Grovjobb - Under solen lyser solen

 Brani:

Resor och näsor, Polkahäst, Blomkrukans sång, Under solen lyser solen, Reflection of Kafi

Formazione:

Jerry Johansson: guitar, sitar on Under solen lyser solen and harmonium on Polkahäst; Jesper Jarold: bass; Simon Krarup Jensen: drums. Camilla Wahlberg played tambura on Under solen lyser solen. Klass Assarsson played congas on Blomkrukans sång and vibraphone on Resor och näsor.

Engineer: Martin Holmström. Mixed by Martin Holmström and Jerry Johansson
Anno: 2001, Gargeland Records - Durata: 49:51

I Grovjobb non sono certo il gruppo svedese più reclamizzato eppure meriterebbero attenzioni ben maggiori di quelle che solitamente gli sono tributate. L’album Under solen lyser solen è la migliore dimostrazione di tutto ciò, per merito di cinque composizioni di grande spessore che evidenziano una capacità di coinvolgere l’ascoltatore davvero particolare.

Malaavia - Danze d'incenso

 Brani:

Sequenza prima: delle danze: 1-Preludio di luna piena; 2-Abraham, where is the land?; 3-Climax; 4-Shara-Marrakech; 5-Smoke rag; 6-Desert sounds; 7-Kyrie Eleison; Sequenza seconda: della conoscenza: 8-Ombre; 9-Gnoti sauton (conosci te stesso); 10-Vie interne; 11-Softmoon; 12-Cuori d’elettricità; 13-Hominem quadro; Sequenza terza: tra balsami d’incenso: 14-Interludio sospeso; 15-Vivi nascosto; 16-Danza d’incenso; 17-Mezzalunafertile; 18-Bach’s prelude; 19-Mezzalunafertile reprise; 20-Locus amoenus; 21-Canzone di Giuseppe; 22-Coda di luna calante

Formazione:

Oderigi Lusi: organo Hammond B3, pianoforte acustico, piano rhodes, tastiere, sintetizzatori, programmazioni, fisarmonica, voce corale; Pas Scarpato: basso elettrico e acustico, chitarre acustica, classica, elettrica, voce solista; Lucio Fontana: batteria; Solimena Casoria: flauto traverso, voce; Egidio Napolitano: percussioni e rumori d’ambiente. Ospiti: Michele Mutti: sintetizzatore su 9; Lino Vairetti: voce su 2; Giovanni Mauriello: voce su 7; Franco Malapena: mandolino e voce tenore; Stefano Larizza: voci corali; Giulio Cozzuto: chitarra solista; Umberto Muselli: sax tenore; Paolo Sasso: violino elettrico, violino acustico e viola; Peppe Sasso: programmazioni e campionamenti, violino acustico, sax soprano, fiati irlandesi, diatonica; Omayyash Kuswami: tromba, flicornino; Jaspo Kurson-Florini: trombone a trio; Giorgio Zambonini “Zambo”: chitarra solista in 22

Produzione artistica: Oderigi Lusi, Peppe Sasso, Pas Scarpato
Anno: 2004, Ma.Ra.Cash Records - Durata: 73:27

Lavoro atteso ed immediatamente osannato da molti, Danze d’incenso segna l’esordio dei campani Malaavia, band che sforna subito un album estremamente maturo e finemente composto. Il progressive più classico degli a nni ’70 viene rielaborato ed attualizzato dal duo Oderigi Lusi e Pas Scarpato, musicisti capaci di assimilare le più disparate influenze e di riproporle in chiave personale e decisamente suggestiva e ben coadiuvati da altri musicisti e da ospiti di eccezione.

Liquid Scarlet - Liquid Scarlet

Brani:

1-Greyroom; 2-Hesitating in the foyer; 3-Città nuova; 4-Molok; 5-Talking in ashes; 6-Comes near, lingers far; 7-The red stairs; 8-One last masquerade

Formazione:

Olov Andersson: guitar, clarinet, tambourine; Johan Lundström: drums, percussion, acoustic guitar, church organ, tin whistle, background voice; Markus Fagervall: voice, guitar; Joel Lindberg: bass, screaming; Frida Lundström: piano, Hammond, keyboards

Prodotto da: Liquid Scarlet
Anno: 2004, Progress Records - Durata: 52:44

Gli svedesi Liquid Scarlet possono essere tranquillamente inseriti in quel ramo del prog che ha visto come protagonisti della scorsa decade gli Anglagard, gli Anekdoten e i Landberk. Similmente a quanto fatto dai norvegesi Kvazar un paio di anni fa, i Liquid Scarlet cercano di miscelare un po’ le caratteristiche di questi gruppi, mantenendo quelle sonorità e quelle atmosfere a tinte fosche.

