DAAL - Dodecahedron

  Brani:
1-Bianco; 2-Sclerotic days; 3-La suora nera; 4-La bambola di lana; 5-L'ultimo incontro; 6-Dodecahedron; 7-La torre; 8-Il bambino e il sogno; 9-I can not let go; 10-The Moon is pale tonight; 11-I left for home; 12-Il padre che vedevo distante.
Formazione:

DAAL are:
Alfio Costa: Hammond organ, Leslie cabinets, Grand piano, mimimoog, mellotron, Fender-Rhodes Mark II piano, synthesizers, dulcimer, samplers and noises; Davide Gudioni: acoustic and electronic drums, acoustic and electronic percussions, Synhestesia mandola drum pad, Kimerism Gongs, octobane, samplers, disconnecting cables.
Special guests:
Ettore Salati: electric guitars, slide guitar, classical guitar, ithemba and kehru; Luca Scherani: bouzouki; Roberto "Bobo" Aiolfi: electric bass, double bass, fretless bass; Alessandro Papotto: sax, flute, clarinet; Vincenzo Zitello: bardic harp, bass flute; Marcella Arganese: classical guitar; Chiara Alberti: cello; Sylvia Trabucco: violin.

Prodotto da Daal

2012, Agla Records - Durata totale: 70:36

All'inizio poteva sembrare un progetto estemporaneo e invece i DAAL, al secolo Davide Guidoni e Alfio Costa, sono giunti già al terzo album con questo Dodecahedron.
Per il loro nuovo parto hanno messo delle basi un po' diverse: hanno chiesto, infatti, a fan e amici di inviare dei racconti gotici. Tra questi, i due musicisti ne hanno scelti dodici che sono andati a formare appunto Dodecahedron. Brevi storie di mistero, di paure, di incubi, di malinconia. La musica creata dai DAAL stavolta parte da qui e, fantasticando, la si può immaginare come perfetta colonna sonora delle opere di Poe e Lovecraft.

Runaway Totem - Affreschi e meditazione

alt Brani:

1-Stupa (La mente risvegliata); 2-Passato e presente; 3-TaT (L'albero cosmico); 4-La città Rosa (Jaipur); 5-Ganesha Puja; 6-Inno a Surya.

Formazione:
Cahal De Betel (Gottardi Roberto): acoustic guitars, electronic luthery, electronic percussions; Re-Tuz (Raffaello Regoli): voices, diplophonie; Dauno (Buttiglione Giuseppe): fretless bass; Tipheret (Morghen Germano): drums.
Prodotto da Runaway Totem
2012, Runaway Totem - Lizard - durata totale: 55:10

Con Affreschi e meditazione si apre una nuova fase nella carriera dei Runaway Totem. Con il loro decimo album e dopo la trilogia 4 elementi 5 inizia infatti una nuova saga, denominata Spiragli dall'infinito, che sembra spingere verso soluzioni sonore un po' diverse dal passato, meno tenebrose, anche se, di base, restano atmosfere stravaganti e a tratti claustrofobiche.

Cristiano Roversi - AntiQua



Brani:
1-Morning in AntiQua; 2-Tales from solitude suite; 3-L'amore; 4-Nessie revealed; 5-Falling; 6-Dimlit tavern; 7-Nirayed's secret diary; 8-AntiQua; 9-AntiQua's evening.
Formazione:
Cristiano Roversi: 12-string guitar, classical guitar, electric guitar on 4, grand piano, various synthesizers, Taurus bass pedals, polymoog, mellotron, Hammond organ L100, drum machine, samples & cinematic efx.
Aldo Tagliapietra: vocals, lyrics & acoustic guitars on 3; Bernardo Lanzetti: vocals, lyrics & concept on 2; David Cremoni: electric guitar on 2; Erik Montanari: acoustic guitars on 2 and 3; Fabio Serra: electric guitar on 1, 2, 5 & 8; Gigi Cavalli Cocchi: drums on 8; James Larcombe: hurdy-gurdy on 6; Leonora: vocals & lyrics on 5; Mirko Tagliasacchi: fretless bass on 8.
Prodotto da Cristiano Roversi.

