The Wrong Object - Into the herd

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Questo è senza dubbio uno dei migliori dischi del 2019. I Wrong Object non sbagliano un colpo e inseriscono un nuovo tassello prezioso in una discografia magari non vastisttima, ma di sicuro di grande qualità. La band belga capitanata da Michel Delville continua un percorso all'insegna di un jazz-rock progressivo in cui si uniscono in maniera pressocché perfetta le influenze della scena di Canterbury, di Frank Zappa e dei King Crimson. Da sempre sono questi i punti di riferimento dei Wrong Object eppure ogni album riesce a sorprendere per freschezza e bellezza della musica. Le evoluzioni e gl intrecci di chitarra, fiati e tastiere continuano a seguire certi schemi jazzistici, alternando parti scritte ben delineate ed altre in cui si può viaggiare in libertà.

Arabs in Aspic - Syndenes magi

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Gli Arabs in Aspic si sono fatti apprezzare in Italia grazie ad alcuni dischi pubblicati dalla Black Widow e ad un'apparizione al festival di Veruno nel 2015. La loro musica è sempre stata un concentrato di hard-rock, psichedelia e prog fortemente vintage, con suoni e colori che sembrano provenire direttamente dagli anni '70. Tuttavia era sempre mancato qualcosa per far sì che la loro proposta fosse pienamente convincente, un quid difficile da individuare, ma che faceva dire "sì, bravi, ma...". Syndenes magi è il disco che nel 2017 spazza via ogni difetto, ogni perplessità, ogni piccola ingenuità. Il gusto rétro resta intatto, ma il lavoro finale risulta perfettamente inquadrato grazie ad un equilibrio finalmente trovato in pieno, con dinamiche fantasiose e la giusta alternanza tra le parti fragorose e quelle più tranquille.

Quel Che Disse il Tuono - Il velo dei riflessi

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C'era una certa attesa per l'esordio di questa band, nata nel 2019 su iniziativa di Francesca Zanetta dopo la sua fuoriuscita dagli Unreal City. Quel Che Disse il Tuono è il nome del suo nuovo progetto, nel quale è coadiuvata da Niccolò Davide Gallani alle tastiere (già con i Cellar Noise), Roberto "Berna" Bernasconi al basso e alla voce e da Alessio "Einsamkeit" Del Ben alla batteria. Il velo dei riflessi si inserisce a pieno titolo nel più classico progressive di stampo sinfonico all'italiana, quello un po' oscuro ed erede delle esperienze dei vari Museo Rosenbach, Metamorfosi e Balletto di Bronzo.

Mezz Gacano & Zone Expèrimentale - Froka

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Progetto che fa della sperimentazione il suo punto di forza quello proposto da Davide Mezzatesta con il nome di Mezz Gacano. Il chitarrista siciliano unisce le forze con l'ensemble svizzero Zone Expèrimentale e sforna un disco molto stravagante, con il quale esplora più territori. In Froka emergono elementi cari al Frank Zappa più orchestrale, al R.I.O., alla classica contemporanea, al chamber rock, ai Gong, ai King Crimson. Ne vien fuori una miscela esplosiva e fuori da ogni schema che non è certo adatta a tutti i palati, men che meno a chi si rifugia solo ed esclusivamente nei territori sicuri di rock sinfonico e similari. Immaginate i Gatto Marte, ma in una versione decisamente più ardita ed estrema.

Markus Reuter - Truce

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Centesima uscita per la Moonjune Records, con questo nuovo disco di Markus Reuter, grande musicista molto considerato nell'ambiente e che ha già legato il suo nome ad esperienze importanti con artisti del calibro di Stick Men, Crimson ProjeKct, Centrozoon e Devin Townsend. Per questo suo nuovo album, intitolato Truce, si presenta, con le sue Touch guitars, in trio insieme al bassista Fabio Trentini, noto agli appassionati di prog italiano per la sua militanza nelle Orme, e al batterista israeliano Asaf Sirkis, ormai sorta di prezzemolino che figura spesso nelle recenti produzione della scuderia americana di Leonardo Pavkovic. Truce è uno di quei dischi che si propone di abbattere le barriere. Del power-trio come classicamente inteso, l'unica cosa mantenuta da Reuter e compagni è un'irruenza di fondo che tende a lasciare senza fiato.