2001 Record Heaven Music
E’ spiegato brevemente nelle note di copertina. Mind vol. 2 è “decostruzione e ricostruzione”, o, per dirla all’inglese con tre parole: Do – Undo – Redo. In realtà è più facile dire cosa non è, invece di cosa è. Non il classico live, non le solite furbizie di aggiustamenti in studio, non una scontata imitazione di grandi proposte del passato, non sperimentazione fine a sé stessa. Gli Isildurs Bane arrivano a creare Mind vol. 2 nel 2001, dopo due decenni e mezzo di attività, puntando alla realizzazione di un’opera ambiziosa, basata su registrazioni dal vivo riviste poi accuratamente in studio, tagliando, aggiungendo, impreziosendo, riarrangiando e toccando vertici qualitativi che solo pochissimi, nel mondo del prog post anni ’70, hanno potuto sfiorare. La carriera della band svedese è un crescendo naturale e impressionante, dal bel romanticismo rock degli esordi, vicino, sotto certi aspetti, al cosiddetto Progg del proprio paese, all’escalation incredibile di tre ottimi album a cavallo tra la fine degli anni ’80 e la decade successiva: Cheval, The voyage e Mind vol. 1.




