Brani:

1. The Revelation/ La Revelation, 2. Misgivinngs / Le Doute, 3. My Own Truth / Ma Verite, 4. The Orediction / La Prediction, 5. The Dream / Le Songe, 6. Bitterness / Amertume, 7. The Choice / Le Choix, 8. The Light / La Lumiere.

Formazione:

Matthieu HOOGE: bass / Manu DELESTRE : drums / Antoine DUHEM : guitars / Vincent HOOGE : keyboards.

Anno: 1999, Galileo Records GR CD001 - Durata: 60.11

Gli Xang sono un gruppo proveniente dal nord della Francia dalla città di Cambrai. La loro musica è un prog strumentale con grandi melodie ed i musicisti sono dotati di una tecnica e di un'abilità rare (alcuni di loro hanno iniziato a suonare a 8 anni).

Gli Xang sono molto originali ed è difficile compararli a gruppi esistenti. L'album "Destiny of a dream" è un concept completamente strumentale; inizia con "The Revelation (Gaia)", un riff di tastiere molto commovente viene seguito da una chitarra drammatica che disegna passaggi che oscillano dal sinfonico all'energico con cambi di tempo veloci. In "Misgivings" la chitarra cesella parti molto melodiche di floydiana memoria per poi diventare nuovamente duro quando entra l'assolo di tastiera e il suono potente dei tamburi. "My Own Truth" è il terzo brano ed è un po' più metal oriented con tastiere forti e molti cambi di tempi con una chitarra molto pesante. "The Predition" è più vicino ad un jazz-rock con un piano in evidenza e un buon lavoro alla chitarra che sembra piangere: grande brano. Su "The Dream" si torna su territori più miti con un piano pacato che incede con parti drammatiche e nello stesso tempo melodiche. "Bitterness", dopo un intro di chitarra fatto secondo uno stile metal, prosegue con le tastiere che incedono in un assolo molto lento insieme alla chitarra che ricorda la migliore tradizione Camel. "The Choice" si apre nuovamente in stile Floyd con un drumming molto rilassante, ma non dura molto, infatti si torna ben presto ad un prog "eruttivo" dove tastiere e chitarra cavalcano in stile jazz-rock su questo bel brano fino al pezzo finale "The Light" che mescola la chitarra, ancora dal sapore jazz, con un impianto orchestrale di notevole fattura. In definitiva un ottimo album di prog con venature jazzy e metal, forse con troppe idee, ma espresse con entusiasmo e sentimento.

 Progman59
Settembre 2003