| Brani: | |
| 1-Introduzione; 2-Primo incontro; 3-Secondo incontro; 4-Terzo incontro; 5-Epilogo; bonus track: 6-La tua casa comoda | |
| Formazione: | |
| Vito Manzari: basso; Gianchi Stringa: batteria; Lino Ajello: chitarra; Gianni Leone: voce, organo, piano, mellotron, moog, spinetta, celesta | |
| Anno: 1972, Polygram - Durata: 41:35 |
L’entrata in formazione del tastierista Gianni Leone, virtuoso dello strumento e vulcano di idee in quel periodo, fa sì che il gruppo napoletano Balletto di Bronzo, dopo il discreto album Sirio 2222 orientato su un hard-rock psichedelico, se così si può definire la musica in esso contenuta, cambi completamente la sua proposta. Le intuizioni e le eccellenti doti tecniche di Leone confluiscono in un nuovo lavoro che diventerà uno dei dischi di rock progressivo italiano più belli di sempre e che nulla ha da invidiare ai grandi maestri inglesi quanto a bellezza ed inventiva.
Il concept misterioso (ancora oggi non del tutto chiaro), le atmosfere plumbee, il sound oscuro, tormentato, carico di tensione, costruito sul parco tastiere di Leone (in grado di incantare non solo con i tasti d’avorio, ma anche con la sua voce), ma generato da un amalgama strumentale praticamente perfetto, con tanto di tempi dispari, continui sconvolgimenti ritmici, cavalcate travolgenti ed articolati intrecci sonori, rendono quest’album assolutamente unico nel panorama mondiale. Siamo di fronte ad un rock sinfonico di straordinaria fattura, senza punti deboli, in cui confluiscono richiami classicheggianti e jazzistici, e che fior di esperti considerano una delle pagine migliori della storia del progressive. Peccato che il Balletto non sia stato capace di ripetersi a causa degli eccessi di una vita sregolata; Ys dimostra un talento fuori dal comune ed è sintomatico di come anche lontano dalla Gran Bretagna si potessero sfornare capolavori memorabili.Peppe
Aprile 2004
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