Track List:
1. 30 secondi di Jeremy 2. In Nuce 3. Salti 4. A grappolo 5. I nostri nomi 6. Gioventù bruciata 7. I passamano 9. Amour pour la question 10. Emotional massacre 11. Vita mia 12. Ovetti 13. Tipo topi 14. Spazzolare 15. Richiamino 16. L'uovo della gallina 1 & 2 17. E non c'è 18. Questa porta cadrà/Piattume 19. Air core 20. Godzilla 1953 21. Hyperdub 22. Giardino inquietante 23. Candele 24. Espone 25. Simpatia a gò-gò 26. ...Brano non segnato...
Formazione:
Sax contralto, flauti, melodica:Ettore Scandale - Batteria:Marco Della Rocca - Basso:Stefano Acunzo - Chitarra, voce: Antonio Acunzo - Voce: Federica Santoro - Voce: Mauro "parapilla" Montecchiani
Prodotto da: Jeremy
Anno: 2001 - Lizard Durata: 73:17 -

Pienamente entrati nel 2000, bisognerà forse iniziare a parlare di terza generazione della musica cosiddetta "progressiva".

Oramai la ricerca musicale di molti gruppi attuali è segno evidente della metabolizzazione degli umori sonori degli ultimi trentanni. Le definizioni sono di per se poco esaustive, ma come descrivere la miscelazione in proporzioni variabili di canterbury, new wave, R.I.O., jazz, rock e pop melodico? Ebbene i romani Memoria Zero con questo loro primo CD, pubblicato grazie ad una coraggiosa etichetta Italiana, la Lizard di Loris Furlan, si inseriscono preponderatamente in questo contesto. Ad onor di cronaca, bisogna però sottolineare che il lavoro è stato completamente autofinanziato dal gruppo, che ha curato tutte le fasi della produzione, missaggio e masterizzazione. Anche se non impegnati professionalmente in campo musicale, hanno dimostrato ampiamente di possedere notevoli qualità; la loro prima uscita risale al 1999 vincendo, con la presentazione di brani originali, un concorso dedicato alla memoria di Demetrio Stratos. Free Sdraio, dalla insolità lunga durata, è molto curato già dalle veste grafica, in jewel case cartonato, che riproduce le trame di particolari tessuti boliviani denominati "Jalc'a". La musica, un caleidoscopio intelligente di suoni da cui traspare la buona vena creativa del gruppo, spesso frutto dell'improvvisazione, tesa a mescolare con facilità disarmante le avanguardie degli anni'70, le forme di jazz/rottura care ai Lounge Lizards, manifeste sonorità dei primi Gong e facili motivetti pop. Un cocktail allegro/amaro, ironico, scanzonato, con una vena decadente e corredato da testi surreali e no-sense, intriso di siparietti atonali dove lo sberleffo sonoro creato dagli strumenti e dalle voci si rincorre senza soluzione di continuità. I Memoria Zero meritano particolare attenzione che trova in questo loro primo lavoro un valido prodotto musicale alternativo.

Geppo
Gennaio 2003