Brani:
1-The siren and the mariner; 2-The levees' break; 3-In the rocks; 4-Reclaimed; 5-Agua Claro; 6-Starcurrents; 7-Song of the pond; 8-A gathering storm; 9-The waterfall; 10-Catch the wave; 11-Prelude in C Min. (BWV847)
Formazione:
Alex Carpani: keyboards; Aldo Tagliapietra: lead & backing vocals; Dan Shapiro, Ken Jaquess: bass; Neil Bettencourt: drums & percussion; Robert Wolfe, John Thomas, Shelley Doty, Marc Pattison, Tony Spada, Lindsey Boillt, David Scott & Michel Sajrway: acoustic & electric guitars; Cory Wright: saxophones & flutes; Beatrice Casagrande: vocals on 1
Prodotto da: Dan Shapiro
Anno: 2007, Cypher Arts - Durata: 52:48

Cavolo che abilità! Ci provano veramente in tantissimi… A far cosa? A cimentarsi in un progressive di matrice sinfonico-romantica, ispirato ai gloriosi maestri degli anni '70 e a risultare credibili. Molti fanno brutta figura, perdendosi con un insieme di clichè, scopiazzature, kitsch e banalità varie. Moltissimi riescono a realizzare lavori godibili, dignitosi e poco più. Alex Carpani rientra tra quei pochi che riescono ad essere credibili e avvincenti.

Cosa avrà in più questo tastierista emiliano al debutto, rispetto alla numerosissima “concorrenza”? E' presto detto: un ovvio talento musicale di base, a cui si aggiungono una professionalità fuori dal comune, un dispiegamento di forze notevole, la sagacia di chi conosce le proprie potenzialità, ma evita di strafare ed una proposta giustamente equilibrata.
Ma andiamo con ordine… E diciamo innanzitutto che Alex è un bravissimo tastierista, abile sia a livello esecutivo che compositivo, come dimostrano le tracce contenute nel cd Waterline, che hanno una durata contenuta, in cui si evitano tecnicismi autoindulgenti e nelle quali il talento dei musicisti è messo proprio al servizio dell'opera finale. Già, i musicisti… Alex Carpani crea un lavoro interessante e le sue tastiere sono protagoniste, ma al suo fianco troviamo compagni di indiscusso valore. A partire dal nome di Aldo Tagliapietra, cantante e bassista delle Orme, a cui sono affidate le parti vocali. E seguendo con una serie di validissimi nomi abbastanza noti nel circuito prog americano. Senza dimenticare Paul Whitehead, autore dell'artwork e che ha partecipato alla stesura dei testi.
Una presentazione niente male e non sorprende, quindi, che il rock sinfonico di Carpani risulti affascinante nei suoi sviluppi fatti di passaggi strumentali decisamente seducenti e di attraenti melodie, tra un rimando al prog inglese di Genesis, Emerson, Lake & Palmer e Camel ed uno a quello italiano delle Orme e della Locanda delle Fate. Uno charme già notevole è poi accresciuto da una produzione che permette ai suoni di venire fuori puliti e limpidi, per essere gustati in tutta la loro brillantezza.
Tanta forma e tanta sostanza, quindi, in questo bellissimo disco che rappresenta una delle più belle sorprese del rock sinfonico del 2007 ed un appuntamento imperdibile per i numerosissimi appassionati del genere.

Peppe
Ottobre 2007