2012, Galielo - Durata totale: 50:41

E' ancora una volta l'enorme amore verso i Genesis che traspare nel nuovo album solista di Cristiano Roversi, noto per la sua militanza nei Moongarden. Se nel precedente The park, però, si notava fortissima l'influenza del miglior Tony Banks, stavolta il bravissimo musicista mantovano sembra maggiormente orientato a seguire la "scuola" di Anthony Phillips.

Museo Rosenbach - "Zarathustra" - Live in studio



Brani:
1-Intro/Dell'eterno ritorno; 2-Delgi uomini; 3-Della natura; 4-Zarathustra.
Formazione:

Stefano "Lupo" Galifi: voce; Giancarlo Golzi: batteria e percussioni; Alberto Moreno: tastiere; Max Borelli: chitarra e voce; Sandro Libra: chitarra; Fabio Meggetto (tastiere); Andy Senis: basso e voce.

2012, Aerostella - durata totale: 43:37

Be', non è la prima volta che succede... All'inizio degli anni '90 lo ha fatto il Banco del Mutuo Soccorso con i suoi primi due dischi. Le Orme e gli Osanna ci hanno proposto album nuovi con riarrangiamenti di loro classicissimi cavalli di battaglia. Ora tocca al Museo Rosenbach rimettere mano all'album che lo ha reso celebre nel mondo del progressive rock.

Yleclipse - Songs from the crackling Atanor



Brani:
1-Convivum Mithrae; 2-Gentle breeze; 3-Dreams are foam; 4-A jinnee be freed; 5-Springtime fiery delirium; 6-Growling warty beast; 7-Nadir voices.
Formazione:

Alessio Guerriero: vocals, electric and nylon guitar, bass on track 1 and 4, keyboards on track 4; Andrea Picciau: keyboards, piano; Andrea Iddas: bass guitar; Federico Bacco: drums and percussion.

2013, Mellow Records - durata totale: 64:40

Gli Yleclipse continuano il loro percorso musicale all'insegna del new-prog, mantenendo invariato uno stile ormai riconoscibile che si è fatto apprezzare album dopo album.

Yagull - Films

alt  Brani:
1-Dark; 2-Los pajaros; 3-East; 4-T feel; 5-Summerdreamer; 6-Pulse; 7-Sound of M; 8-River; 9-White room; 10-Sabbath bloody sabbath; 11-April; 12-Yagull; 13-Mosquita; 14-Distance; 15-Dark (reprise).
Formazione:

Sasha Markovic: guitars, bass, percussion, voice, keys; Lori Reddy: flute on 2, 6, 9, 14; Sonia Choi: cello on 1, 7, 14; Eylon Tushiner: sax on 3, 13; Josh Margolis: drums and keys on 14.

Produced by Sasha Markovic

2012, Moonjune Records - Durata totale: 56:16

Signore e signori, ecco a voi Sasha Markovic! Vi presentiamo questo musicista americano che con il suo progetto denominato Yagull ha realizzato per la Moonjune Records un album bellissimo, intitolato Films. Impegnato alle chitarre, al basso, alle percussioni, alla voce e alle tastiere e coadiuvato da altri musicisti pronti a dare il loro contributo con flauto, violoncello, sassofono e batteria, Sasha dà vita ad un album particolare, prevalentemente acustico e strumentale, in cui convivono romanticismo, sapori classici, avanguardia e venature dark.

