La copertina dall'ambientazione "marziana" ispira un portale temporale da cui sgorgano liquidi effluvi multicolori, concretizzati in due parti: una esibizione live con brani tratti da quel disco iconico del 1973 intitolato Melos ed un nuovo e particolarissimo lavoro che recupera la voce del compianto Gianluigi Di Franco, in pezzi risuonati ma composti in quei fervidi anni '70 da giovanissimi ragazzi napoletani ricchi di creatività e talento.
La fervida curiosità mi porta ad iniziare l'ascolto dal live, riconoscendone subito il grande lavoro di recupero dalla registrazione dell'epoca, lasciando sapientemente quei segni genuini caratterizzanti le tecnologie imperfette dell'epoca. Notevole la prestazione live del gruppo, Canto del capro, Scinsione, Euterpe e Melos vengono espresse con vitalità e prestanza, terminando nella dimensione ancora più energica dell'inedito Progressivo remoto.
Passando al disco principale, Chaire - Hello ne è il saluto iniziale con l'onirica voce recitante a creare la ricca introduzione ai Templi Acherontei, brano portante ed emblematico dove si fondono ed amalgamano i riferimenti crimsoniani ai tratti distintintivi della solarità mediterranea, caratteristiche che pervadono con grazia l'intero lavoro.
I brani si susseguono senza soluzione di continuità sul filo conduttore di un sogno metaforico, eterei simbolismi riportanti alla grecia antica accompagnano La seduzione di ChiaroUlivo, Reina de roca (la Capri di Pablo Neruda), Movalaide (inc. trasfigurazione).
Si viene piacevolmente catapultati in un flusso sonoro cangiante, asprezze appena accennate e senza esaltazioni negli assoli di chitarra e di sax, flauti a profusione, ariosi arpeggi acustici e persino la doppia cassa nella ritmata La danza dei guardiani risulta ben amalgamata al contesto.
L'estatico cammino pare terminare troppo presto, il commiato è inesorabile ed il saluto evocativo arriva con Chaire - Farewell.
Il disco si mantiene ottimamente in equilibrio tra l'origine compositiva degli anni '70 e l'arrangiamento esecutivo attuale, i musicisti e la produzione di Rustici riescono benissimo in questa potenzialmente perniciosa operazione. Vengono portati alla luce dei brani affascinanti, per le incantevoli melodie accompagnate dalla peculiare voce di Gianluigi e per la compattezza strumentale che l'accompagna.
Con la reunion del 2017, la band vola in giappone per un concerto da cui viene tratto un Live in Tokio davvero esaltante, si instillò il presentimento di qualcosa in arrivo, nuovo ma dal gustoso sapore "seventies" e Chaire è un saluto di cui ora possiamo gioire!
Note alla versione doppio LP
L'artwork è molto ben fatto, la copertina gatefold e le inner interne presentano immagini e foto di grande impatto, completano i testi dei brani ed altre informazioni di servizio. I due LP suonano senza fruscii evidenti, un solo "toc" si nota sul secondo lato del primo disco. Curiosità della copia in mio possesso è la doppia etichetta centrale, decentrata tale da renderlo pericoloso per la puntina del giradischi.
Disco 2
1) Intro live - Cervello (1:24)
2) Canto del capro live - Cervello (6:11)
3) Scinsione live - Cervello (5:10)
4) Euterpe live - Cervello (5:10)
5) Melos live - Cervello (4:43)
6) Progressivo remoto live - instrumental - Cervello (5:09)
Corrado Rustici – chitarra, tastiere, voce
Antonio Spagnolo – basso, chitarra acustica, flauto dolce, voce
Giulio D’Ambrosio – flauto, sax, voce
Gianluigi Di Franco – voce solista
Roberto Porta – batteria


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