Witsend - Cosmos and chaos

Brani:
1-Voyager; 2-Circadian rhythm; 3-Tautology; 4-Etude no. 1; 5-Strange Loop II; 6-Cosmos; 7-Poetry in B Minor; 8-Mount ethereal; 9-Etude no. 2; 10-The tone row; 11-Closure; 12-Chaos
Formazione:
Carl Baldassarre: guitars, mandolins and vocals; Sam Giunta: keyboards; Paul Mihacevich: drums and percussion
Prodotto da: Witsend
Anno: 1993; ristampa 2003 Entropy Records - Durata: 47:39

La recente pubblicazione del disco d’esordio degli americani Syzygy ci spinge ad una recensione anche dell’unico disco realizzato dallo stesso trio di musicisti a nome Witsend nel 1993. Certo, di album di new-prog molto classico, con chiarissime reminiscenze genesisiane e con un sound caro ai gruppi inglesi degli anni ’80-’90 ce ne sono a bizzeffe. Ma sicuramente Cosmos and chaos rientra nella cerchia di quelli che vale la pena avere nella propria cdteca.

Carptree - Superhero

 Brani:

1-Superhero; 2-Fathers house; 3-Calm sea of their pupils; 4-There like another; 5-Host vs. graft; 6-Watching the clock; 7-Into the never to speak of; 8-Flesh; 9-Malfunction; 10-Lie down; 11-Sleep

Formazione:

Carptree – Niclas Flinck: lead vocals; Carl Westholm: keyboards. No Future Orchestra – Ulf Edelön: bass1/2/5/7/8/9/11; Jejo Percovic: drums 1/2/3/7/9; Öivin Tronstad: background vocals 1/2/4/5/7/8/9/10; Stefan Fandén: bass 3/10; Kjell Bjarnhage: snaredrum 4/8/11; Jan Hellman: drums 5/10; Franziska Edvinsson: narrator 9

Prodotto da: Carl Westholm
Anno: 2003, Fosfor Records - Durata: 61:13

E’ un dato di fatto che non solo molti ascoltatori del prog adorano i Genesis, ma anche che molti artisti in attività amano la band inglese e traggono ispirazione da essa. Gli svedesi Carptree, duo formato dal cantante Niclas Flinck e dal tastierista Carl Westholm e coadiuvato dai musicisti della cosiddetta No Future Orchestra, mostrano tutta la loro ammirazione verso i Genesis attraverso un album in cui sono presenti 11 composizioni non eccessivamente complesse che prendono spunto da un po’ tutte le epoche attraversate dal celebre gruppo britannico.

Syzygy - The allegory of light

 Brani:

The allegory of light (1-3): 1-M.O.T.H.; 2-Beggar’s tale; 3-Distant light; In the age of mankind (4-5): 4-Zinjanthropus; 5-Industryopus; 6-Forbidden; 7-Light speed; 8-The journey of Myrrdin

Formazione:

Carl Baldassarre: electric, acoustic and classical guitars, guitar synth, bass guitar and vocals on 2 and 6; Sam Giunta: piano, synthesizers; Paul Mihacevich: drums & percussion, vocals on 1

Prodotto da: Carl Baldassarre
Anno: 2003, Syzygy Music Enterprises - Durata: 62:49

Diciamoci la verità: quegli album che sono costruiti cercando di unire varie influenze, prediligendo brani lunghi e sonorità che passano dal melodico all’aggressivo, possono essere inizialmente accolti con benevolenza, ma ad un giudizio successivo e maggiormente attento fanno emergere una certa inconsistenza delle idee espresse e gli entusiasmi iniziali, alla lunga, si affievoliscono parecchio. Non è certo il caso degli statunitensi Syzygy, nati dalle ceneri dei Witsend, che con The allegory of light sfornano un lavoro da ascoltare e riascoltare con molto piacere.

Jack Foster III - Evolution of Jazzraptor


Brani:

1. Bohemian Soul - 2. Cat's Got Nine - 3. Feel It When I Sting - 4. The Shy Ones - 5. Tiger Bone Wine - 6. Dream With You - 7. Lucifer's Rat - 8. Everytime You Smile - 9. Nirvana in the Notes.

