Gong - Acid Motherhood

Zero the Hero ed il suo mondo fatto di teiere volanti e gnomi verdi, già destinato all'oblìo con l'album You nel lontano '75, prende nuova vita dopo quasi un ventennio nelle trasmutazioni sonore di Shapeshifter e consegnato, oramai puro spirito, definitivamente all'infinito con l'album Zero to infinity, continuandone la rappresentazione sonora fintanto l'animo perennemente inquieto di Daevid Allen, insoddisfatto degli impiegatizi concerti tenuti fino al 2001, spezza definitivamente la band.
L'incontro con due musicisti giapponesi, il chitarrista Kawabata Makoto, animatore del collettivo Acid Mothers Temple, e la tastierista Cotton Casino, con cui nasce una collaborazione per alcuni concerti insieme agli University of errors, produce nuove visioni ad Allen che vede i Gong e questa nuova esperienza chiamata Acidmothas fusi insieme.Da qui il rinnovamento totale del gruppo, completato da Josh Pollock (University of Errors) come terzo chitarrista, da Orlando Allen alla batteria, dal bassista Dharmawan Bradbridge e da Greg Sheehan alle percussioni. Spariscono quindi, definitivamente gli strumenti a fiato che da sempre hanno caratterizzato i dischi dei Gong ed il bassista sembra quasi un optional, visto i suoi rari interventi.


In effetti l'ascolto di questo nuovo disco è spiazzante, rassicurato solo in parte dalla inimitabile voce di Daevid e talvolta dagli "space whispers" dell'immancabile Gilly Smyth, oramai Shakti Yoni in deciso pre-pensionamento.
L'anima dei vecchi Gong muta completamente forma e sostanza, acquisendo e metabolizzando le esperienze dei nuovi musicisti ed orientando la proposta verso nuove forme di psichedelia.
Con il rap/psichedelico di Supercotton viene raccontata la storia del nuovo corso, la vecchia Zeroid, ribattezzata Zeroina, viene ridotta a pochi minuti di lacerato e tiratissimo rock, giusto preludio alla preghiera di effettuare quanto prima un bel lavaggio di cervello (Brainwash Me). Attraggono l'arpeggio lisergico in Bazuki logix, nonchè le stralunate melodie di Olde Fooles Game, costruita su un vivace tappeto percussivo e di Waving, cosi delicatamente intrisa di "barrettiano" pensiero, mentre Monstah! e Makototen rappresentano le più vivide allucinazione sonore ricche di deliri chitarristici in "low-fi".
Chiude, senza particolare gloria, Schwitless in molasses arricchita dalla voce dell'artista dada Kurt Schwitters.
Un album che segna una svolta piuttosto decisa, forse necessaria, ma che di certo non soddisferà appieno i fans di Dingo Virgin & C..

Track List:    
Ocean of molasses; Supercotton; Olde fooles game; Zeroina; Brainwash me; Monstah; Bible study; Buzuki logix; Waving; Makototen; Schwitless in molasses.
Formazione:
Daevid Allen (chitarra & voce), Kawabata Makoto (chitarra), Josh Pollock (chitarra), Orlando Allen (batteria), Cotton Casino (tastiere & voce), Dharmawan Bradbridge (basso), Gilly Smyth (voce), Greg Sheehan (percussioni).
Prodotto da: Zubin Henner
Anno: 2004, Voiceprint Durata: 49:00 -

Geppo
Luglio 2004

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