Brani:
1-Golf girl; 2-Winter wine; 3-Love to love you (and tonight pigs will fly); 4-In the Land of Grey and Pink; 5-Nine feet underground
Formazione:
Richard Sinclair: bass guitar, acoustic guitar, vocals; Pye Hastings: electric guitars, acoustic guitar; vocals; David Sinclair: organ, piano, mellotron, harmony vocals; Richard Coughlan: drums and percussion; Jimmy Hastings: flute, tenor sax, piccolo; David Grinsted: cannon, bell and wind
Prodotto da: David Hitchcock
Anno: 1971, Decca - Durata: 43:22

Uno dei capolavori del progressive. Un album che racchiude in sé il meglio dell’ala canterburiana più romantica. Il lavoro che contiene una delle più belle e perfette composizioni di sempre. 

Basterebbero queste poche indicazioni a far capire quanto fondamentale sia In the Land of Grey and Pink, terzo album dei Caravan, gruppo che riveste un ruolo fondamentale nella Scuola di Canterbury. Il grigio e il rosa del titolo sono in effetti tinte tenui che ben si adattano anche per descrivere la musica racchiusa nell’album, a partire dalle raffinate canzoni che esibiscono un’aura fiabesca presenti sul lato A: Golf girl, Winter wine, Love to love you e In the Land of Grey and Pink. Si tratta di piccole perle di delicatezza, in cui strumenti acustici ed elettrici si combinano gli uni con gli altri e dove regnano melodie vocali pacate e dolcemente malinconiche. Ma il top dell’album è rappresentato senza ombra di dubbio dalla lunga suite (oltre 22 minuti) che occupa l’intero lato B. Nine feet underground è uno dei momenti più alti dell’intera saga progressive e, come accennavo all’inizio, può essere considerata una composizione perfetta, senza il benché minimo punto debole, costruita ed eseguita in maniera assolutamente magistrale. Aperta da magie strumentali, che permettono ai musicisti di far emergere le loro qualità, la suite si snoda attraverso passaggi immaginifici, in cui si riaffacciano le bellissime armonie vocali di cui i Caravan sembrano maestri e si passa dal romanticismo al jazz-rock più morbido, dalla melodia a riff micidiali, tra cambi di ritmo e di atmosfera, con una linearità che ha dell’incredibile. David Sinclair e Pye Hastings fanno incrociare chitarra e tastiere con grande abilità, gli interventi fiatistici di Jimmy Hastings sono puntuali e Richard Sinclair e Richard Coughlan formano una coppia ritmica affiatata e fantasiosa. La pulizia sonora, i meticolosi arrangiamenti che non lasciano nulla al caso, la voce calda di Richard Sinclair e di Hastings, l’orecchiabilità mai banale, una creatività lampante e l’indiscutibile buon gusto sono pregi straordinari che permettono a In the Land of Grey and Pink di essere un album degno della massima considerazione. Senza dimenticare la copertina, raffigurante il disegno di un paesaggio da favola, vagamente tolkieniano, con curiose abitazioni - ovviamente tutto in grigio e rosa – e che va annoverata tra le più belle cover di sempre ed entrata di diritto nell’immaginario del rock. I Caravan saranno forse i meno sperimentatori della scena canterburiana, i meno all’avanguardia, ma non mancano certo di intelligenza e di inventiva e, puntando diritto al cuore dell’ascoltatore, centrano decisamente il bersaglio.

Peppe
Febbraio 2004