![]() | Brani: |
In aeternum veritas; A mio figlio; Il lento risveglio; Chi vola vale; Patetica; Cielo e Terra; N.A.N.; Atleta; Lettera d'amore n. 7; Trombe scale; Balera ( bistangata ); La danza del velo; Lucciole per lanterne (si vendono) | |
| Formazione: | |
Alessandro Toniolo (voce, flauto, sax contralto), Matteo Amoroso (batteria, percussioni), | |
| Prodotto da: Germinale Anno: 2001, Mellow Records |
Oltre cinque anni separano Cielo & Terra da quel "..e il suo respiro ancora agita le onde.." che aveva ricevuto commenti a dir poco entusiastici da parte di tutto il mondo prog.
Lasciati i lidi più o meno sicuri, i Germinale tentano la strada della "semplificazione" della struttura musicale senza arrivare alla banalizzazione del messaggio.
Ottimi
i testi in cui traspaiono tutta la maturità di un Masoni in gran forma e
di un ispirato Toniolo. Semplificazione si, ma in che senso???
Si
perdono i momenti più dilatati presenti negli album precedenti a favore
di una maggiore incisività dei contenuti quasi a voler "interpretare" la
forma "canzone", quella dei grandi autori italiani (penso a De Andre' e
Fossati), senza perdere l'animo progressivo tipico del gruppo.
Nascono così la stupenda "A mio figlio", la riflessiva e raffinata "Il lento risveglio", l'energica e convincente "Chi vola vale, chi non vola è un vile (frase letta su un muro)".
Pianoforte e flauto ci riportano, nello stumentale "Patetica", alle atmosfere presenti nei due lavori precedenti, salvo a interrompersi per cedere il passo alla possente "Cielo e terra" .
Ottimi i pezzi scritti dal concreto e bravissimo Salvo Lazzara che nello strumentale "N.A.N" e in "lettera d'amore n°7"
mostra, oltre che la sua bravura, anche un ottimo gusto
nell'arrangiare: una sezione ritmica raffinata a fare da tappeto, una
chitarra e un organo a sottolineare il testo… un gran bel momento, forse
uno dei più intensi del disco.
Il sognante strumentale di Andrea Moretti "Balera (Bistangata)" fa da ottima introduzione a "La danza del velo" un altro pezzo che ci riporta un po' indietro nel tempo, ai Germinale che furono.
Ma c'è voglia di sperimentare, anche con le parole, e allora prendono forma "L' atleta", "Trombe, scale" dove il suono stesso delle parole aiuta a creare la giusta tensione, il giusto ritmo.
Bello l'esperimento di "Lucciole per lanterne (si vendono)"
in cui tutti i partecipanti al disco contribuiscono con una frase a
formare un testo suggestivo nel gioco delle immagini che riesce ad
evocare, il tutto "guarnito" da uno stupendo lavoro al pianoforte e al
flauto in un crescendo veramente d'effetto.
Che altro dire?
Aggiungete
a tutto questo citazioni da S. Agostino a Zola, da frammenti di un
discorso di Lucio Battisti a stralci de "Pagliacci", unitamente al fatto
che tutte le canzoni sono "raccolte" da una voce narrante ora il Libro
VI,36 ora il VI, 15 ora il X, 34 de "A se stesso - Pensieri" di Marco
Aurelio, vi fa capire qual è il livello di "semplificazione" di cui
parlavo all'inizio.
Un disco da avere e sostenere perché dimostra che in questo mondo c'è ancora spazio per l'intelligenza e la creatività.
Montag
Aprile 2003

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