Brani:

1-Secret place - I; 2-You don't fool me; 3-Friends of mine; 4-Gone Margarita; 5-Tales from the green sofa; 6-Secret place II

Formazione:

Stephan Forner: electric and acoustic guitars, vocals; Cyrille Forner: electric and acoustic basses, vocals; Philippe Duplessy: drums; Joel Mondon: drums. Guest musicians: Agnès Forner: flute; Loic Brétignière: congas; Cédric Cartaud: acoustic guitar

Prodotto da: Mirage
Anno: 2004, Musea - Durata: 60:34

A partire dal nome, questa band francese non fa nulla per nascondere il suo (eccessivo) amore verso i Camel. Il nuovo album dei Mirage mostra nuovamente un gruppo che idolatra il proprio mito attraverso una di quelle che vengono chiamate clonazioni musicali.

Basterebbe l'opener Secret place I a dissipare ogni dubbio al riguardo, ma tutte le sei tracce del cd non fanno altro che ripercorrere quel prog romantico di cui Latimer & co. sono maestri assoluti, con atmosfere raffinate, sviluppo scorrevole dei brani, intrecci strumentali ben studiati, melodie intriganti e, immancabili, guitar-solos d'effetto. Tales from the green sofa si ascolta con piacere, ma dare un giudizio critico su un lavoro come questo non è semplicissimo: dare prevalenza alla passione che alimenta i musicisti, al cuore, alla capacità di ricreare sonorità che hanno un fascino indubbio? O piuttosto evidenziare la mancanza di personalità che porta ad un prodotto che non offre nulla di nuovo al prog del 2000, consigliando di andare ad ascoltare gli “originali”? Basterebbe effettivamente poco per recensire un disco del genere, visti i riferimenti talmente evidenti e, prendendo altre pietre di paragone, si può ridurre il tutto alla proporzione secondo cui i Mirage stanno ai Camel come i Citizen Cain stanno ai Genesis. Traete voi le conclusioni…

Peppe
agosto 2003