Track List:
K.A I, K.A II, K.A III
Formazione:
Stella Vander (canto, percussioni), Isabelle Feuillebois (canto), Himiko Paganotti (canto), Antoine Paganotti (canto), James Mac Gaw (chitarra), Emmanuel Borghi (piano, Fender Rhodes), Frédéric d'Oelsnitz (Fender Rhodes), Philippe Bussonnet (basso), Christian Vander (batteria, canto, percussioni).
Prodotto da: Magma
Anno: 2004, SEVENTH Records - Durata: 48:49

Incomparabili !!!
L'aggettivo suona pretenziòso, ma a ben vedere neanche più di tanto.

Eh si, perchè qui si parla di un gruppo che ha lasciato un segno indelebile nella storia della musica rock, quella nata in un periodo di grande fervore musicale, i mitici anni '70. Eppure Magma risulta un nome quasi sconosciuto, ma non certo per chi è alla ricerca di intriganti soluzioni sonore.
Christian Vander è musicista dalla spiccata personalità, per questo non manca di offrire spunti d'intolleranza a sedicenti detrattori che forse poco hanno a che fare con i fatti musicali, essendo più avvezzi alle vicende di costume; uno dei più grossi problemi causati dalla proposta musicale magmiana e che difficilmente porta ad un facile compromesso, bisogna scegliere tra la passione oppure l'indifferenza. Nonostante la trentennale carriera di questo mirabolante gruppo abbia portato a limare certe spigolosità che tanto dissenso hanno creato nel grande uditorio, di certo la strada intrapresa (Offering ed il recente Les Cignes et le Corbeaux di C. Vander) non favorisce la presenza nelle hit-parade musicali, trattandosi ora di un pregno misticismo sonoro inteso come un "continuum", una sorta di melodia infinità dove continuano a sovrapporsi armoniose variazioni. Spirali sonore indescrivibili che attraversano la mente, il cuore...l'anima!


L'Idealizzazione di K.A avviene tra il 1973/1974, forse messa nel cassetto dietro consiglio della guida di quegli anni, quel signor Giorgio Gomelsky in attività come rinomato produttore musicale e che i Magma ebbero la fortuna d'incontrare; ora la proiezine in avanti di quasi un quarto di secolo, come l'anello di congiunzione di due opere discografiche notevoli quali Mekanik Destruktiw Commandoh e Kohntarkosz.
Qui troviamo l'arte di far assurgere a ruolo celeste la reiteratività sonora, di miscelarla con la "spiritualità" di John Coltrane e le maestose orchestrazioni wagneriane, alla ricerca dell'equilibrio supremo. 

I Magma ci sono riusciti già da tempo, ma quello che sconcerta e meraviglia è che oggi ne abbiamo una conferma. 

Geppo
Maggio 2005