Tanz der Lemminge (o Dance of the Lemmings o Journey into a Dream - Viaggio in un sogno a seconda delle diverse edizioni) chiude idealmente la prima fase dell'epopea Amon Duul II: in più, dopo questo monumentale doppio LP che viene pubblicato subito dopo l'altrettanto epocale Yeti,
iÂÂ Menestrelli di questaÂÂ "freak-band" riusciranno a donarci
visioni così creative e folli, incominciando purtroppo una lenta
parabola discendente che li porterà ad un progressiva involuzione
sonora.
Il disco si distacca dal potente "maelstrom" sonico di Yeti,
che rimane una delle pietre d'angolo di tutto il rock dei '70, per
spostarsi verso atmosfere elettro-acustiche meno dirompenti influenzate
dalla psichedelia americana che mantengono in ogni caso un fascino
oscuro da fiaba nera. Escono contemporaneamente dal gruppo Renate Knaup e il bassista Dave Anderson, che raggiunge gli Hawkwind (rimpiazzato da Lothar Meid). I titoli sono come al solito molto fantasiosi come A short stop at the transylvanian brain surgery (Una breve fermata alla lobotomia Transilvana). La copertina, opera dell'organistaÂÂ Falk U. Rogner,ÂÂ
mantiene la continuità con l'immagine potente della morte con la falce
che campeggiava su Yeti ed è un'ennesimo invito all'incauto ascoltatore
ad immergersi in un "sabba" pagano senza apparente fine.
Il primo disco è dominato da due mini-suite: Syntelman's March of the Roaring Seventies e Restless Skylight-Transistor-Child.
Si tratta di "collage" elettro-acustici psichedelici abilmente
deformati: qualcuno all'epoca non capì subito la complessità del disco,
restando deluso dopo essere rimasto folgorato dai lavori precedenti, ma è
indubbio che la musica contenuta in questi solchi si distacca per
creatività dai pur grandi e contemporanei Pink Floyd di Atom Heart Mother e Meddle. Si arriva poi a quello che costituisce il capolavoro del'album, ovvero la lunga suite improvvista di Marylin Monroe-Memorial-Church
che sembra registrata in una chiesa sconsacrata. Qui gli Amon Duul II
sono in in stato di trance ipnotica e le sonorità ricordano vagamente i
Pink Floyd più free-form ma con una dose di libertà maggiore, i
suoni disarticolati trascinano lentamente verso abissi di follia
cosmica che conducono a mondi oscuri dominati da castelli diroccati.
Siamo in pieno delirio onirico e solo il rock potente delle successiva Chewingum Telegram riporta alla realtà. Stumblig Over Melted Moonlight e Toxicological Whispering chiudono questo affresco sonoro in nero con tonalità più pacate ma sempre ipnotiche.
Finisce qui la prima i fase di questa incredibile comune, successivamente arriveranno i riconoscimenti internazionali grazie a Carnival in Babylon, Wolf City e soprattutto con Vive la Trance, ultimo disco degno di nota prima dell'irrimediabile decadimento.
Cosmic Courier
settembre 2014
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