GnosisRoundTable # 5

 Ange - Cunegonde (2025), Miriodor - Live ‘97 - (2025), Dream Theater - Parasomnia - (2025), 
Banco del Mutuo Soccorso  - Banco del Mutuo Soccorso (1972), Discus - 1st (1999).
Gli ascolti più apprezzati del 2025 

  GnosisRoundTable
  (breviario sugli ascolti votati)

Ange - Cunégonde (2025)

Geppo (voto 6): Atmosfere di stampo dark scandinavo si diluiscono progressivamente verso lidi cari agli Ange più classici. Prevale la forma canzone, con il fondatore Christian Décamps ancora gagliardo alla voce e una giovane  band solida e affidabile (confermata dal vivo al Festival 2+1 di Veruno qualche anno fa). Sebbene l'uso della lingua francese unita alla vena teatrale possa risultare insolito, le musiche articolate ma mantenute in un 'ambiente controllato'  risultano piacevoli all'ascolto. Un lavoro onesto, nulla di sconvolgente, ma che conferma il massimo rispetto per questa longeva band, seminale per il movimento new-rock progressivo.

Montag (voto 5): Un disco ben fatto, curato, a tratti interessante. Non conosco il resto della produzione di questo mostro sacro del prog francese e un motivo c’è: odio il cantato francese. Quindi il mio voto è fortemente condizionato da questa mia avversione, anche se, oggettivamente, la musica presentata non mostra idee tali da far aumentare più di un punto la mia valutazione finale.

Peppe (voto 7): Gli Ange continuano a non sbagliare un colpo. Quest’anno c’è stato il passaggio del testimone da Christian Decamps al figlio Tristan per i concerti, ma anche con il disco in studio lo storico cantante comincia leggermente a defilarsi. Ne vien fuori l’ennesimo lavoro valido, che si muove tra il prog sinfonico ed enfatico classico della band e un heavy prog intrigante. Alcuni brani sono di altissimo livello, altri “solo” sufficienti. Vedremo col tempo se Cunégonde segna l’inizio di un nuovo corso per gli Ange; se così dovesse essere, la partenza è ampiamente positiva.

 Miriodor - Live 1997 (2025)

 Geppo (voto 8): Terzo album dal vivo per i canadesi Miriodor, una delle realtà più interessanti del panorama Avant-Prog/R.I.O. contemporaneo. Le registrazioni, tratte da concerti tenuti nel lontano 1997 per promuovere Jongleries Élastiques (pubblicato l’anno precedente), hanno atteso molti anni prima di vedere la luce, ma confermano le eccellenti doti della band in sede live. Il gruppo si presenta sul palco in formazione allargata a cinque, proponendo versioni energiche e dinamiche che garantiscono un grande impatto ritmico e una forte carica emotiva. La qualità audio è più che accettabile e, sebbene il pubblico percepito risulti purtroppo esiguo, questo live merita senza dubbio applausi a scena aperta.

Montag (voto 9): Musica per la mente e il cuore, così penso del R.I.O. e dei Miriodor. In questo live, con il violino in bello spolvero, si premia forse  più il lato melodico,  sebbene la chitarra o la sezione ritmica va a correggere là dove la musica possa divenire eccessivamente romantica. Registrato abbastanza bene, unico appunto è il non sentire l’apporto del pubblico e forse quelle asprezze che ci si aspetta in un live. Vi sono verso la fine del live episodi più energici e tipici del genere, che rendono quanto ci si aspetta dal genere, ma il tutto mi sembra più “ordinato” del solito, ma non è un male. Un disco che consiglio fortemente a chi volesse approcciarsi alla musica dei Miriodor e del R.I.O. in generale, essendo l’ascolto molto fruibile e “semplice” anche per chi non è avvezzo a questo genere musicale. Essere semplici mantenendo idee intriganti e interessanti non è affatto facile e i Miriodor, in questo live, ci riescono senza apparente sforzo, per questo il mio voto.

