Merry prog Christmas :-)

Frank Sinatra, Elvis Presley, Ray Charles, i Beach Boys, Johnny Cash, Nat King Cole, Diana Krall, Michael Bublé, le reginette del pop Mariah Carey, Kim Wilde e Kylie Minogue, persino Bob Dylan, Eric Clapton e Blackmore's Night... Giusto per citarne alcuni... Perché sono veramente tantissimi gli artisti di fama che nella loro carriera si sono cimentati in un album natalizio; la lista davvero è sterminata. Così come sono numerose le canzoni gioiose e allegre proposte in tutte le salse per accompagnare questo periodo festivo dell'anno con la giusta leggerezza e spensieratezza.

Nel prog il discorso cambia un po', forse perchè per certe sue caratteristiche non sempre si addice a dischi interi dedicati al Natale.
Magari ogni tanto spuntava la canzone adatta a questo periodo festivo, vedi I believe in Father Christmas, resa celebre da Emerson, Lake & Palmer, ma operazioni interamente incentrate su canti natalizi se ne sono viste relativamente poche. Eppure, da qualche anno a questa parte, qualcosa si muove. Lungi dal voler fare un elenco esaustivo dei dischi di "Chritmas prog related", vi segnaliamo, commentando brevemente, alcuni lavori che possono accompagnare le vostre feste mantenendovi nell'ambito del genere che tanto amiamo. 

Escludiamo le compilation, ma ricordiamo che ce ne sono diverse, come A prog rock Christams, A very progressive Christmas e la serie A progressive Christmas. Ricordiamo velocemente le operazioni fatte dai Marillion a partire dal 1998, che ad ogni Natale donavano ai soci dei fan club un cd che conteneva un loro messaggio di auguri e qualche canzone natalizia, insieme, però, a vari brani del loro repertorio tra live e demos. Infine, facciamo giusto un cenno al prog-metal ricordando che la Trans-Siberian Orchestra si è cimentata in più album dedicati alla festività. 


Jethro Tull - The Jethro Tull Christmas album (2003)


Non potevamo non partire con l'album natalizio dei Jethro Tull uscito nel 2003, perchè questo è il nome più pesante, in ambito prog, che ha puntato su un'opera di questo tipo. E con il loro Christmas album, Ian Anderson e soci sfornano un lavoro di altissimo livello, che stilisticamente segue un po' la scia della trilogia folk-prog-rock Songs from the wood - Heavy horses - Stormwatch. La band recupera con nuovi arrangiamenti alcuni brani proprio di quel periodo (Ring out, solstice bells, Fire at midnight, Weathercock), ma anche pezzi come A Christmas song, Another Christmas song e Bourée, presenta diversi inediti di ottima qualità, propone un arrangiamento andersoniano della Pavane di Fauré e ci mette in mezzo un paio di tradizionali che si inseriscono alla perfezione nel contesto.
Album splendido che vede i Tull in forma smagliante (ah, quel flauto...); a parer di chi scrive, il loro migliore tra quelli post anni '70.
Lo scorso anno è uscito un cofanetto dedicato a questo disco, che, oltre il mix originale, contiene un remix di Bruce Soord, due live del 2024 ed un blue-ray con il Dolby Atmos.
Voto: 8,5

Rick Wakeman - Christmas variations (2000) e Christmas portraits (2019)

 
In una discografia nutritissima come quella di Rick Wakeman non poteva mancare qualche episodio con canzoni natalizie. Il tastierista ha realizzato addirittura due dischi di questo tipo. 
In Christmas variations usa sia il piano che le tastiere, con un sound spesso d'atmosfera che fa avvicinare alla musica ambient. 
Voto: 6
Le interpretazioni contenute nel più recente Christmas portraits sono invece incentrate sull'abilità pianistica di Rick. In quattordici brani (in realtà alcuni sono dei medley) il musicista punta sulla melodia e sulla semplicità ed è pronto ad aprirsi a variazioni ispiratissime, legate spesso alla musica classica. Lavoro delicato, intimista, sereno.
Voto: 7
 

Jon Anderson - 3 ships (1985)

