Brani:

1-Endless calling / 2-I get lost / 3-Lornadoone / 4-She walked out the door / 5-Assurance / 6-Take it higher 7-Double bass / 8-Just a girl / 9-Meteor / 10-Razor / 11-Where I belong.

Formazione:

Tom Galgano: piano, syntesizers, vocals, acoustic guitar, electric guitars / John Galgano: electric guitar, electric bass, hollering, acoustic guitar / Brian Coralian: electronic and acoustic percussion, acoustic drumset, whooping, Screma of fear drumset / Greg DiMiceli: acoustic drumset, acoustic percussion, whooping / Philip Gaita: electric bass, acoustic guitar, electric guitar, piccolo bass, fretless electric bass / Paul Bremner: nylon string guitar and electric guitar on 3, 9, 11; electric guitar solo on 8 / Danielle Altieri: background vocals, flute, complaining on 3, lead vocals on 11/ Michelle Salustri: background vocals on 5, 6, 11.

Prodotto da: Tom Galgano.
Anno: 1998, Doone Records - Durata: 58:69

"Sliver of a Sun" è l'ottimo esordio discografico degli americani Izz, che presentano subito un bel biglietto da visita con l'incipit "Endless Calling", che in un caleidoscopio musicale di cambi di tempo, sonorità e atmosfere sembra miscelare bene chitarre frippiane ed intrecci strumentali à la Gentle Giant.

Più romantico l'inizio della successiva "I get lost" con toni morbidi che vengono poi irrobustiti da una chitarra graffiante, mentre sullo sfondo si possono avvertire note di tastiere sinfoniche. Seguono due ballate tipicamente americane ("Lornadoone" e "She walked out the door") con belle sonorità semi-acustiche. L'incedere lento e drammatico di "Assurance" è uno dei momenti clou dell'album; un brano in partenza non eccessivamente complesso, ma con arrangiamenti molto eleganti e ricchi di sfumature che guidano poi ad un lungo passaggio strumentale fatto di tecnicismi quasi à la Yes, in cui la varietà ritmica e gli splendidi intrecci tra chitarre e tastiere incantano prima del delicato finale melodico e nuovamente cantato. "Take it higher" sembra un omaggio ai Beatles e precede la strumentale ed acrobatica "Double bass". Si torna su sonorità americane con "Just a girl" e su toni fantasiosi con mix di stili diversi con "Meteor". Aggressiva al punto giusto, "Razor" presenta una sezione centrale in cui curiose melodie, dissonanze percussive, chitarre un po' hard e un po' crimsoniane, ritmiche fusion, frangenti che ricordano nuovamente il Gigante Gentile e tanto altro mostrano per l'ennesima volta la grande inventiva di questi musicisti. A concludere il cd, troviamo i dieci minuti di "Where I belong", altra perla di notevole bellezza col suo rock romantico-sinfonico dalle mille sfaccettature (suadente voce femminile, dolci melodie e suoni d'atmosfera alla base, ma anche qualche situazione più movimentata con basso che può ricordare Squire e crescendo sinfonico) e dal sound moderno. "Sliver of a Sun" è un disco sorprendente sotto molteplici aspetti: ci sono chiari riferimenti al prog (e non solo, la contaminazione di generi, dal prog, al rock beatlesiano, dal rock americano alla fusion, è di grande livello) degli anni '70 eppure risulta fresco e mostra personalità; solo poche canzoni sono di lunga durata, ma i musicisti riescono a mostrare la loro preparazione anche nelle tracce più brevi, con tecnicismi presentati sempre con grande gusto… Insomma, tante ottime qualità per un gruppo ed un disco da ascoltare!

Peppe
Maggio 2003