| | Brani: |
1-Solitudini; 2-Il babau; 3-Il sogno della scala; 4-Equivalenza | |
| Formazione: | |
Stefano Marelli: chitarre, e-bow, effetti, loops; Agostino Macor: minimoog, mellotron, sintetizzatore Crumar, theremin; Fabio Zuffanti: basso, pedali, effetti, armonici; Marco Cavani: percussioni. Ospite: Michele Nastasi degli Psychonoesis alla tromba | |
| Prodotto da: Lazona Anno: 2002, Mellow Records - Durata: 44:52 |
Attivissimo ormai da oltre un decennio sulle scene progressive, Fabio Zuffanti ha avuto modo di mostrare tutto il suo eclettismo in svariati progetti: dapprima i Finisterre, una delle più apprezzate prog-bands degli anni '90, poi gli Hostsonaten, con i quali si è cimentato in un elegantissimo rock romantico, in seguito la rock-opera Merlin, la Maschera di Cera, immersa nel sound italico degli anni '70, poi, ancora, lo sperimentalismo elettronico-rumoristico del Quadraphonic, le atmosfere debitrici del post-rock con LaZona, fino alle recenti esplorazioni del progressive sinfonico venato di folk degli Aries.
Analizziamo in quest'occasione la poliedricità che Fabio ha espresso con Lazona, gruppo attraverso cui, come accennato, va ad esplorare quel filone denominato post-rock, in compagnia di fidatissimi compagni d'avventura con cui ha condiviso altre esperienze. Dimostrando, inoltre, come tra questo ed il progressive ci siano confini indecifrabili, al punto che risulta impossibile, per un album come Le notti difficili, anche solo cercare quanta percentuale ci sia dell'uno e dell'altro “genere”. Quattro lunghe composizioni strumentali formano questo lavoro e si contraddistinguono per una musica rallentata, ipnotica, tranquilla e d'atmosfera, con raffinate pennellate di chitarra (di tanto in tanto si avverte la presenza del fantasma di David Gilmour), indovinati inserimenti di tromba e penetranti ritmiche percussive. Ma queste sonorità, quasi spacey, vanno spesso in continuo crescendo, fino a raggiungere quelle esplosioni strumentali impetuose e tipiche di gruppi come Godspeed You Black Emperor e Mogwai (e pure i Sigur Ros fanno capolino ogni tanto). Il mood malinconico di cui è impregnata l'opera sembra trasudare sofferenza, tristezza, mistero e grazia ed è davvero difficile non essere colti da brividi man mano che si entra nel vivo della musica. Esperimento riuscito! Le notti difficili è un cd ispirato, intrigante, denota grande fascino e mette in luce l'ennesimo risultato positivo raggiunto da Zuffanti, che riesce a figurare come pregevole compositore anche in un tipo di musica ben lontano dai lidi su cui è solito operare.Peppe
Novembre 2005
Nessun commento:
Posta un commento