Prima di Wakeman, già un altro membro degli Yes si era impegnato in un'operazione simile. Il grande Jon Anderson, con il suo quarto album solista propone diverse Christmas carols tradizionali (Oh, holy night, Jingle bells, la title-track e altre ancora), alternandole a materiale originale da lui scritto appositamente per l'occasione. La voce cristallina di Anderson è sempre uno spettacolo, ma di prog non se ne ascolta gran che. E il risultato finale non è esattamente indimenticabile, perchè, nonostante il notevole dispiegamento di forze tra musicisti rock (compreso Trevor Rabin), cori (di bambini, gospel e "ispirational") e orchestra, gli arrangiamenti appaiono un po' sempliciotti e, a volte, risentono anche dei timbri di plastica di quegli anni.
Voto: 6

Annie Haslam - It snows in heaven too (2000)

Anche la divina Annie Haslam ha prestato la sua voce ad un progetto natalizio. In questa occasione interpreta classicissimi come O holy night, Silent night, O come, o come, Immanuel, Have yourself a merry little Chritsmas, White Christmas, l'Ave Maria di Bach.
In quasi tutti i brani è accompagnata da pianoforte e tastiere che simulano l'orchestra, solo in pochi pezzi c'è anche una sezione ritmica.
Per quanto possa essere inutile dirlo, la sua voce incanta anche con questo repertorio.
Voto: 6,5
 

Marcus Viana - Fantasia de Natal (1989)

Il violinista e tastierista dei brasiliani Sagrado, Marcus Viana, ha una carriera solista che lo vede impegnato in numerosi progetti. Nella sua discografia compare anche quest'album, interamente suonato e orchestrato da lui, con violino elettrico, piano digitale Roland, sintetizzatori e batteria elettronica. Nove le composizioni proposte, che spesso sono dei medley di brani natalizi tradizionali. Gli arrangiamenti portano ad un'alternanza tra prog sinfonico, new-age e musica classica. 
Voto: 6,5

I singoli di Steven Wilson e Big Big Train

In anni più recenti due nomi che sono riusciti ad ottenere un buon seguito, invece di puntare su un intero disco natalizio, hanno proposto due singoli.

Steven Wilson ha pubblicato nel 2024 December skies e qui la storia è un po' curiosa. Sfidato da un amico a comporre un brano natalizio, ma non sentendosi in grado di proporre un testo adatto, ha fatto affidamento all'intelligenza artificiale per farsi aiutare con le parole. Il risultato è una canzone che riesce a far avvicinare lo spirito natalizio a quell'aura malinconica sempre presente negli album di Wilson. Il singolo comprende anche la versione strumentale.
Voto: 7

Discorso simile per i Big Big Train con il minicd Merry Christmas del 2017. Insieme alla title-track troviamo Snowfalls ed entrambi brani presentano sia il clima natalizio che le caratteristiche della musica della band inglese, con arrangiamenti molto eleganti ed il continuo alternarsi di strumenti acustici ed elettrici.
Voto: 7
 

Markus Reuter - Winter Solstice (2018) e Comet (2021)


Anche il mago delle chitarre moderne Markus Reuter, di cui abbiamo parlato spesso spesso sulle nostre pagine, ha voluto tributare il Natale in due album.
In Winter Solstice prende cinque tradizionali e sulle melodie di base costruisce un contorno di soundscapes che, oltre ad allungare tantissimo i brani, creano un'atmosfera sognante ed ipnotica (e in verità, a volte, anche un po' inquietante).
Voto: 7,5
Praticamente stesso metodo per Comet, solo che in questa occasione non si diverte solo con dei pezzi tradizionali, ma riarrangia a modo suo anche melodie di Bach, di Schulz e The time has come di Mike Oldfield, tratto da Islands.
Voto: 7
Recentemente entrambi gli album sono stati rimasterizzati e sono disponibili gratuitamente sul bandcamp dell'artista.
 

