| | Brani: |
| 1-Foetal Fandango; 2-Hannello; 3-Midnight Judo; 4-Jocelyn; 5-Porc Epic; 6-Janna; 7-(extrait de) Reve de Singe | |
| Formazione: | |
Elton Dean: sax and alto sax; Didier Malherbe: flute and tenor sax; Sophia Domancich: piano and synthesizer; Hugh Hopper: electric bass; Pip Pyle: drums | |
| Prodotto da: Equipe Out & Michel Pagiras Anno: 1987, 52éme Rue – 1999, Voiceprint - Durata: 42:11 |
Tra i numerosi supergruppi formati da grandi esponenti del progressive targato Canterbury non si può non tener conto dell’Equipe Out di Pip Pyle, formidabile batterista che ha legato il suo nome alle fantastiche avventure di Gong, Hatfield and the North e National Health e a numerose altre esperienze.
Coadiuvato da altri nomi ben noti agli appassionati del filone canterburiano quali Elton Dean, Hugh Hopper, Sophia Domancich e Didier Malherbe, Pyle propone con l’Equip’Out un jazz-rock strumentale di grande qualità. Il suo drumming è elegante, fantasioso e tecnico come sempre e i suoi compagni di avventura si integrano alla perfezione in uno scenario sonoro che sa essere allo stesso tempo fluido, articolato e accattivante, come dimostra già il brano di apertura Foetal Fandango. Ma tutte le composizioni denotano una classe fuori dal comune: Hannello e Midnight Judo, scritte da Hopper, dimostrano chiaramente come il bassista si trovi perfettamente a suo agio in ambito jazz e che incredibile coppia ritmica riesce a formare con Pyle. La stessa Domancich, autrice di tre brani (Jocelyn, Porc Epic e la conclusiva (extrait de) Reve de Singe), è in forma smagliante ed il suo tocco sui tasti d’avorio è decisamente elegante e ricercato in ogni brano. Ma è l’interazione tra i musicisti ad essere il vero punto di forza di questo lavoro, da cui traspare una coesione formidabile che permette di raggiungere risultati a dir poco ottimi. Lo stesso Malherbe offre un saggio di bravura con i suoi fiati, contribuendo in maniera splendida all’eccellente esito finale raggiunto da quest’album. Senza dimenticare, ovviamente, la prestazione altrettanto pregevole di Elton Dean, che fa vedere con maestria tutta la sua destrezza col sax (denotando anche un pizzico di sperimentazione, ben assistito dai compagni, in Janna). Pip Pyle’s Equipe Out non è altro che l’ennesima dimostrazione di quante perle siano nate dalla Scuola di Canterbury, miniuniverso progressivo multiforme e colorato come la copertina e le note di questo fantastico disco.Peppe
Febbraio 2004
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