Hermetic Science - Crash course: A Hermetic Science Primer

 Brani:

Cd 1: Esau's burden; Fire over Thule; The sungazer; Fanfare for the House of Panorama; Intrigue for the House of Panorama; Trisagion; Barbarians at the gate; Hope against hope; Last stand; Lament.
Cd 2: Leviathan and Behemoth; State of geace; Mars, the bringer of war; Against the grain part one; Against the grain part two; Against the grain part three; Against the grain part four; La-bas; Raga hermeticum; En route

Formazione:

Ed Macan: tuned percussion, keyboards, recorders, 10-string lyre; Andy Durham: bass guitar; Jason Hoopes: bass guitar; Matt McClimon: drums and percussives; Michael Morris: drums and percussives; Joe Nagy: drums and percussives; Nate Perry: bass guitar; Don Sweeney: bass guitar

Remixed and remastered by Ed Macan and Mark Mayo
Anno: 2006, Hermeticum Records - Durata: Cd 1: 65:32; cd 2: 69:43

Crash course: A Hermetic Science Primer, ovvero un excursus nell'opera portata avanti dal progetto Hermetic Science del musicista americano Ed Macan. In questo doppio cd, infatti, troviamo quasi tutte le composizioni contenute nei tre lavori pubblicati negli anni passati (l'omonimo datato 1997, Prophesies del 1999 e En route del 2001).

Areknames - Areknames


 Brani:
1-A day among four walls; 2-Wasted time; 3-Down; 4-Season of death; 5-Boredom; 6-Grain of sand lost in the sea
Formazione:
Michele Epifani: organ, electric piano, synth, mellotron, harpsichord, electric & acoustic guitar, recorder, vocals; Piero Ranalli: bass; Mino Vitelli: drums, djembé, Arabian tabla, spring drum. Lead guitar on “Boredom”: Stefano Colombi
Recorded & mixed by Michele Epifani & Areknamés
Anno: 2004, Black Widow - Durata: 54:26

L'organo ecclesiastico che apre questo lavoro sembra proprio suonato come quello di Hugh Banton e che era un tratto distintivo dei Van der Graaf Generator. Ma bisogna dire che è solo l'inizio di un lungo viaggio… Un viaggio notturno, un viaggio nell'oscurità, un viaggio caratterizzato da una sorta di colonna sonora epica, un dark progressive che mette insieme elementi sinfonici, doom sabbathiano, underground britannico degli anni '70, creando un'alchimia decisamente affascinante, che colpisce immediatamente.

Kvazar - Kvazar

 Brani:

1-Ballet; 2-Mirror mask; 3- ; 4-Lost years; 5-18; 6-Mother of existence; 7- ; 8-Whispering forest; 9- ; 10-Dream; 11-

Formazione:

Andre Jensen: vocals, piano, ac. guitar; Endre Tønnesen: bass, vocals; Ronny Johansen: keyboards; Alexander Knøsmoen: el. & ac. guitars; Kim A. Lieberknecht: drums, tables, moog. Thanks to: Camilla Erlandsen: cello

Anno: 2000, Musea - Durata: 56:34

Nostalgia degli Anglagard? Ritenete che i Sinkadus non abbiano sufficiente personalità? Troppo violenti gli Anekdoten per le vostre orecchie? Vi manca quel progressive malinconico che ha caratterizzato la scena svedese dell'inizio degli anni '90? Ecco il disco che fa per voi! I Kvazar, norvegesi, sembrano il gruppo che più di ogni altro può raccogliere una simile eredità ed il loro album d'esordio è una manna dal cielo per chi ama un certo sound.

Kvazar - A giant's lullaby

 Brani:

1-Flight of Shamash; 2-Choir of life; 3- ; 4-Dreams of butterflies; 5- ; 6-Spirit of time; 7-Desert blues; 8-Sometimes; 9-A giant's lullaby; 10-Dark horizons

Formazione:

Bandmembers
Andre Jensen Deaya: mellotron, Rhodes 73, acoustic 6-12 strings, synthesizer, piano, mandolin, sampling, vocals; Ronny Borge (Johansen): synthesizers, mellotron; Kim A. Lieberknecht: acoustic and electric drums, loops & programming.
Additional members
Jon Erik Gretland: electric guitar; Christian Torp: bass
Additional artist
Trude Bergil: vocal on 2; Odd Andre Helle Holm: saxophones; Tom Roger: flute on 2 and 10; Alexander Knøsmoen: guitar on 5; Endre Tønnesen: bass on 5

Prodotto da: Kvazar
Anno: 2006, Musea - Durata: 64:30

I Kvazar si erano affacciati nel panorama del progressive con un bell'album intriso di atmosfere nordiche e debitore delle esperienze di inizio anni '90 degli Anglagard e degli Anekdoten, rielaborandole, però, abilmente, a modo loro. Dopo qualche anno giunge l'atteso secondo lavoro, dal titolo A giant's lullaby, che mostra musicisti che si sono affinati ulteriormente e che intraprendono un discorso che guarda ulteriormente avanti, che viaggia fuori da qualsiasi schema consolidato.

