
Progetto
che fa della sperimentazione il suo punto di forza quello proposto da
Davide Mezzatesta con il nome di Mezz Gacano. Il chitarrista siciliano
unisce le forze con l'ensemble svizzero Zone Expèrimentale e sforna un
disco molto stravagante, con il quale esplora più territori. In Froka
emergono elementi cari al Frank Zappa più orchestrale, al R.I.O., alla
classica contemporanea, al chamber rock, ai Gong, ai King Crimson. Ne
vien fuori una miscela esplosiva e fuori da ogni schema che non è certo
adatta a tutti i palati, men che meno a chi si rifugia solo ed
esclusivamente nei territori sicuri di rock sinfonico e similari.
Immaginate i Gatto Marte, ma in una versione decisamente più ardita ed
estrema.
In quest'album si va avanti tra dissonanze, sperimentazioni,
avanguardia, sfrontatezza, contrasti continui tra strumenti elettrici e
acustici. Così capita che la chitarra elettrica viaggi tra sferzate
taglienti e reminiscenze frippiane, mentre violino, fisarmonica,
vibrafono e flauto gli vanno dietro in maniera apparentemente stramba,
ma con effetti molto intriganti. Le dinamiche sono imprevedibili, con
passaggi improvvisi da momenti di apparente pacatezza a sfuriate e
accelerazioni a tutta forza. Non c'è nulla di scontato e questo è il
punto di forza di una proposta che sa essere sorprendente e personale,
ma che allo stesso tempo difficilmente potrà attirare chi non è avvezzo a
questo tipo di indirizzo stilistico. Resta tanta ammirazione per il
prodotto finale, per il coraggio, per le idee e per la qualità della
musica.
2016, Lizard
Peppe
giugno 2020
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