Former Life - Electric stillness

https://progmistress.com/wp-content/uploads/2012/04/the-former-life.jpg  Brani:
1-Sundering jewel; 2-Hijacked; 3-Belong to the stars; 4-MeserEyes; 5-London rain; 6-A milligram of joy; 7-Electric stillnes. Bonus track: 8-Fragments of the jewel.
Formazione:

Andrea De Nardi: vocals, piano, organ, keyboards, programming, arrangements; Matteo Ballarin: vocals, electric, nylon, acoustic & lap steel guitars, arrangements.
Guest musicians:
Edoardo Papes: drums, percussions; Giovanni Scarabel: bass guitars.

Prodotto da Former Life

2011 (ristampa 2012, Clamore - Self) - Durata totale: 52:18

Con la sigla Former Life agisce il duo formato dal tastierista Andrea De Nardi e dal chitarrista Marco Ballarin. Dopo essersi fatti le ossa attraverso l'importante collaborazione con Aldo Tagliapietra, questi musicisti hanno deciso di puntare su un loro progetto e, grazie anche all'aiuto del batterista Edoardo Papes e del bassista Giovanni Scarabel, hanno realizzato l'album Electric stillness nel 2011 (ristampato l'anno successivo con una bonus track aggiuntiva).

Tirill - Nine and fifty swans



Brani:
1- O do not lovo too long; 2-The cap and bells; 3-He wishes for the cloths of heaven; 4-To a child dancing in the wind; 5-Parting; 6-The fisherman/Carolan's ramble to cashel; 7-Before the world was made; 8-The song of wandering Aengus; 9-The song of the old mother; 10-The wild swans at Coole.
Formazione:

Tirill Mohn: vocals, acoustic guitars and mellotron. Violin and percussion on10 and 5.
Audun Kjus: flutes and additional vocals on 10; Nils Einar Vinjor: electric guitar and electric bass; Nils Herman Schultz: double bass; Sigrun Eng: cello; Oyvind Sorensen: percussion; Nick Jones: violin on 4; Dagfinn Hobcek: vocals on 5, 2 and 1; Jan Turig Rui-Rahman: piano; Johanne Gallagher: gaelic voices; Wandering Finn: spoken words on 8; Kostas Stefanopoulos: vocals on 9; Tonje Ettesvoll: backing vocals on 9.

Prodotto da Tirill.

2011, FairyMusic

Le proposte legate al mondo del progressive non sono tutte incentrate su lunghe suite, epiche cavalcate strumentali, tempi dispari, ecc. ecc. Ci sono degli album in cui a farla da padrone sono innanzitutto emozioni semplici, atmosfere sospese e fiabesche, una musica che parte da basi folk per poi farsi più ricercata.

Doubt - Mercy, pity, peace & love

alt Brani:

1-There is a war going on; 2-Jalal; 3-No more quarrel with the devil; 4-Rising upon clouds; 5-Purple haze; 6-The invitation; 7-Mercy, pity, peace and love; 8-There is a war going on (reprise); 9-Tears before bedtime; 10-The human abstract; 11-No more quarrel with the devil (reprise); 12-Mercury; 13-Goodbye my fellow soldier.

Formazione:
Alex Maguire: keyboards; Michel Delville: guitar, Roland GR09, samples; Tony Bianco: drums, sequencer.
2012, Moonjune Records - durata totale: 67:13

Nel corso dei due anni che separano Mercy, pity, peace & love dal disco d'esordio Alex Maguire, Michel Delville e Tony Bianco hanno arricchitto ulteriormente i loro curriculum, che pure erano già pieni di esperienze validissime. Senza addentrarci in un elenco che potrebbe essere troppo lungo di album e progetti di cui hanno fatto parte, andiamo immediatamente ad analizzare il secondo lavoro che i tre hanno realizzato a nome Doubt.

TEE - Trans-Europe expression

alt  Brani:
 1-Stromboli; 2-Rhodanus (River to the ocean); 3-Intersection; 4-Flying roses; 5-Gordes; 6-Endeavour.
Formazione:

Kenji Imai: flute, soprano recorder; Ryuji Yonekura: keyboards; Takayuki Asada: drums; Yukio Iigahama: bass; Katsumi Yoneda: guitars.
Guest:
Lucy Koyama: voice on 3.

