Brani:

1-Earth - Je cherche la vie; 2-A room of fairy queen's; 3-Lord of the headline; 4-The lake; 5-Coming off my shadow; 6-Desert; 7-Wake up; 8-Into the light

Formazione:

Mauro Montobbio: electric, classical and acoustic guitars, Roland Gr30, guitar synthesizer, keyboards, effects and programming, bass pedals, tambourine, percussions, e-bow Guest musicians - Alfredo Vandresi: drums; Roberto Costa: fretless bass, bass; Edmondo Romano: flutes, bagpipe, soprano saxophone; Valeria Caucino: vocals; Vittorio Mainenti: bass; Alessandro Corvaglia: vocals; Saverio Malaspina: drums

Prodotto da: Mauro Montobbio
Anno: 2006, Musea - Durata: 51:31

Chi ricorda gli Eris Pluvia? Si, proprio quella band che deliziò un po' tutti gli appassionati con quel gioiellino che risponde al nome di Rings of earthly light, datato 1991. Il chitarrista Mauro Montobbio entrò a far parte del gruppo dopo l'uscita del cd e poco prima che questa formazione ancora oggi apprezzatissima finisse in stand-by (anche se una "costola" si riaffaccerà nel panorama musicale sotto il nome di Ancient Veil). 

Mauro ha da poco dato alle stampe A room of fairy queen's, lavoro a nome Narrow Pass, ma che a tutti gli effetti può essere visto come progetto suo. E deve essere stato influenzato non poco dalla sua militanza negli Eris Pluvia, visto che in poco più di cinquanta minuti il musicista ci regala una sequenza affascinante di brani pregni di romanticismo, che rimandano ai Camel (già influenza principale degli Eris Pluvia), come a tutti quei gruppi che in strutture prog prediligono tanta melodia, vocale e strumentale, suoni delicati, lievi contaminazioni con il folk-rock ed un'eleganza di fondo eccezionale. Così, ecco che oltre alla band di Latimer, vengono in mente anche gli Iona, i Karnataka, gli stessi Aries e Hostsonaten, per non dimenticare i “classici” Genesis e Anthony Phillips. Non mancano nemmeno spunti più marcatamente new-prog; di quello valido, stracolmo di buon gusto, in cui fanno capolino i vecchi Marillion. Caratterizzato da una morbidezza assoluta e da un'incantevole aura fiabesca, A room of fairy queen's non sconvolge, né dice niente di nuovo, ma ammalia con la sua semplicità e con brani non lunghissimi (solo Wake up supera i dieci minuti, gli altri non raggiungano mai gli otto), ma finemente elaborati. Montobbio e i musicisti che lo hanno aiutato (spiccano i nomi di Edmondo Romano e Alessandro Corvaglia) sanno davvero come far sognare e ci offrono un cd che non stanca mai di farsi ascoltare.

Peppe
Maggio 2007