| | Brani: |
1-Spinnin' round, 2-I move, 3-Weak little lad, 4-I already know, 5-I wanna win, 6-All the new, 7-Star evil gnoma su, 8-Another door 9-Something true, 10-Believe, 11-Knight of nights, 12-The mists of Dalriada, 13-Oh, how it's great!, 14-Coming like light, 15-Light from your eyes. | |
| Formazione: | |
Tom
Galgano: keyboards, lead and backing vocals / Paul Bremner: electric
and acoustic guitar / Brian Coralian: electronic and acoustic
percussion, drum programmino / Greg DiMiceli: acoustic percussion / John
Galgano: bass, acoustic and electric guitar, backing and lead vocals | |
| Prodotto da: Tom Galgano. Anno: 2002, Doone Records - Durata: 73:05 |
Se il debutto degli Izz era stato assolutamente convincente, "I move" rappresenta ben più di una conferma, dimostrando ampiamente come il gruppo americano sia capace di creare musica con personalità e fantasia.
Sorprendono i ritmi elettronici di apertura, eppure "Spinnin' round" è costruita con grazia ed eleganza, attraverso un andamento incessante ed una chitarra che sa essere armoniosa ed aggressiva utilizzando timbriche diverse. Con la title-track siamo in pieno stile americano - con odore degli Echolyn di "Cowboy poems free" - per merito di un brano in forma canzone, ma non privo di attrattiva con le belle melodie vocali e i coinvolgenti spunti strumentali guidati dalla chitarra elettrica. In quest'inizio notiamo come i brani siano legati l'un l'altro senza soluzione di continuità, quasi come una complessa suite: si mescolano nuovamente rock ed elettronica in "Weak little lad", che sfocia nella ballata romantica dai toni genesisiani (ascoltare in particolare la chitarra à la Hackett) "I already new", caratterizzata da ritmi compassati e belle melodie; più veloce "I wanna win", mozzafiato con i suoi ritmi campionati, il basso ipnotico, le chitarre fuggenti e l'andamento generale incessante, ma che pure finisce con un bel guitar-solo gilmouriano, smorzando radicalmente i toni e andando ad unirsi alla breve ballata acustica "All the new". A questo punto ci troviamo ad ascoltare l'inizio sincopato della lunga (otto minuti e mezzo) strumentale "Star evil gnoma su", che ci mostra dei musicisti abili anche in soluzioni non distanti dal jazz e bravi poi ad esibirsi in un crescendo di trovate musicali di rara intensità e dai continui cambiamenti stilistici. Con "Another door" siamo più vicini ad un pop elettronico di classe, mentre "Something true" è un brano curioso costruito attraverso bizzarri spunti di tastiere e di chitarra e con le belle melodie vocali cantate prima da una voce femminile e poi da una maschile. Emerge nuovamente un netto cambio di direzione con "Believe", con ritmi quasi latini guidati dalle percussioni ed impasti elettroacustici ben congeniati. I sei minuti e mezzo di "Knight of nights" sono uno dei momenti clou che riportano l'album su sentieri più vicini ad un progressive classico, a cavallo tra lo yessound ed i Rush di "Signals", ed in cui troviamo presente anche una sezione d'archi che conferisce ulteriori connotati sinfonici al brano. "The mists of Dalriada" è invece uno strumentale molto coinvolgente, guidato dalla chitarra, che mostra arrangiamenti barocchi in un rock comunque dinamico. In "Oh, how it's great!" riemerge poi l'amore mai celato per i Beatles, condito da intriganti solo tastieristici e da un finale d'atmosfera. E' poi la volta di "Coming like light", un gioiello straordinario che non può non ricordare il grande Gigante Gentile con i suoi incredibili intrecci strumentali e con i continui stravolgimenti di tempo. I quasi dodici minuti di questo brano sono senza dubbio l'apice del cd e con una dinamica fantastica, miscelando al meglio le influenze e passando da momenti pacati e romantici ad altri veloci e trascinanti, fanno ben capire l'enorme bravura degli Izz. La chiusura è affidata a "Light from your eyes", una ballata semiacustica, rilassata ed abbastanza malinconica all'inizio, ma che vira poi verso un sound più dinamico in cui ci sono nuovamente gradevoli combinazioni elettroacustiche. Di nuovo un album molto variegato e ricco di contaminazioni con generi diversi per un gruppo dalle grandi potenzialità, in grado di creare sempre composizioni di ottima fattura e di buon impatto nonostante le numerose divergenze stilistiche che le contraddistinguono.Peppe
Maggio 2003
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