2011, Musea - Durata totale: 46:51

Quando si tratta di prog sinfonico i giapponesi sembrano avere una marcia in più. E' vero, a volte esagerano con barocchismi ed esasperazioni tecniche, finendo con l'estremizzare e far diventare kitsch gli insegnamenti di Keith Emerson e Rick Wakeman (che già tanto "misurati" non erano...). Eppure capita di imbattersi in artisti che riescono a far prevalere la vena romantica, la melodia, la sensibilità.

Da Caracalla a Villa Pamphilij - Il prog a Roma sull'onda di Woodstock

di Anna Bisceglie

Ed. Aereostella

Questo libro permette di fare un tuffo indietro nel passato, per ricostruire un periodo sotto certi aspetti "magico", visto oggi con un pizzico di malinconia da chi l'ha vissuto in prima persona e con la fantasia e l'immaginazione da chi non c'era...
E chi meglio dei protagonisti di quell'epoca poteva descrivere l'entusiamo e il "fermento" (parola che diventa quasi un punto di riferimento per questo libro, in cui viene costantemente a galla) che si viveva in quei giorni che segnavano in Italia il passaggio dal beat al progressive?

Ion Source - Colors

alt Brani:

1-To the horizon line; 2-Colors; 3-Air; 4-Illusions; 5-In the street; 6-Last time; 7-No religion; 8-9.

Formazione:
Giovanni Biagiola: vocals; Marco Durpetti: guitars; Andrea Berardinelli: bass.
Special guest on drums: Marco Bianchella.
2013, autoproduzione - durata totale: 45:33

Storia già articolata quella degli Ion Source, le cui radici possono essere individuate tornando indietro fino al 1997, quando due degli attuali membri della band facevano parte della line-up dei Phrenastenia, gruppo progressive-death-metal. Nel 2006 la nascita di questo nuovo progetto, inizialmente orientato su una proposta interamente strumentale e autore anche di un demo nel 2009. Dopo qualche cambiamento di formazione e l'entrata in gioco di un cantante di ruolo si giunge ai giorni nostri e alla pubblicazione di questo cd autoprodotto, intitolato Colors.

Prog metal - 1 - Le origini

 LE ORIGINI DEL PROG METAL

Il decennio d’oro dell’evoluzione del Metal: dalle contaminazioni di genere al rinnovamento in chiave progressiva

È fuor di dubbio che il Metal negli anni ’80 abbia vissuto la sua stagione migliore. Per tutti gli amanti di questo genere musicale, quegli anni sono considerati come l’età dell’oro, dove tutto (o quasi tutto) quello che si doveva inventare fu inventato e da dove ha preso ispirazione quasi tutto ciò che è venuto dopo. Gli anni ’80 per gli ascoltatori metal sono divenuti inconscio collettivo, mito condiviso, luogo di leggende ed epopee. Il mito si tramanda ancora oggi attraverso riviste dedicate solo a quegli anni, siti web, ristampe, ed il suo fascino non accenna a diminuire. Sicuramente una delle ragioni risiede nella scomparsa quasi repentina dal mainstream musicale del Metal dagli inizi degli anni ‘90. La ferita di Seattle, del Grunge e dell’Alternative ha in un certo senso favorito la creazione di “un’epica metal” che narra di band e scene sparse per il mondo ma soprattutto in Europa (l’America fu l’epicentro del sisma e non si è mai del tutto ripresa anche a causa di un concomitante affermarsi su MTV e Billboard di un perlomeno discutibile pensiero unico riassumibile nell’equazione Musica = Rhythm and Blues). Tali band, nel modo più underground e nascosto possibile, hanno attraversato il deserto creativo degli anni ’90, resistito a tutti gli attacchi esterni, e sono giunte fino a noi, infine riemergendo in un mondo diverso, dove non c’era più l’underground ma nemmeno un mercato musicale.

