| | Brani: |
1-Red spider; 2-Falling; 3-Stick spirit; 4-Why?; 5-Why not?; 6-Crying skies; 7-Knowing the path; 8-Flo's kisses; 9-Talk with myself | |
| Formazione: | |
Balázs Szendöfi: bass guitar, Chapman stick, classical guitar, acoustic guitar, wind bells; Zoltán Szentpál: guitar, classical guitar; Gergely Gáspar: drums; Zsolt Nagy "Liszt": keyboards. Other instruments: Flóra Horváth: violin, Tamás Kovacs "Tobzy": congas, cajon, shakers, chimes; Márk Beke: rain maker. | |
| Prodotto da: Gergely Böszörményi. Anno: 2002, Periferic Records - Durata: 67:24 |
C'è un legame ben solido che unisce l'Ungheria ed il progressive rock e che va avanti da molto tempo: nei seventies c'erano gli Omega, negli anni '80 sono emersi i Solaris, lo scorso decennio è stata la volta degli After Crying. Grandi band, che rappresentano solo la punta di un iceberg di un movimento comunque sviluppato, almeno da un punto di vista qualitativo.
Il quartetto dei Mindflowers esordisce con un cd che li lancia subito come seri candidati al ruolo di miglior band ungherese della prima decade del 2000. Improgressive è infatti un lavoro di notevole fattura, dal quale emerge una tecnica stupefacente con la quale, però, non si perde mai di vista il feeling. L'album offre nove stupende composizioni, dalla struttura mutevole, ma che presentano come comune denominatore le eccellenti doti strumentali dei giovani membri del gruppo, che hanno in curriculum approfonditi studi musicali. Gli intrecci strumentali evidenziano infatti delle straordinarie capacità esecutive con sovrapposizioni di note chitarristiche e tastieristiche lungo continue progressioni e sui sempre mutevoli ritmi dettati da basso e batteria. Improvvisazione e voglia di stupire, ma, dicevamo, anche feeling attraverso melodie indovinate, raffinate parentesi riflessive o con contaminazioni di world-music, intelligente ricerca sonora ed una prepotenza trascinante in una perfetta unione di progressive, fusion e aggressività. Tutti da godere, in particolare, i ventidue minuti finali della lunghissima Talk with myself, impeccabile esibizione di gruppo con continui colpi ad effetto. Se i Mindflowers continueranno così, con una proposta che parte da improvvisazione e tecnica, un po' come i Liquid Tension Experiment, ma con molto più cuore, e sapranno accrescere e mantenere una personalità molto spiccata, potranno essere uno dei punti di riferimento fondamentali del prog dei prossimi anni.Peppe
Luglio 2004
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