I Magma sono stati i grandi ispiratori dello zeuhl, genere musicale ristretto ma non privo di un certo fascino, seguito da irriducibili appassionati, e che non manca di influenzare giovani musicisti.
E' questo il caso dei francesi Sotos, gruppo composto da cinque ragazzi, nato nel 1996 ed approdato alla prima uscita su cd con ben tre anni di esperienza alle spalle. Un ensable strumentale in cui mancano le tastiere ed al quale, oltre al classico basso/batteria/chitarra, si aggiungono violino e violoncello.
E' questo il caso dei francesi Sotos, gruppo composto da cinque ragazzi, nato nel 1996 ed approdato alla prima uscita su cd con ben tre anni di esperienza alle spalle. Un ensable strumentale in cui mancano le tastiere ed al quale, oltre al classico basso/batteria/chitarra, si aggiungono violino e violoncello.
Subito colpisce l'esprimersi con notevole affiatamento, evidenziando pregevole convinzione e tutta la grande voglia di evitare facili clichè sonori. Un gruppo di musicisti che trovano le proprie forti motivazioni artistiche in riferimenti non del tutto convenzionali, quali Bartòk e Stravinsky, Univers Zero e Magma, senza disdegnare ammiccamenti ai King Crimson.
Da questo si può facilmente dedurre che il territorio musicale esplorato, sicuramente con dovizia, non è proprio da considerare tra quelli di più facile ascolto. Il cd propone quattro lunghe composizioni, articolate e complesse, che con rinnovata fantasia illuminano ed arricchiscono temi musicali sicuramente già affrontati, ma siamo molto lontani da antipatiche operazioni di clonazione, anzi il gruppo evidenzia spiccata intelligenza e personalità musicale.
I loro suoni affascinano, ricordano quelli di una volta , intrisi di melanconia, oscuri nei timbri, con una eccellente base ritmica di magmiana memoria, eppure con una modernità d'ascolto che cancella facilmente ogni retaggio nostalgico fine a se stesso.
Non manca, a volte, l'indulgenza su particolari passaggi che conducono inevitabilmente al ricordo di sentieri già percorsi, ma l'operazione riesce talmente bene da farsi prontamente perdonare. I Sotos si pongono come una promettente band di Rock/Zehul/R.I.O. che non mancherà di soddisfare gli appassionati del genere.
Da questo si può facilmente dedurre che il territorio musicale esplorato, sicuramente con dovizia, non è proprio da considerare tra quelli di più facile ascolto. Il cd propone quattro lunghe composizioni, articolate e complesse, che con rinnovata fantasia illuminano ed arricchiscono temi musicali sicuramente già affrontati, ma siamo molto lontani da antipatiche operazioni di clonazione, anzi il gruppo evidenzia spiccata intelligenza e personalità musicale.
I loro suoni affascinano, ricordano quelli di una volta , intrisi di melanconia, oscuri nei timbri, con una eccellente base ritmica di magmiana memoria, eppure con una modernità d'ascolto che cancella facilmente ogni retaggio nostalgico fine a se stesso.
Non manca, a volte, l'indulgenza su particolari passaggi che conducono inevitabilmente al ricordo di sentieri già percorsi, ma l'operazione riesce talmente bene da farsi prontamente perdonare. I Sotos si pongono come una promettente band di Rock/Zehul/R.I.O. che non mancherà di soddisfare gli appassionati del genere.
Sotos - anno: 2002 - Produzione: Sotos - Cas. ed.: Gazul-Musea - durata: 69:15 min
Batteria e Percussioni: Michael Hazera
Basso elettrico: Bruno Camiade
Chitarra: Yan Hazera
Violino: Nicolas Cazaux
Violoncello: Nadia Leclerc
track list:
1. Tango 2. Gilgamesh 3. XXVIIIème Parallele 4. L'Espoir du clan des huitres
Geppo
Marzo 2003
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