The Future Kings of England - The Future Kings of England


 
Brani:

1-10:66; 2-October Moth; 3-Lilly Lockwood (Demo).

Formazione:
Ian Fitch: guitar, xylophone; Karl Mallett: bass, effect tapes; Simon Green: drums; Steven Mann: keiyoards. Whit Anvar Valivev: violin, narration on 1.
2003, Backwater Records - durata totale: 20:25

The Future Kings of England; questo è il lungo nome di questo quartetto inglese con all’attivo questo EP datato 2003 cui faranno seguito quattro album. Tre composizioni, quindi, come biglietto da visita, a tracciare le coordinate della loro musica e i punti di riferimento da cui questa trae spunto.

Pulsar – The Strand Of the Future


Brani:

1-The Strands Of The Future; 2-Flight; 3-Windows; 4-Fool's Failure.
Formazione:
Victor Bosch: drums, percussion; Gilbert Gandil: guitars, vocals; Roland Richard: flute, strings; Jacques Roman: organ, Mellotron, bass, synthesizers.
1976, Kingdom Records

A distanza di un anno dal primo ottimo album i Pulsar si riaffacciano con questo The Strand of the Future. Il secondo lavoro si presenta più compatto e maturo, i francesi riprendono in mano e ampliano quanto di buono prodotto fino allora.

Arabs in Aspic – Pictures in a Dream

 

alt Brani:

1-Rejected Wasteland / Pictures in a Dream; 2-Let U.S pray; 3-You are blind; 4-Felix; 5-Hard to Find; 6-Difference in Time; 7-Lifeguard@Sharkbay; 8-Ta et Steg til Siden; 9-Vi møtes sikkert igjen; 10-Prevail to Fail; 11-Pictures in a Dream (bonus track).

Formazione:
Jostein Smeby: guitars, vocals; Stig A. Jørgensen: Hammond, piano, synth, vocals; Erik Paulsen: bass, fretless bass, vocals; Eskil Nyhus: drums, percussion; Rune Sundby (Ruphus): guest vocals.
2013, Black Widow Records

Il 2013 vede l’uscita dell’ultima fatica dei norvegesi Arabs in Apsic, edito dalla nostrana Black Widow. Dieci brani più una bonus track, per un tuffo negli anni 70. Dai Pink Floyd ai Black Sabbath passando anche per Genesis e Yes, in una rilettura, che non può che non fare piacere ai nostalgici di quello che è considerato a torto o a ragione il periodo aureo del progressive, il tutto riletto con personalità, senza scadere in sterili riproposizioni.

Spock's Beard – Brief nocturnes and dreamless sleep

 

alt  Brani:
Disc One
1-Hiding Out; 2-I Know Your Secret; 3-A Treasure Abandoned, 4-Submerged; 5-Afterthoughts; 6-Something Very Strange; 7-Waiting For Me.
Disc Two (special edition only)
1-The Man You're Afraid You Are; 2-Down A Burning Road; 3-Wish I Were Here; 4-Something Very Strange / Sanctified (Remix); 5-Postcards From Perdition.
Formazione:
Alan Morse: guitar & vocals; Dave Meros: bass, bass pedals, keyboards & vocals; Ryo Okumoto: keyboards & vocals; Ted Leonard: lead vocals & guitar; Jimmy Keegan: drums & vocals.
With
Craig Eastman: violin, viola, hurdy gurdy (7, se2); John Boegehold: vocoder (6); Neal Morse: guitar (7); Stan Ausmus: guitar (se1).
2013, Inside Out - durata totale disc one: 55:53; durata totale disc two: 30:11

Gli Spock’s Beard arrivano al loro undicesimo album dopo tre anni da X. A parte l’abbandono dello storico membro Nick D’Virgilio, la grande novità è l’entrata in formazione dell’ex cantante degli Enchant, Ted Leonard, il quale è anche coinvolto nel songwriting, ed i Nostri se ne avvantaggiano sin dall’opener Hiding out, un mid tempo in tipico stile prog metal anni 2000, con numerosi cambi ritmo che nelle parti lente ricorda proprio gli Enchant.

