Tutti coloro che hanno avuto la fortuna di assistere ad un concerto dei Magma
hanno sempre parlato di un evento unico e indimenticabile. E la sera
del 4 dicembre 2009 resterà sicuramente impressa in maniera indelebile
nella mia memoria. Spinto dagli amici e colleghi Jessica Attene e Alberto Nucci di Arlequins intraprendo con loro un viaggio con destinazione Parigi ed assisto ad una delle quattro esibizioni che la band di Christian Vander tiene al teatro Alhambra,
continuando la serie di date con cui “festeggia” i quaranta anni di
attività. Inutile dire, ovviamente, che l’emozione era tanta e lo
spettacolo ha dato l’ennesima conferma della straordinarietà della
proposta dei Magma. Dai primi mesi del 2008 il gruppo si è assestato con
una nuova formazione, che vede, oltre Vander e la fida compagna Stella, i confermati Isabelle Feuillebois alla voce, James MacGaw alla chitarra e Philippe Bussonet al basso, mentre le new-entries rispondono ai nomi di Hervé Aknin (voce), Benoit Alziary (vibrafono e tastiere) e Bruno Ruder
(tastiere). La scaletta del concerto rispecchia quanto fatto finora nel
2009, con una coraggiosa scelta di presentare uno show con un
repertorio costituito dall’ultimo album Ëmëhntëtt-Ré , uscito a novembre, e poi da composizioni inedite. L’inizio è affidato ad un brano che ha come titolo provvisorio Slag Tanz, oltre dieci minuti di minuti di zeuhl ruvido, con chitarra graffiante e vaghi riferimenti a De Futura. Segue Felicité Thosz,
favolosa composizione che dimostra come i Magma oggi abbiano ancora
tanto da dire: poco più di trenta minuti di strepitosi passaggi
musicali, tra cori mai così celestiali (e la prestazione di Stella è
assolutamente da manuale), la solita sezione ritmica sopra le righe e
momenti solistici di grande effetto, tra cui spicca un lungo intervento
al piano elettrico di Ruder che sembra dividere in due il pezzo. Senza
quasi che ce ne accorgessimo sono volati cinquanta minuti e Stella
comunica che per obblighi organizzativi i musicisti devono compiere una
pausa di venti minuti. Il rientro sul palco prevede l’esecuzione
integrale del nuovo lavoro Ëmëhntëtt-Ré.
I colpi sui piatti di Vander introducono la sequenza già nota per
essere composta di brani apparsi su alcuni vecchi album (specie live) e
DVD ed ecco, così il susseguirsi dei cori di Emehntett-Re part 1 – Rindo – Emehntett-Re part 2, la sempre meravigliosa Hhai, che ha trovato la sua versione definitiva e l’asfissiante Zombies. A seguire, la parte
finora inedita dell’opera, dapprima in purissimo zeuhl e che poi culmina con Funërarïum Kanht,
dall’incedere lentissimo, scandito dai colpi del gong e decisamente
angosciante. L’esecuzione dell’opera è ovviamente perfetta e conferma
l’idea che i Magma abbiano sfornato un nuovo album da ricordare!
L’ultima sorpresa arriva con il bis, visto che i musicisti ritornano
accompagnati da amici non professionisti pronti a cantare e si lanciano
in una sorta di gospel-zeuhl, con coro in bella mostra, che rappresenta
un altro episodio inedito, nonché una delle cose più accessibili mai
fatte dai Magma, eppure estremamente suggestiva. Può
sembrare una frase fatta, ma davvero un concerto dei Magma catapulta in
un mondo nuovo. E il teatro Alhambra è stato il contorno perfetto per
questo viaggio di due ore circa: comodo, non grandissimo, accogliente e
con un’eccellente acustica. Il pubblico, la cui età media è sembrata
altina, ha dapprima seguito quasi in trance l’esibizione, ma non ha
mancato di lanciarsi in calorosissime manifestazioni di gradimento alla
fine di ogni composizione e al termine dello spettacolo (l’applauso
finale è stato tanto lungo quanto meritato).
Dicevamo
che assistere ad un’esibizione dal vivo dei Magma è un’esperienza unica
e appena finito il concerto si è subito presi da questa consapevolezza.
Vedere la creatura di Christian Vander sul palcoscenico è un qualcosa
di difficile da descrivere… Si potrebbe parlare dell’assoluta padronanza
dei mezzi che hanno i musicisti sul palco, ennesima dimostrazione di
come il batterista sia sempre attentissimo a scegliere i suoi compagni
di viaggio. Si potrebbe ricordare come la musica zeuhl veda ancora oggi
la band come indiscussa protagonista principale. Ed è qui che ci si può
collegare al punto forse più importante su cui focalizzarsi: i Magma
live possono essere visti come un laboratorio musicale tuttora in
fervente attività ed in pienissima fase creativa. Il loro approccio sul
palco non è meramente esecutivo, ma può anche essere visto come una
sorta di prosecuzione del lavoro di composizione, come banco di prova
per le loro idee e come momento per affinarle fino a che non arriveranno
ad una versione definitiva e perfetta. Magma in forma straordinaria.
Magma celestiali. Magma geniali oggi come quaranta anni fa!
Peppe
dicembre 2009
foto del concerto di Jessica Attene
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