| Brani: | |
| 1-Ah!; 2-Kyrie; 3-Hosianna Mantra; Das V. Buch Mose: 4-Abschied; 5-Segnung; 6-Andacht; 7-Nicht hoch im Himmel; 8-Andacht. | |
| Formazione: | |
| Florian Fricke: piano, harpsichord; Conny Veit: guitar; Robert Eliscu: oboe; Djong Yun: vocals; Klaus Wiese: tambura; Fritz Sonnleitner: violin. | |
| 1972, Pilz - durata totale: 37:00 |
Hosianna Mantra fu un inno mistico intriso di purezza "cosmica" che univa mirabilmente religiosità cristiana e orientale e che risuonò all'epoca della sua uscita nelle menti di tutti gli "iniziati": Florian Fricke aveva deciso di abiurare tutti gli strumenti elettronici e compose quello che rimane indiscutibilmente il suo capolavoro.
Le suggestioni religiose e il percorso "spirituale" di Fricke sono probabilmente all'origine di questo ritorno alla "purezza" incontaminata degli strumenti acustici quali piano, clavicembalo , violino ed oboe che donò all'avanguardia dell'epoca una perla mantrica, una musica senza tempo e innovativa che, da qui in avanti, farà da spartiacque nella sua concezione musicale.L'album è diviso in due suite : Hosianna Mantra e Das V. Buch Mose. Si rivela preziosissimo il contributo della coreana Djong Yun: la sua mistica voce sembra provenire da dimensioni ultraterrene e contribuisce in maniera determinante alla magia del disco insieme al lavoro di cesello della chitarra di Conny Veit che impreziosisce con i suoi ricami psichedelici l'aura mistica promanata dai solchi. E' difficile descrivere le sensazioni guaritrici delle note di questa musica; sicuramente l'assenza della batteria contribuisce a "dilatare" il suono e a rendere l'ascolto un'esperienza catartica.
L'album si apre con le note romantiche e mitteleuropee del pianoforte di Fricke con Ah!; il suono del piano si ripete poi ciclico e minimale accompagnato dalle note terapeutiche della tamboura di Klaus Wiese e della chitarra di Veit. In Kyrie fa la sua comparsa celestiale la voce di Djong Yun che recita testi sacri accompagnata come sempre dall'onnipresente piano; è un'esperienza trascendente che non ha paragoni con nessuna musica dell'epoca. La title-track Hosianna Mantra è una lunga cavalcata che inizia in modo quieto con la tamboura in primo piano e prosegue con la voce in estasi di Djong Jun e la chitarra elettrica che dona spezie psichedeliche al contesto mistico generatosi. Il suono dell'oboe e la voce salmodiante inni sacri portano la mente dell'ascoltatore in uno stato di concentrazione e preghiera da cui è difficile risvegliarsi.
Il lato B si apre con Abschied, brano impreziosito da un oboe luminoso e prosegue con Segnung, in cui la voce radiosa di Djoung Yun recita testi tratti dalla Bibbia: questo pezzo sembra registrato in un monastero sperduto, solo i Popol Vuh sapevano in preda a quali visioni di purezza e innocenza si erano immersi. Un'altra delle gemme di questo lavoro epocale è Nich hoch im Himme. Questo brano mostra ancora il genio di Fricke alla composizione, l'atmosfera si rivela è fra le più intense e oscure di tutto l'album.
Alla fine dell'ascolto si è come storditi, è impossibile rimanere indifferenti se si riesce ad "entrare" nel misticismo panculturale di questo disco: è evidente che la sopraffina cultura musicale europea di Fricke è riuscita a coniugarsi a strutture mantriche orientali in un connubio perfetto che nessuno riuscirà più a ripetere in futuro a questi livelli.
Cosmic Courier
maggio 2012

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