Peppe (voto 8,5): Lo dico senza indugi: i Miriodor rientrano nella cerchia dei migliori gruppi prog post anni ‘70. A testimoniarlo c’è una discografia senza passi falsi, che si arricchisce ora di questo bel documento dal vivo risalente al 1997. La discreta qualità audio permette di gustare al meglio l’interazione tra i musicisti, pronti a fare incrociare i loro strumenti (presente anche il violino) in un’ottima esibizione che mostra alla perfezione la capacità della band di districarsi su terreni in cui si trova perfettamente a suo agio, tra avant-prog, R.I.O. moderno e jazz-rock. Pregio di questo live è un indirizzo musicale in cui ci si muove su un terreno minato caratterizzato da una certa complessità, ma le abilità dei Miriodor risiedono nel non arrivare mai a certi eccessi e, anzi, nel riuscire ad affacciarsi di tanto in tanto anche in oasi più melodiche che rendono ulteriormente sorprendente l’ascolto.

Dream Theater - Parasomnia - (2025)

Geppo (voto 4): La tipica veemenza metal dei Dream Theater emerge subito, e la speranza di una svolta che riscatti l'opera svanisce col passare dei minuti. L'ascolto si conferma un arido "matrimonio in stile Las Vegas" tra rock sinfonico e metal, tanto formale quanto privo di autentica ispirazione, se non in rari casi. Si avverte una pedissequa reiterazione di forme ormai consunte, senza alcun tentativo di evoluzione, e la straordinaria perizia tecnica dei musicisti finisce per ridursi a un dettaglio trascurabile. Un disco che potrebbe essere accolto tiepidamente persino dagli amanti del genere metal e che difficilmente i fan storici dei DT considereranno tra le vette della loro discografia.

Montag (voto 6): Vale un po’ il discorso che ho fatto per gli iQ. Nell’ascoltare questo disco non ho trovato motivo di interesse particolare, sebbene suonato benissimo e prodotto anche bene, il tutto viene annegato nelle solite soluzioni che alla fine sono la gabbia dei Dream Theater  oltre che il loro marchio di fabbrica. Quindi doppia cassa a 2000 giri e mirabolanti assolo di chitarra, insomma la solita cosa che non mi spinge a dare oltre il voto dato. E per chi possa pensare che non ami i Dream Theater, specifico che le prime cose fatte dal gruppo mi sono piaciute e le ritengo interessanti, ma quelle atmosfere e soprattutto le melodie prodotte in quel tempo sono molto lontane da questo lavoro che mi sembra poco ispirato.

Peppe (voto 6,5): Il ritorno di Portnoy sembra aver portato nuova verve alla più importante band di prog-metal. Parasomnia appare come un ritorno a quando le strade dei Dream Theater e del batterista si erano separate.Convincenti i brani in cui la componente prog si fa elevata (in particolare la suite finale), un po’ meno quelli in cui puntano su un sound eccessivamente pesante. Il disco, per me, va ben oltre la sufficienza, ma sono conscio che si sta parlando di un gruppo molto divisivo e che nei giudizi che si troveranno sparsi ovunque ci sarà chi griderà al capolavoro e chi lo definirà “ciofeca” senza esitazioni.

Accordi/Disaccordi 
(come la deviazione standard unisce o divide)


Banco del Mutuo Soccorso  - Banco del Mutuo Soccorso (1972) - Deviazione Standard = 0

Geppo (voto 10): Parliamo di una pietra miliare del Rock Progressivo Italiano: un esordio sbalorditivo, a partire dall'iconica copertina sagomata a salvadanaio, caratterizzato da una ricerca musicale personalissima e dalla forte impronta vocale di Francesco Di Giacomo. I fratelli Nocenzi alle tastiere si confermano condottieri impavidi, ma tutti i musicisti coinvolti partecipano alacremente con le proprie peculiarità. Le composizioni spaziano dalla suite a brevi gemme strumentali, in un contesto dove rock e musica classica si fondono per creare strutture sonore affascinanti e complesse, destinate a divenire emblematiche.

