Trans-Europe expression scorra via in maniera fluida, piacevolissima e con tanti momenti esaltanti.
E dopo un ascolto
di questo tipo non si fa fatica a pensare ai TEE come una delle più
belle realtà del prog sinfonico odierno.
Peppe
giugno 2013
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