Brani:

1-Nights are colder; 2-Don’t dare to love you; 3-Winter roses; 4-June’s flowers; 5-Dressed in beauty; 6-Heavy heaves; 7-Vendela; 8-Golds of morning; 9-It was blue; 10-Ruby; 11-When you sleep

Formazione:

Tirill Mohn: vocals, nylon string guitar, percussion, keyboards, violins, djembe, flutes, electric guitar, bass drum; Odd Häkon Solbakken: vocals, lead vocal on “Vendela”; Øystein Vesaas: electric guitar, sounds, bass programming, glockenspiel, deep choir, 12 string guitar; Nils Einar Vinjor: guitars, bass; Ketil Vestrum Einarsen: flute; Helge Andreas Norbakken: percussion, sounds; Sigrun Eng: cello; Henning Sandsdallen: bass, doublebass; Sylvia Erichsen: lead vocal on “Vendela”; Atle Rakvaag: bass; Øyvind Fossheim: grand piano; Edel Bjelde: lead vocal on “Golds of morning”; Dagfin Kock: viola; Espen Leite: accordion, trekkspill; Morten Michelsen: clarinet; Peter Kristianson: violin; Christos Sarakatsianos: bouzouki; Baran Kurd: percussion

Prodotto da: Tirill Mohn e Øystein Vesaas
Anno: 2004, The Wild Places - Durata: 46:25

Uno dei migliori dischi del progressive degli anni ’90 è Ignis Fatus dei norvegesi White Willow, le cui contaminazioni con il folk nordico impregnavano l’album di un alone magico e misterioso. Tra i numerosi musicisti presenti in quello splendido lavoro figura anche il nome della violinista Tirill Mohn, che con il suo strumento rivestiva un ruolo non indifferente nelle canzoni più delicate ed intimiste.

Dopo quasi dieci anni dallo splendido debutto dei White Willow si registra ora l’esordio solista di Tirill, che nell’album A dance with the shadows ci fa ascoltare undici composizioni pastorali, serene e malinconiche al punto giusto. In questo cd Tirill, oltre ad esibirsi con numerosi strumenti, ci fa conoscere la sua incantevole voce, soave e melodiosa, con la quale evita acuti in stile Haslam o accademici virtuosismi, puntando piuttosto su una prova emotiva e caratterizzata dai forti sentimenti, che colpisce, così, direttamente il cuore dell’ascoltatore. 

Gli undici brani presenti sono stati composti tra il 1996 ed il 2001, in anni diversi e stagioni diverse e rivelano anch’essi il tempo mutevole della loro creazione. Infatti, Tirill canta della neve invernale e dei colori della primavera, del mare e della terra, delle luci della notte, di danze d’ombre, del fascino delle lande scandinave e delle eterne contraddizioni dell’amore. Un numero ragguardevole di musicisti (tra cui anche Sylvia Erichsen, cantante dei White Willow) la accompagna nella creazione di un folk rock principalmente acustico, in cui flauti, archi, chitarra, contrabbasso, fisarmonica, ecc. creano fini tessiture e delicate armonie che ben si amalgamano con la morbida voce della cantante introducendoci scenari particolarmente evocativi. 

Elementi di prog e di cantautorato non mancano in oltre tre quarti d’ora di musica in cui ci viene trasmessa grande sensibilità, il feeling è in primo piano ed ogni canzone può essere vista come una splendida perla (Winter Roses e Vendela, a parer di chi scrive, le più brillanti) che va ad affiancarsi alle altre nella realizzazione di un magnifico gioiello. 

Ad arricchire ulteriormente questo bellissimo cd, c’è anche la presenza di un videoclip, che è possibile vedere tramite un computer, del brano It was blue.

Peppe
Aprile 2004