Brani:

1. Le doigt de l'archange / The archangel's finger; 2. Mont Saint-Michel; 3. & 4. Le doigt de l'archange II / The archangel's finger (part two);  5. Quatour des trente cierges / Thirty candles quartet; 6. La cripte des Gros Piliers / Thecrypt of the large pillars; 7. & 8. Une nuit dans l'abbaye / A night in the abbey; 9. Thème du pèlerin / Theme of the pilgrim; 10. Gargouilles et dentelle gothiques / Gothic gargoyles and lace; 11. Sables mouvants / Quicksands; 12. Un festin dans la salle des hotes / A feast in the guest hall; 13. Dans la cripte Notre-Dame-Sous-Terre / In the crypt of Notre-Dame-Sous-Terre; 14. Immensi tremor oceani / Immensi tremor oceani

Formazione:

violino: Marie-Lucile Athané, Patrice Vergogne; viola: Grégoire Vallette; violoncello: Mathilde Comoy;voci: Patricia Samuel (soprano), Jean Philippe Brénot (gargoyles voices), Thierry Grasset, Bernard Trinquand, Patrick Broguiere; tastiere: Patrick Broguiere; chitarra: Patrick Broguiere; basso: Patrick Broguiere; sassofono: Jérome Wolff; batteria: Manuel Dubigeon

1998, Mellow Records
   

Qual è il confine tra il progressive e la musica rinascimentale-medievale? Il polistrumentista francese Patrick Broguiere sembra volerlo spiegare con i suoi dischi, infarciti di riferimenti antichi e "Mont Saint-Michel" si presenta come lavoro di grande qualità, scritto interamente da quest'artista, ma realizzato con l'apporto di numerosi musicisti che completano un ampio parco strumenti formato da chitarre, basso, tastiere, sax, violini, viola, violoncello e batteria. A tutto ciò si aggiunge la presenza di vari vocalist, tra i quali si segnalano una cantante soprano e un cantante che si esibisce alle "voci di gargoiles".

Il risultato di quest'insieme è brillante e se a volte il rock sinfonico è preminente, grazie all'interazione di chitarra, sax e tastiere e a ritmiche frizzanti, altre volte, quando sono gli archi a guidare, si respira un'atmosfera più arcaica, arcana e sacrale; non mancano, inoltre, situazioni più prettamente allegre e dinamiche, quasi da corte medievale. L'album è principalmente strumentale, ma anche quando ci sono interventi cantati, lo spessore resta elevato (meravigliosi i vocalizzi femminili in "Une nuit dans l'abbaye"). Album di notevole bellezza, suggestivo e molto emozionante, in sapiente equilibrio tra musica antica e moderna, del quale sono raccomandabili, oltre l'acquisto, ripetuti ascolti per poter godere appieno dei fantasiosi contenuti.

Peppe
Aprile 2003