Interviste - Romislokus

Una curiosa iniziativa del gruppo Romislokus è stata quella di contattare alcuni collaboratori di vari siti internet dedicati al progressive per organizzare una sorta di mega-intervista, che permetta di conoscere meglio i musicisti sia riguardo il lato artistico, che quello più personale ed umano. Anche il Rotters’ Club è stato coinvolto e vi offriamo il resoconto dell’intervista di nostra competenza.  

Museo Rosenbach - Zarathustra

 Brani:

Zarathustra: -L'ultimo uomo - Il re di ieri - Al di là del bene e del male - Superuomo - Il tempio delle clessidre; Degli Uomini; Della natura; Dell'eterno ritorno

Formazione:

Giancarlo Golzi: batteria, timpani, campane, voce Alberto Moreno: basso, pianoforte Enzo Merogno: chitarre, voce Pit Corradi: mellotron, organo Hammond, vibrafono, piano elettrico Farfisa Stefano "Lupo" Galifi: canto

Tecnici di registrazione: Carlo Martinet e Dino Gelsomino
Anno: 1973, BMG Ricordi - Durata: 39:33

Zarathustra è uno di quei dischi che viene considerato, quasi all’unanimità, tra i più grandi lavori non solo della scena italiana, ma dell’intero progressive rock. Tralasciando le implicazioni filosofiche del superomismo nietzschiano e le inevitabili polemiche che accompagnarono il gruppo, accusato stupidamente di fascismo, all’uscita del disco, concentriamoci sul contenuto musicale.

John Greaves - Songs

 Brani:

1-Old kinderhook; 2-The song; 3-Swelling valley; 4-The green fuse; 5-Kew.Rhone; 6-Eccentric waters; 7-Silence; 8-The price we pay; 9-L’aise aux ex-sans-trique; 10-Back where we began; 11-Gegenstand

Formazione:

John Greaves: bass, accordion, piano, vocals - Sophia Domancich: piano - Paul Rogers: double bass - François Ovide: acoustic guitar - Robert Wyatt: vocals, percussion - S'Ange: vocals - Kristoffer Blegvad: vocals - Caroline Loeb: vocals - Elton Dean: saxello - Mirelle Bauer: vibraphone - David Cunningham: electric guitar - Peter Kimberley: backing vocals - Benoit Blue Boy: harmonica

Prodotto da: John Greaves and Alain Cluzeau
Anno: 1995, Resurgence - Durata: 46:43

Quel ramo del progressive noto come Scuola di Canterbury è oggi ricordato per i numerosi talenti che si sono imposti negli anni ’60-’70 attraverso capolavori molto amati. Eppure molti degli artisti affacciatisi nel panorama di oltre trent’anni fa hanno continuato il loro percorso di ricerca, sperimentazione e buona musica nel corso del tempo e tutt’oggi continuano ad uscire album degni di nota. Insomma, il Canterbury non si è fermato a In the land of grey and pink, Third, Rock bottom, Of queues and cures, You, Solar Plexus e… The Rotters’ Club, ma è riuscito a regalare emozioni anche negli anni recenti.

Todd Rundgren's Utopia - Todd Rundgren's Utopia

 Brani:

1-Utopia; 2-Freak parade; 3-Freedom fighters; 4-The ikon

Formazione:

Kevin Ellman: percussion; Moogy Klingman: keyboards; M. Frog Labat: synthesizers; Todd Rundgren: guitar; Ralph Schuckett: keyboards; John Siegler: bass and cello

Prodotto da: Todd Rundgren
Anno: 1974, Bearsville Records - Durata: 59:13

Genio incontrastato a detta dei suoi fan, Todd Rundgren è un personaggio attivo da oltre un trentennio che si è cimentato in molteplici avventure, sperimentando e seguendo le più disparate correnti musicali con personalità, intelligenza e carisma. Nel suo variegato e ricchissimo curriculum professionale, questo chitarrista che è passato con disinvoltura dal pop più orecchiabile all’avanguardia non poteva non addentrarsi anche nei territori del progressive.

Hatfield & the North - Hatfield & the North

Questo disco, ampiamente apprezzato dalla critica attenta, all'epoca non ha avuto alcun successo commerciale. Sembra un'incongruenza ma è così! Registrato nel lontano 1973 al "The manor Studios", non troppi anni dopo fu ristampato in Italia per la serie "Orizzonte" della Virgin, nota per rendere più accessibili, anche economicamente, dischi che spesso inizialmente non ebbero i riscontri commerciali sperati. Musicisti sconosciuti ai più, in quanto non appartenenti ai miti del momento (King Crimson, Genesis, Yes, E.L&P. per esempio) che diedero luogo ad un vero e proprio supergruppo, moda non estranea all'epoca: Sinclair proveniva dai Caravan, Miller dai Matching Mole, Pyle da esperienze con i Delivery e i Gong e Stewart dagli Egg, tutti con il comune intento di produrre buona musica, cercando di riempire lo stomaco ed il portafogli.