Riverside – Shrine of new generation slaves

 

 alt Brani:
1-New Generation Slave; 2-The Depth of Self-Delusion; 3-Celebrity Touch; 4-We Got Used To Us; 5. Feel Like Falling; 6-Deprived (Irretrievably Lost Imagination); 7-Escalator Shrine; 8-Coda.
Formazione:

Mariusz Duda: vocals, bass; Piotr Grudzinski: guitars; Michal Lapaj: keyboards; Piotr Kozieradzki: drums.

2013, Inside Out - durata totale: 51:01

C’era molta attesa per questo quinto studio album dei polacchi Riverside (dopo quattro anni da Anno Domini High Definition), una delle eterne promesse del prog metal europeo. L’andamento un po’ altalenante dei Nostri ha, infatti, impedito loro di arrivare al meritato successo in tempi più brevi. Diciamo subito che quest’ultimo platter non è all’altezza del masterpiece Second Life Syndrome, ma, comunque, si mantiene su standard piuttosto elevati per tutti i settanta minuti dell’edizione limitata in doppio Cd.

Hackett, Steve - Genesis Revisited II

alt  Brani:
Disc 1:
1-The Chamber of 32 Doors (6:00); 2-Horizons (1:41); 3-Supper’s Ready (23:35); 4-The Lamia (7:47); 5-Dancing with the Moonlit Knight (8:10); 6-Fly On a Windshield (2:54); 7-Broadway Melody of 1974 (2:23); 8-The Musical Box (10:57); 9-Can-Utility and the Coastliners (5:50); 10-Please Don’t Touch (4:03)

Disc 2:
1-Blood On the Rooftops (6:56); 2-The Return of the Giant Hogweed (8:46); 3-Entangled (6:35); 4-Eleventh Earl of Mar (7:51); 5-Ripples (8:14); 6-Unquiet Slumbers for the Sleepers (2:12); 7-In That Quiet Earth (4:47); 8-Afterglow (4:09); 9-A Tower Struck Down (4:45); 10-Camino Royale (6:19); 11-Shadow of the Hierophant (10:45)
Formazione:

Steve Hackett: guitar, vocals; Roger King: keyboards; Amanda Lehmann: vocals; Christine Townsend: violin; Dave Kerzner: keyboards; Dick Driver: double bass; Francis Dunnery: vocals; Gary O’Toole: drums, vocals; John Hackett: flute; John Wetton: vocals; Mikael Akerfeldt: vocals; Nad Sylvan: vocals; Nik Kershaw: vocals; Phil Mulford: vocals; Roine Stolt: guitar; Steve Rothery: guitar; Nick Magnus: keyboards; Neal Morse: vocals; Jeremy Stacey: drums; Conrad Keely: vocals; Nick Beggs: bass; Steven Wilson: vocals, guitar; Rob Townsend: sax, whistle, flute; Jakko Jakszyk: vocals; Simon Collins: vocals; Lee Pomeroy: bass.

2012, Inside Out

A distanza di 17 anni dal precedente disco di rivisitazioni dei successi dei Genesis da parte di Steve Hackett, arriva il secondo capitolo di questa operazione chiaramente nostalgica e commerciale. Non discuteremo qui se ce ne fosse il bisogno, tenuto conto dell’alto numero di tributi già dedicati allo storico gruppo, ma ci concentreremo sulla qualità del lavoro di rifacimento dei “classici” scelti dal Nostro in Genesis Revisited II.

Flower Kings – Banks of Eden

 

 alt Brani:
1-Numbers; -2-For The Love Of Gold; 3-Pandemonium; 4-For Those About To Drown; 5-Rising The Imperial.