Montag (voto 10): Ho conosciuto il Banco molto tardi. Ero molto anglofono e di italiano conoscevo solo le Orme. L’occasione arrivò grazie ad un concerto alla festa dell’Unità a Napoli. Tralasciando le canzoni pop, il concerto fu una grande folgorazione. Cominciai quindi dal primo iconico disco del BMS e da allora è rimasto come pietra miliare alle radici della mia (poca) conoscenza musicale. Inutile aggiungere aggettivi alla bellezza della musica e di quanto i testi siano evocativi, ma la cosa più bella è che il disco anche a distanza di anni si fa ascoltare con tutta la freschezza del primo ascolto e anche per questo merita il massimo dei voti!

Peppe (voto 10): Cosa si può dire ancora nel 2025 di un disco come questo, fondamentale, perfetto, meraviglioso, che ha lanciato un gruppo straordinario, che è diventato un punto di riferimento del prog (non solo italiano), che contiene brani che non hanno perso un briciolo della loro carica emotiva con il passare del tempo, che ha una copertina diventata iconica? Nulla, assolutamente nulla. Voto 10. Con lode.

Discus - 1st (1999) - Deviazione Standard = 0,82

Geppo (voto 6):  Promosso con un eccesso di enfasi negli ambienti prog al momento della sua uscita, questo disco si rivela un lavoro estremamente eterogeneo che spazia tra fusion in stile GRP, smooth jazz e pop. Non che manchino elementi riconducibili in generale al rock progressivo ed brano d’apertura è piuttosto articolato, sebbene a tratti risulti un po' confuso; tuttavia, mette subito in luce la notevole perizia strumentale di tutti i componenti dell'ensemble. Tra passaggi dalle melodie prevedibili ma sempre gradevoli, emergono situazioni meno convenzionali: alcune sono guidate da un violino dal piglio avanguardistico, altre sono caratterizzate da profonde suggestioni etniche balinesi. Grazie ad arrangiamenti molto curati, il disco rimane nel complesso un ascolto variegato e piacevole.

Montag (voto 7): Disco acquistato ai tempi delle mie frequentazioni a 56k su iamrp, lo trovai interessante, ma non mi spinse ad approfondire. Ancora oggi non so se i Discus abbiano prodotto altri dischi. Il disco è suonato bene e ognuno ci può trovare un brano per la sua comfort zone per questo il mio voto.

Peppe (voto 8): L’Indonesia ha una tradizione rock e prog di un certo spessore, con artisti come Guruh Gypsy e Harry Roesli (tanto per citarne un paio) che hanno realizzato grandi dischi. Ma quando nel 1999 uscì questo esordio dei Discus forse non erano in molti a saperlo e fu una bella sorpresa scoprire che da una terra esotica venisse partorita questa musica particolare, nella quale venivano mescolati abilmente prog, jazz, fusion, folk e melodie d’Oriente. La ricca strumentazione tra chitarre, fiati, violino, tastiere ed effetti elettronici favorisce belle dinamiche ed evidenzia le capacità tecniche dei musicisti. Una brava cantante completa un quadro sonoro che rende quest’album ancora oggi estremamente interessante.

 

Ascolti più apprezzati del 2025

Geppo
Cervello - Chaire & Live in Pomigliano d’arco 1973
Pink Floyd - Pink Floyd at Pompei MCMLXXII
Miriodor - Live ‘97 
Panzerpappa - Landsbysladder
Margorani/D’Alessandro/Cutler  - Triangolazioni

Montag
Miriodor - Live ‘97
Pink Floyd - Pink Floyd at Pompei MCMLXXII
Roger Waters - This is a not drill
Discipline - Breadcrumbs
Panzerpappa - Landsbysladder

Peppe
Pink Floyd - Pink Floyd at Pompei MCMLXXII
Andrew Latimer - War stories
Cervello - Chaire & Live in Pomigliano D’Arco 1973
Echolyn - Timesilentradio ii e Timesilentradio vii
Wilson Project - Atto primo

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Le grandi delusioni le rimandiamo alla fine dell'anno prossimo, non ci sono abbastanza ascolti nella roundtable per individuare almeno cinque "ciofeche" per ognuno, poi dobbiamo prenderci tempo per discuterne, c'è chi pensa che qualsiasi cosa sia prog é buona e chi no...

felice 2026!!! 

Geppo - Montag - Peppe 
31 Dicembre 2025 

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