Elegant Simplicity - Nowhere left to turn

 Brani:
1-Daylight pain; 2-In passing; 3-Illuminated heartbeat; 4-Nowhere left to turn
Formazione:

Steven McCabe: electric, acoustic and bass guitars, all keyboards, samples & sound effects; Christopher Knight: drums and percussion.
Special guest: Stephen Lyons: voice performance on 'Nowhere left to turn'

Prodotto da: Steven McCabe
Anno: 2006, Proximity Records - Durata: 53:36

Ormai non serve più di tanto andare a descrivere la musica che Steven McCabe con il suo progetto Elegant Simplicity ci propone da un po' di annetti a questa parte e chi ha già avuto modo di ascoltare quanto fatto dal polistrumentista inglese nel recente passato troverà in questo nuovo lavoro esattamente ciò che si aspetta.

Xeno - Brodo primordiale


 Brani:

Beginning; Big Ball pt1; Big Ball pt2; A big explosion; Born a star (The sun); Earth; Pangea; Impact!; Atmosphere.

Formazione:
xeno - tastiere.
Anno: 2005, Ma.Ra.Cash

Xeno, dal greco xenon, straniero, è in realtà italianissimo. Come lo xeno, gas nobile, che opportunamente trattato produce luci simili a quelle solari così Brodo primordiale CD d'esordio di questo interessante musicista produce lampi ricchi di un linguaggio musicale alla continua scoperta di uno dei punti fondamentali della nostra esistenza, l'origine della vita.
Nove brani riconducibili ad una lunga suite, 50 minuti di viaggio nello spazio e nel tempo: suggestioni oniriche alla Tangerine Dream e atmosfere psichedeliche nel senso floydiano del termine ci accompagnano in un universo fatto di suoni lenti, ipnotici, inesorabili. L'opener The beginning ci catapulta immediatamente in un sound evocativo e sognante, non mancano effusioni melodiche che ritroviamo in Big Ball (pt 1 e 2) e Born a star (the Sun); suggestiva è l'immagine creata da A big explosion in un crogiuolo di suoni ancestrali, Earth dai forti richiami floydiani è densa di un fascino che fa vibrare le corde dell'anima e Pangea commuove con il suo incedere magniloquente ed etereo fino a colpirci al cuore con la sinfonica Impact! ; chiude l'album la romantica Atmosphere alimentata da un sublime minimalismo cosmico.
Priva di parti vocali e imperniata sulle strumentazioni elettroniche, la musica di Xeno esplora l'infinito nelle dimensioni del magico/fiabesco: gotica e minimale, ipnotica e visionaria, essa oscilla fra descrittivismo (esplosioni di supernova, sibili di asteroidi, vagiti di galassie) e misticismo.

 

Progman59
Novembre 2006

 

Magma - Mythes et legendes (epok I)

Track List:
Malaria, Stoah, "Iss" lansei doia, Aurae, Kobaia, Theusz Hamtaahk, Sowiloi, KMX B12.
Formazione:
Klaus Blasquiz (canto, percussioni), Stella Vander (canto, tastiere), Rèmi Domoulin (sassofoni), Yannik Soccal (sassofoni), Fabrice Theullion (sassofoni), James Mac Gaw (chitarra), Emmanuel Borghi (piano, Fender Rhodes), Philippe Bussonnet (basso), Christian Vander (batteria, canto, percussioni).
Prodotto da: Seventh/Absy.com/Le Triton
Anno: 2006, SEVENTH Records - Durata: 1h56mn

Dal vulcanico gruppo/mito, una eruzione leggendaria: quattro pesanti rocce ultrafemiche materializzate in altrettanti DVD. 

Biofonia - Marte

Track List:
Pt.1 - Il Pianeta Rosso: 1. Magma Inconscio; 2. Mariner IV 65; 3. Cydonia; 4.Olimpo; 5. La Pianura dell'Utopia;
Pt. 2 - Il Dio della Guerra: 6.Equinozio di Primavera; 7. I 12 Ancili; 8. Percezione/Volontà/ Conquista;
Pt. 3 - Ritorno dell'Archetipo: 9. Verso costellazioni persistenti; 10. Piccola ripresa: il rosso; 11. L'archetipo e l'infanzia; 12. Grande ripresa: il navigatore.
Formazione:
Gabriele Marconcini (chitarra acustica, percussioni), Sergio Guerrieri (chitarra elettrica), Alessandro Pelagatti (tastiere), Francesco Lagi (basso), Andrea Ferri (percussioni, batteria), Aldo Roda (voce recitante).
Prodotto da: Biofonia
Anno: 2005 - Durata: .........

AA.VV. - 7 samurai

 7 Samurai

(MUSEA)


Ed ecco un nuovo progetto della fanzine finlandese Colossus, che dopo il cd The Odyssey (dedicato all'opera omerica) torna ad omaggiare la cinematografia. Stavolta si punta su un capolavoro giapponese: I sette samurai (1954), pellicola di culto del maestro Akira Kurosawa, ambientata nella terra nipponica del '500 e narrante la storia dei samurai che difendono un villaggio di contadini in forte difficoltà a causa delle minacce di saccheggio delle loro terre.