Brani:

1-Midnight Rhapsody; 2-Lusitania; 3-Charlie Brown; 4-Run Bobby Run; 5-Led Ten; 6-Lonely man; 7-One more song on the radio; 8-Sfere; 9-Algarve.

Formazione:

Robby: lead vocal, drums, synth; Titti: fretless electric bass; Gabriele: flute, electric guitar; Bob: piano, keyboards; Ivan: guitar electric, acoustic.

Alberto “Alby” Bergonzoni: chitarra su 3 e 7; Fabio Bovini, Anna Pitzalis, Sara e Jasmine: voci coro bambini in 3; Carlo Perri: flauto su 8.

2008, Mellow Records – durata totale: 50:39

Li avevamo seguiti già con la loro omonima autoproduzione, è un piacere ritrovarli adesso con un nuovo lavoro edito stavolta dalla Mellow Records. Confermando la loro voglia di unire elementi del progressive con una certa facilità di ascolto, i TenMidnight si propongono stavolta con un disco decisamente maturo, grazie a canzoni ben costruite ed una discreta produzione che permette una certa pulizia sonora che rappresenta un ulteriore passo avanti ed elemento a favore di Run.

I due minuti e ventitre secondi di Midnight Rhapsody sono una splendida introduzione strumentale, sinfonica e solenne, seguiti da Lusitania, con cui si entra nel vivo dell’album. Quest’ultimo è un brano dichiaratamente in omaggio ai Kansas e non è un caso quindi che si avvertano “citazioni” della celebre Carry on wayward son. Charlie Brown è un pop-prog-rock pieno di brillanti melodie e cambi di tempo, reso più curioso dalla presenza di un coro di voci di bambini. Run Bobby Run è uno dei momenti migliori, brano strumentale che sembra voler unire l’hard-prog dei Kansas con sonorità à la Jethro Tull per merito dell’uso del flauto. E’ il momento di un altro omaggio ed arriva Led Ten, dedicata ai Led Zeppelin: arpeggi chitarristici di scuola Page, melodie vocali che ricordano Stairway to Heaven e tastiere a creare scenari sonori affascinanti. La buona performance orientata al new-prog di Lonely man precede One more song on the radio, che inneggia i gruppi AOR, con tutti i pregi e i difetti del caso. Sfere e Algarve portano a conclusione l’album con un orientamento più marcatamente prog, avvicinandosi alle pagine sinfoniche e alle caratteristiche mediterranee dei gruppi italiani dei seventies e senza disdegnare qualche incursione nell’hard-rock. Bella prova, quindi, per i TenMidnight che riescono ad essere convincenti con la loro proposta articolata tra progressive, melodia e rock anni ’70. 

Peppe

Ottobre 2009