Snakes Alive - Snakes Alive

Era il 1975 nella remota Australia quando nasce e scompare un disco destinato a ottenere una parvenza di popolarità solo anni dopo, grazie a un CD bootleg circolato tra gli appassionati più smaliziati. Indubbiamente, poco potevano fare le sole 50 copie stampate originariamente in LP in un’autoproduzione dalla copertina anonima.

L'uscita ufficiale di questo lavoro è avvenuta solo nel 2020 per merito della coreana Merry-Go-Round, in un’edizione doppio LP color oro/rosso marmorizzato. Si tratta di un prodotto di alta qualità, quasi lussuoso, impreziosito da una copertina gatefold laminata, OBI e un inserto che ripercorre la storia del gruppo corredato da numerose fotografie.Gli Snakes Alive, evoluzione della precedente formazione degli Aragorn che realizzarono un disco di prog-sinfonico, ebbero la fortuna di poter accedere a ottimi studi di registrazione, inizialmente di proprietà del padre del bassista Michael Vidale e, successivamente, della EMI australiana. Proprio la disponibilità di un master garantisce oggi una ottima qualità d'ascolto. La proposta musicale è davvero stuzzicante con un mix ricco di contaminazioni che poggia su una solida base jazz-rock. La loro proposta musicale si caratterizza per l'inconsueta presenza della tromba e  i brani sono piuttosto lunghi e dilatati, ma capaci di mantenere sempre vivo l'interesse dell'ascoltatore senza mai risultare dispersivi. 
 
Gli Snakes Alive si distinguono per l'assenza di riferimenti didascalici o derivativi, ma possiamo riscontrare affinità accostabili a gruppi dell'area canterburiana e ad i primi Chicago, pur restando all'interno di un percorso stilistico estremamente personale.
 
Il primo di questo doppio LP riproduce fedelmente la sequenza dei brani così come era stata concepita per la rarissima edizione privata del 1975, discostandosi quindi dal CD bootleg.
In apertura troviamo la complessa Dear Suzy, piacevolmente intricata nei cambi di tempo e d'umore guidati da tromba e flauto, dove anche la voce fa sentire il proprio peso. Segue la strumentale Aberration, caratterizzata da una verve energica e vagamente sperimentale. Theme for Myra, dopo una robusta introduzione dei fiati, prosegue con la vitalità di flauto e chitarra, mentre Snakes Alive si rivela serrata, ritmica e cangiante, con un finale sfumato che ne suggerisce una prosecuzione ideale. Chiude il disco Fruit Pie: qui la chitarra si fa davvero funky in un'evoluzione tra continui cambi di tempo e infuocati assoli di tastiere e batteria, culminando in una liberatoria risata finale.
  
Nel secondo disco viene recuperato dell'interessante materiale d'archivio: un brano per lato, tra i quali spicca la versione estesa della  già menzionata Snakes Alive. Portata dai 6 minuti originali a oltre 14, questa versione fa emergere l'ottima capacità d'improvvisazione della band, aggiungendo pathos e convincendo pienamente del loro valore tecnico e creativo. Sulla facciata opposta trova spazio Charred Ducks, un pezzo che risale alle primissime composizioni del quartetto (chiamato Bedtime Story) ed è emblematico delle radici del gruppo prima della transizione definitiva verso lo stile maturo dell'album omonimo.
Lavoro altamente consigliato per i brani dalla struttura complessa, caratterizzati da frequenti cambi di tempo, armonia e ritmo. In questo contesto dinamico, oltre alla classica strumentazione rock, emergono con forza i fiati (tromba, flauto e sax).  
Dopo l'uscita del disco la band non si sciolse definitivamente, ma evolse negli Stepps. Sotto questo nuovo nome realizzarono l'ottimo Waltz for Tiger Joe, la cui recensione è disponibile qui sul blog.
 
Brani: 
Dear Suzy, Aberration, Theme for Myra, Snakes Alive, Fruit Pie.
Formazione:
Jonas Sayewell - voce; Boris Peric - chitarra; Oleg Ditrich - tastiere; Colin Campbell - fiati; Peter Nykyruj - batteria. 
 
Geppo
Dicembre 2025 
 

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