Brani:

Stanza 1: Preludio; Stanza 2: Partenza; Stanza 3: Prima notte; Stanza 4: Piano il sonno giunge; Stanza 5: Chiaro mattino; Stanza 6: La strada; Stanza 7: Amsterdam; Stanza 8: Al bar di Regina Mary; Stanza 9: Raccolgo un sasso nero; Stanza 10: Confuso e smarrito cerco una strada; Stanza 11: Buona notte mio dolce amore; Stanza 12: La casa maledetta; Stanza 13: Vento tra le foglie; Stanza 14: Un vecchio che voleva morire; Stanza 15: La danza dell’uomo di pietra; Stanza 16: Il fantasma del musicista; Stanza 17: Il risveglio; Stanza 18: Nuvole di ieri reprise

Formazione:

Nicola Randone: vocal, 12 string guitar; Marco Crispi: lead guitar; Riccardo Cascone: drums, percussions and marranzano. Guests: Beppe Crovella: Hammond, mellotron, moog, keyboards; Daniel Martinez: bass guitar; Franco Cilia: clouds and narrow voice in Room 18; Maria Modica: female voice in Room 11

Anno: 2003, Electromantic Music - Durata: 43:13

Nicola Randone si presenta al nuovo appuntamento discografico con una vera e propria band che lo vede affiancato da Marco Crispi alla chitarra e Riccardo Cascone alla batteria, con, in più, alcuni ospiti tra i quali spicca il nome di Beppe Crovella.

Nuvole di ieri è una lunga suite suddivisa in diciotto tracce (o, meglio, “stanze”), nelle quali il cantante siciliano affronta il tema del viaggio. In effetti, si tratta di un concept affascinante, anche se abbondantemente sfruttato, ricco di metafore e dalle molteplici chiavi di lettura. Dal punto di vista più strettamente musicale, siamo di fronte ad un buon rock sinfonico, diretto discendente dei grandi nomi italiani degli anni settanta, con qualche componente cantautoriale. Le intriganti melodie mediterranee presenti rimandano al lirismo del Banco e all’orecchiabilità delle Orme, ma non si fanno attendere anche sferzate più aggressive che possono ricordare il Biglietto per l’Inferno o il Rovescio della Medaglia, nè qualche strizzatina d’occhio al prog d’Oltremanica. A favorire queste similitudini ci pensa anche il parco tastiere utilizzato da Crovella, che con organo Hammond, mellotron e moog richiama caldi timbri di un passato molto amato. Randone, da parte sua, oltre ad abbellire le composizioni con il tocco acustico della 12 corde, si esibisce con un cantato istrionico e coinvolgente, abbastanza caratteristico, con il quale riesce ad arricchire il lavoro di una certa teatralità. Non mancano, poi, le tipiche finezze che sono peculiarità di simili suite, quali il ripetersi di alcune frasi melodiche indovinate, elemento ampiamente utilizzato in dischi del genere, ma sempre efficace. Tirando le somme, Nuvole di ieri può rientrare in quella cerchia di album che non brillano per originalità, né musicale, né tematica, ma che sono realizzati con passione e buon gusto e dai quali trasuda una personalità abbastanza forte da renderli vividi e molto interessanti.

Peppe
Febbraio 2004