Les Penning & Robert Reed - The Christmas collection (2025)

Questo è l'album più recente che esaminiamo, pubblicato davvero da pochissimo. 
Ventitre brani ed oltre settanta minuti di musica proposti dal flautista Les Penning (già collaboratore di Mike Oldfield) e da Robert Reed, che ha legato il suo nome a numerosissimi progetti e che molti conoscono come tastierista e mente principale dei Magenta. Aperto da una versione molto bella di I believe in Father Christmas con le belle voci di Peter Jones (Camel, Tiger Moth Tales) e Angharad Brinn, prosegue con una serie di strumentali molto raffinati, con un sound che viaggia tra folk, prog e musica classica, con trame sia elettriche che acustiche e che spesso è molto vicino anche a certe soluzioni oldfieldiane (tra l'altro l'album si chiude con una bella interpretazione di In dulci jubilo).
Voto: 7,5
 

IQ - Tales from a Dark Christmas (2017)

 
Questo disco fu pensato e realizzato come omaggio ai partecipanti dei concerti natalizi della band del 2017. E' stato poi pubblicato anche in vinile ed è finito sul cofanetto che raccoglie i cd della serie Archive collection. Gli IQ natalizi? I soliti IQ! In verità, dopo un Christams intro che trasforma in tinte fosche una melodia natalizia, For Christ's sake non convince a causa dell'inserimento di ritmi elettronici fastidiosi, ma alla lunga si riprende. Gradevole, ma non eccezionale, la versione di I believe in Father Christmas. A far da contraltare ad una O Tannenbaum stranamente jazzata (!), ci sono Merry Xmas everybody e Let it snow! Let it snow! Let it snow!, che trasformano l'allegria natalizia nel sound dark tipico deli IQ e anticipano le caratteristiche della conlusiva The dark Christmas suite che si protrae per oltre venti minuti. E' una suite carica di quel pathos del new-prog degli IQ, con trame oscure e malinconiche, una serie di carole tradizionali rallentate (provate a individuarle tutte...), mellotron drammatico, parti solenni che si alternano con altre più aggressive, cambi di tempo... Chiusura ottima grazie a questa composizione validissima che farebbe bella figura su qualsiasi album recente della band.
Voto: 7 
 

Tarja - From spirits and ghosts (Score for a dark Christmas) (2017) e Dark Christmas (2023)

E' vero, questi due album non sono strettamente legati al prog, ma sono talmente belli e particolari che in questa disamina andavano assolutamente trattati.
Tarja Turunen è una bravissima cantante che ha legato il suo nome a quello dei finlandesi Nightwish, band di gothic-metal che ha ottenuto un discreto successo a partire dagli anni '90. Da tempo Tarja non fa più parte del gruppo e si è cimentata in una carriera solista nella quale ha esordito con Henkäys Ikuisuudesta, un album di brani natalizi, spesso cantati in madrelingua, che alterna pop-rock e arie classicheggianti/operistiche. Ma quelli di cui vogliamo parlare sono altri due.
 
From spirits and ghosts
è un disco fantastico! Tarja si esibisce in dodici brani, molti dei quali celebri, come O come, o come, Emmanuel, We Three Kings, O Tannenbaum, Have yourself a merry little Christmas, God rest ye merry gentlemen, Feliz navidad e We wish you a merry Christmas. Ma Tarja presenta delle versioni che non hanno nulla di allegro e spensierato. Qui la musica è orientata verso un dark sinfonico assolutamente perfetto per accompagnare una fiaba in nero. L'espressività della voce di Tarja è impressionante, capace di incantare con un registro da soprano. Gli arrangiamenti orchestrali presentano tempi rallentati e sanno essere raffinati e/o epici. Il risultato finale, lo ripetiamo, è fantastico, con un album natalizio completamente diverso dal solito e con un fascino enorme.
Voto: 9 


Tarja ripete l'operazione qualche anno dopo con Dark Christmas. Tra le canzoni più famose riarrangiate per l'occasione ci sono O holy night, Jingle bell rock, White Christmas, All I want for Christmas is you, Jingle bells, Last Christmas. Gli arrangiamenti sono simili all'episodio precedente, con belle orchestrazioni che spingono verso il versante dark/gothic. Anche stavolta i risultati sono ottimi, ma, non ripetendosi l'effetto sorpresa di From spirits and ghosts, l'impressione è che il livello sia leggermente inferiore.
Voto:8

 
Non so se siamo riusciti a darvi qualche buona idea per un accompagnamento musicale del vostro Natale. Ad ogni modo, MERRY PROG CHRISTMAS a tutti i nostri lettori! 😊

Peppe
dicembre 2025

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