Formazione:

Jack Foster III - Vocals, guitars; Robert Berry - Bass, Drums, Guitars (track 1, 3, 6-8) Bass, drums (Track 4); Trent Gardner - Keys (Tracks 1, 3-8) trombone (track 1), percussion (Track 2), Moog bass (Track 9); Ken Stout - Sax ; David Ristrim - Dobro and pedal steel (Track 2); Jeff Curtis - Guitars, harmonica (Track 4); John Cappobianco - Trumpet (Track 7); Shelly Berg - Piano (Track 9); Andy Eberhard - Drums (Track 9).

Anno: 2004 - Musea

 

Conqueror - Istinto


 Brani:

Storie di Favole; Quartar; Pensieri Fragili; La Strada del Graal, In The Cave; Cristalli di Solitudine; Porte Straniere; Entropia.

Formazione:

Simona Rigano: tastiere e voce; Gaetano Scarcella: chitarra; Natale Russo: batteria e cori; Tony Rose: basso.

Prodotto da: Conqueror.
Anno: 2003, PeccatOriginale (CNQ CD001)

Marillion - Roma, Centrale del Tennis, 13/06/2004


Marillion in Concerto - Roma, Centrale del Tennis, 13 Giugno 2004

 

 

 

Alcuni dischi non eccellenti mi avevano progressivamente sempre più allontanato dai Marillion. Negli anni Ottanta sono stati una fondamentale band dell'allora rinato progressive rock e nell'ultimo decennio, un ottimo Steve Hogarth li aveva condotti verso territori sempre più distanti dalla matrice progressiva. Ma l'ascolto del doppio CD Marbles mi ha spinto a non mancare all'appuntamento con il Progressivamente Rock Festival del 13 giugno a Roma al Centrale dl Tennis. Special guest della serata i Gazpacho, giovane promettente band norvegese: quattro ragazzi che si autodefiniscono come una versione personalizzata dei nuovi Marillion, hanno offerto motivi di interesse per gli oltre mille spettatori. I Marillion si presentano sul palco verso le 21,30 e confezionano l'intero Marbles (la versione a singolo CD) dispensando emozioni intense in particolare sulla bellissima Neverland. Grandi atmosfere dense di riflessione, complessità strutturale, oscurità e nello stesso tempo luminosa poesia, raccontate dalle 'biglie" di questo concept capolavoro. Dopo una breve pausa seguono altri minuti funestati qua e là da inconvenienti tecnici. Tra i brani proposti This is the 21th Century, Quartz e Between You and Me tratti da Anoraknophobia, un misto da Brave (Bridge, Living with the big lie), Estonia da This Strange Engine, fino all'entusiasmante finale con gli hit The Party, The Uninvited Guest e Cover My Eyes. Il pubblico è sembrato molto soddisfatto e alla fine ha gridato a gran voce (le grida più forti erano le mie) l'esecuzione di Easter che il gruppo, senza neanche provarla, l'ha aggiunta a concerto già chiuso.

 

Testo: Progman 59
Foto: Geppo

 

Marillion - Marbles


 Brani:

CD 1
1. The Invisible Man; 2. Marbles I; 3. Genie; 4. Fantastic Place; 5. The Only Unforgivable Thing; 6. Marbles II 7. Ocean Cloud;
CD 2
1. Marbles III; 2. The Damage; 3. Don't Hurt Yourself; 4. You're Gone; 5. Angelina; 6. Drilling Holes; 7. Marbles IV; 8. Neverland;

Formazione:

Steve Hogarth / vocals, hammered dulcimer; Steve Rothery / guitar, bass; Pete Trewavas / bass, acoustic guitar; Ian Mosley / drums; Mark Kelley / keyboards.
Guest: Carrie Tree / additional vocals on Angelina and Genie.

Anno: 2004, Intact Recordings - Durata: 98:57

AA.VV. - The Spaghetti Epic

 

"Six Modern Prog Bands For Six '70 Prog Suites"
(MUSEA FGBG 4526.AR)

 

Introduzione

E' innegabile che nel corso della sua ormai ultratrentennale esistenza il progressive rock si sia ritrovato a strettissimo contatto con altre forme d'arte. Quante volte la fonte di ispirazione di qualche album deriva da un'opera letteraria? Quante volte si tira in ballo il teatro evidenziando scenografie, costumi e atteggiamenti adottati dai musicisti nelle loro esibizioni concertistiche? E come dimenticare il legame tra musica, pittura e disegno che si instaura attraverso celebri e fantasiose copertine?