Bonus disc
1-Illuminati; 2-Fireghosts; 3-Going Up; 4-LoLines.
Formazione:

Roine Stolt: vocals and guitars; Hasse Fröberg: vocals and guitars; Jonas Reingold: bass; Tomas Bodin: keyboards; Felix Lehrmann: drums and percussion.

2013, Inside Out - durata totale cd 1: 53:25; durata totale cd 2: 22:00

Presto in tour con la Neal Morse Band, i Flower Kings lo scorso anno hanno tagliato il traguardo, di tutto rispetto, dell’undicesimo disco, escludendo live e raccolte varie. Questa ultima opera arriva dopo una lunga interruzione che aveva fatto pensare il peggio, forse anche a causa di una concomitante crisi del movimento neo‑prog e del prog metal nella seconda metà degli anni 2000 (protrattasi, però, dalla fine degli anni ’90).

Unreal City - La crudeltà di aprile (1)

 

 
Brani:

1-Dell'innocenza perduta; 2-Atlantis (Conferendis pecuniis); 3-Catabase (Descensio ad inferos; 4-Dove la luce è più intensa; 5-Ecate (Walpurgisnacht); 6-Horror vacui: a)Le radici del male, b) L'assassino, c) nel sonno della ragione, d) Il baratro della follia.



Formazione:

Emanuele Tarasconi: voce, cori, pianoforte, organo Hammond, moog, sintetizzatori, mellotron, birotron, chamberlin, Fender Rhodes, clavinet, clavicembalo, organo liturgico, theremin; Francesca Zanetta: chitarra elettrica, chitarra acustica, liuto rinascimentale; Francesco Orefice: voce in 2, cori, basso elettrico, basso fretless; Federico Bedostri: batteria, timpani, percussioni, voce narrante in 2.

Special guest Fabio Biale: violino in 1 e 3.

Prodotto da Fabio Zuffanti. Co-prodotto da Rossano Villa.
2013, Mirror Records - durata totale: 59:21

Esce per  la Mirror Records l’album d’esordio degli Unreal  City – giovanissima band di Parma con all’attivo un EP – dedita al recupero delle gloriose sonorità del prog italiano dei ’70.

Amon Duul II - Phallus dei

 


Brani:

1-Kanaan; 2-Dem Guten, Schönen, Wahren; 3-Luzifers Ghilom; 4-Henriette Krötenschwanz; 5-Phallus Dei.

Formazione:
Peter Leopold: drums, percussion, piano; Shrat: bongos, violin, vocals; Renate: vocals, tambourine; John Weinzierl: bass, guitar; Chris Karrer: violin, guitar, sax, vocals; Falk Rogner: organ, synth; Dave Anderson: bass; Dieter Serfas: drums, electric cymbals.
Guests:
Holger Trützsch: turkish drums; Christian Burchard: vibraphone.
1969, Liberty - Durata totale: 40:42

Questo è il primo album originatosi dalla scissione in due tronconi della comune politica Amon Duul e rimane ancora, pur essendo molto grezzo, una perla oscura di una potenza luciferina che risuonò all'epoca in tutte le menti di ogni ascoltatore illuminato.

Musorgskij ed il Progressive Rock: Quadri di un' esposizione

 L’opera Quadri di unesposizione è una suite (branostrutturato in parti) del compositore russo Modest Petrovič Musorgskij. Egli fa parte dei musicisticonosciuti in Italia come il “Gruppo dei Cinque” (gli altricomponenti sono M. Balakirev, C. Cui, A. Borodin eN. Rimskij‑Korsakov), i quali hanno dato uninfluenzaed unautorevolezza nazionalista alla musica tradizionalerussa. Musorgskij è da identificare come compositore emusicista romantico: la sua musica esprimeinquietudine e trepidazione, questo in parte a causa didisturbi di nevrosi e depressione.