| Brani: | |
| (CD 1) 1. Korusz 1 (Bourges, '72), 2. Korusz 2 (Soissons, '74), 3. Korusz 3 (Douai,'74). (CD 2) 1. Korusz 4 (Charleroi,'74), 2. Korusz 5 (Londres, '74), 3. Korusz 6 (Lille, '75), 4. Korusz 7 (Lyon, '75), 5. Versets nocturnes. | |
| Formazione: | |
| Christian Vander (Batteria). | |
| Prodotto da: Le Chant du Monde - Anno: 2000, Seventh Records - Durata: 55:21 (1) - 66:44 (2) min |
Nessuno di voi comprerà mai l'oggetto di questa recensione. Per vari motivi.
Innanzitutto perchè è un doppio cd, in questo caso nella versione a tiratura limitata, con copertina cartonata, dotata di un ricco booklet interno contenente foto, testi e versi scritti da Vander. Una bella confezione, di quelle da conservare in luogo appartato, lontano da luce e polvere, affinchè sia preservata dalle incurie e dal tempo. Perchè il contenuto è monotematico, Christian Vander è la sua batteria, una raccolta di vari soli di batteria, suonati principalmente live in concerti del periodo '72/'75. Ma badate bene, non sono i "classici" assolo di batteria! Un totale che supera di poco le due ore di suoni con piatti, tamburi, rullate, tempi dispari, inusuali articolazioni percussive, uniti in composizioni organiche e complesse. Perchè non siete un batterista, interessato ad una tecnica prodigiosa e ad una filosofia musicale fuori dal comune. Perchè se anche siete un fan sfegatato dei Magma, vi verranno mille dubbi sull'acquisto di tale opera dopo aver letto queste parole, pensando che potrà avere solo un ruolo decorativo nella vostra cd-teca. Quindi, lasciate perdere, non compratelo. Quanto sopra non basta a convincervi? Allora provo a tradurvi il testo di presentazione, a cura di Alain Raemackers, presente sulla confezione: Che non si venga ingannati, Christian Vander non è un batterista... non ha mai commesso l'errore di eseguire un assolo di batteria, questo far patetico sfoggio di prodezze tecniche destinate a camuffare il vuoto di un pensiero... questa dimostrazione vana e boriosa che trasforma la scena in campi da mercato ed il suo autore in un virtuoso bisognoso e zelante. Christian Vander è totalmente incapace di suscitare questo genere di simulacro. Una sola regola: mai barare e servire la musica con fervore e umiltà. A più di trent' anni dal debutto, la composizione di brani per percussioni la cui realizzazione si è protratta per una decina di anni. Il suo laboratorio... la scena... e questo necessario confronto col pubblico... questa immersione in un pentolone ostile... Vulcano nella sua forgia... impegnato con elementi da domare… faccia a questa massa ignara, sornione, beata e che si crede ai giochi del circo e che non comprende questo extra-terrestre... davanti a loro... da solo... venuto a portare il fuoco... venuto a ridare la vita. "Alla ricerca del coro supremo"... è la storia di questo approfondimento senza fine, contenuta in questo album di amore altissimo.Geppo
Aprile 2003
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