Brani:

1-Moja zlemia wysniona; 2-Trójkat radosci; 3-Strategia pulsu; 4-Memento z banalnym tryptykiem. Bonus track: 5-Z których krwl krew moja.

Formazione:

Józef Skrzek: vocal, bass guitar, mouth organ, marimba, Japan banjo, applause, keyboards; Apostolis Antymos: guitars; Slawomir Piwowar: guitars, bass guitar, applause, keyboards; Jerzy Piotrowski: drums and percussion.

Guests:

Jan Skrzek: mouth organ, applause; Renata Szybika, Alicja Piwowar: applause.

1980, Muza – ristampa 2004, Metal Mind Productions – Durata totale: 51:32

L’Est Europeo può vantare una tradizione prog di tutto rispetto: negli anni ’70, dalla Cecoslovacchia, dalla Romania, dalla Jugoslavia, dalla Polonia, dall’Ungheria, dalla stessa Unione Sovietica sono venuti fuori gruppi autori di album di straordinaria qualità. Tra le band più importanti, che oltre a realizzare una serie di lavori indimenticabili ha anche ottenuto un certo riscontro in termini di visibilità (in patria, ma anche all’estero, in Germania soprattutto), ci sono i polacchi SBB, un trio di musicisti bravissimi, che già alla fine degli anni ’60 faceva parlare di sé con numerose collaborazioni.

L’esordio discografico risale al 1974, ma vi vogliamo parlare dell’ultimo album della prima fase della loro carriera, intitolato Memento z banalnym tryptykiem e datato 1980. Dopo anni a calcare palchi, a registrare continuamente le proprie idee (cosa che ha fruttato di recente la pubblicazione di un numero incredibile di documenti inediti), a consolidare il loro talento di strumentisti e a mostrare una personalità invidiabile, gli SBB giungono al nuovo decennio ancora carichi e sfornano un’opera memorabile. 
 
Il primo lato dell’LP vede tre validissimi brani contraddistinti da un rock sinfonico molto classico, proposto con gusto, con sprazzi di grande romanticismo, momenti di atmosfera e i consueti cambi di tempo. Solo in Strategia pulsu si avverte qualche tentazione di prog-fusion emersa spesso durante la carriera del gruppo. Ma è con la title-track (che con i suoi ventuno minuti di durata occupa l’intero secondo lato) che gli SBB regalano qualcosa di meraviglioso. Una composizione magistrale, perfetta, colma di pathos, con spunti classicheggianti molto maestosi, ma che non cadono mai nel kitsch. Aperta da un bel tema di tastiere, volge subito verso un sound imponente, con parti strumentali ariose e altisonanti in cui chitarra e tasti d’avorio si intrecciano e si danno il cambio alla guida. Dopo due minuti entra in scena il canto solenne di Skrzek, i ritmi rallentano e si avverte un mood malinconico, con passaggi musicali incantevoli e molto eleganti. Verso i sette minuti ecco che le cose si fanno più allegre, scandite da parti vocali un po’ più scanzonate, armonica, battiti di mani e tempi frizzanti. Segue una sequenza romantica di rara bellezza, con tastiere nuovamente in primo piano. La ripresa dei temi iniziali e nuove melodie vocali di grande fascino precedono il momento clou rappresentato dagli ultimi quattro minuti della suite, in cui siamo travolti da un epico guitar-solo, che travolge e lascia senza fiato e che resta uno dei vertici più alti mai toccati dagli SBB.  
 
Memento z banalnym tryptykiem resta a tutt’oggi una delle loro opere più riuscite, al pari di gemme quali Nowy Horyzont, Pamiec e Ze slowem biegne do ciebie. Segnaliamo anche che nella ristampa in cd è presente una bonus track rappresentata da Z których krwl krew moja, uno dei brani simbolo della band, risalente ai primi anni di attività, qui in una versione registrata nell’autunno del 1980 per la Polish Radio Opole, che conferma una vena fiabesca-surreale, vagamente reminiscente dei Genesis di Nursery Cryme. Dopo quest’album gli SBB si fermeranno per oltre un decennio. Il ritorno sulle scene sarà contraddistinto da una fervente attività concertistica, dal recupero di materiale d’archivio che porta alla luce diverse chicche di grande valore e dalla realizzazione di nuovi dischi in studio, gradevoli, ma che non riescono a rievocare i fasti della prima fase della loro carriera.

 Peppe

Giugno 2010