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Brani:

1-Umida cenere; 2-Il menestrello; 3-Il cavaliere illuso; 4-Urano; 5-Paura infinita; 6-I sette angeli; 7-Aureo; 8-Delirio ad occhi chiusi; 9-L'ultimo grido di Galeria; 10-Rimane il mare.

Formazione:

Massimo “Joe” Galatone: voce solista & cori; Daniel Parisi: chitarra solista; Federico Cianfarra: chitarra ritmica; Simone Mastrodonato: organo, piano, tastiere; Lorenzo Gaudino: basso; Francesco Cossio: batteria.

Marco Bellotti: BarbaTrucchi al computer, ingegnere del mix, voce narrante, mandolino, tamburello e vento (2), cori (3-4), djambé (10).

Prodotto da Civico 23 e Marco Bellotti

2013 - Locanda del Vento - durata totale: 59:03

Bell'esordio per i Civico 23, gruppo esuberante e passionale, che con Siero progressivo (già il titolo è tutto un programma) mette in mostra il suo amore verso il prog italiano, unito ad un sano vigore.

Dieci brani, suddivisi in due ideali "lati" come se si trattasse di un vecchio LP; un sound robusto al punto giusto, che sfiora spesso il metal; melodie mediterranee che catturano subito; momenti narrati; testi che rievocano la vena favolistica tra menestrelli, cavalieri, draghi e mondi incantati. Sono questi gli ingredienti principali che si trovano in questo cd e che ci offrono i Civico 23, pronti a rinverdire i fasti e a provare a modernizzare le esperienze di artisti quali Biglietto per l'Inferno, Rovescio della Medaglia e Museo Rosenbach. Tra le varie tracce proposte, ci preme segnalare in particolare L'ultimo grido di Galeria, sicuramente la più riuscita, una sorta di minisuite ben costruita e felicemente ispirata, che con circa 13 minuti di durata mostra al meglio di cosa è capace la band, tra intriganti invenzioni strumentali, impasti elettroacustici, una parte d'atmosfera centrale vicina allo space-rock e continue variazioni strumentali e di atmosfera. Nel complesso, comunque, l'album si caratterizza principalmente per la tantissima adrenalina, soprattutto per merito di una chitarra elettrica spesso protagonista, con riff incandescenti o solos incisivi e fantasiosi. Le tastiere sono comunque ben presenti e spesso smorzano i toni (insieme anche alla chitarra acustica), riuscendo a dare in questo contesto anche quel tocco classicheggiante che non guasta mai. Non che manchino le ingenuità, considerando che certi testi oggi si prestano a facili critiche e che sembra che la band sia un po' troppo preoccupata di cercare quel "tiro" per rendere particolarmente appetibile nell'immediato la propria musica, ma per un debutto siamo su livelli buonissimi e viene anche la curiosità di chiedersi come siano in concerto i Civico 23, visto il loro ardore e la capacità di essere trascinanti.

Peppe
agosto 2013