Tony Carnevale - Tu che mi puoi capire

Avevamo accennato, quando ci siamo occupati della ristampa di "III movimento" (qui: https://www.facebook.com/photo/?fbid=658882162905380&set=a.513198027473795), che Tony Carnevale aveva un nuovo album praticamente pronto. Ed ecco che ora vi parliamo di "Tu che mi puoi capire", pubblicato il 23 aprile scorso dalla Soundtrack Records, in formato vinile, ma in una confezione contenente anche il cd in omaggio. Diciamo subito che si tratta di un'opera molto ambiziosa e che i risultati sono esaltanti. Difficile contenere entusiasmo e complimenti di fronte ad un'opera del genere. Non è certo la prima volta che in una lunga carriera all'insegna della qualità Tony si cimenta in un progetto ambizioso, ma un disco per piano e orchestra richiede sicuramente talento, dedizione e passione. Il background legato al mondo della musica classica, già evidente in diversi dei suoi lavori, viene per l'occasione a galla più che mai.
Anni di studi, di ascolti, di esperienze che lo hanno visto protagonista in studio, sul palco e in ambienti didattici come musicista, compositore, direttore d'orchestra e di coro, produttore, portano oggi Tony a quest'opera che offre un'immagine sonora della sua dimensione. Una dimensione che musicalmente è sì strettamente legata al mondo classico, ma che spazia verso altre prospettive in un processo di contaminazione personale.
 
Il tocco leggero al piano e una voce femminile introducono il primo brano "Il suono della tua voce", che con l'entrata dell'orchestra si fa più ritmato e potente e porta alla mente i grandi compositori classici dell'Est Europa del '900. L'ultimo minuto, guidato dal piano, è un gioiello di eleganza e malinconia. Sono diverse le tracce che seguono questa falsariga. Prendiamo "Ad ogni incontro": c'è una prima parte con le percussioni in bella evidenza ed un sound particolarmente altisonante che rimanda a certe soluzioni adottate da Carl Palmer negli anni '70 ed una seconda molto più pacata e vicina ad una sognante colonna sonora. E, per rimanere in tema, non manca una vena emersoniana in "Oltre le note", indirizzata verso la musica classica con una dinamica travolgente che crea scossoni emotivi, soprattutto per l'alternanza di piano e forte, ma anche per i passaggi da momenti solisti a quelli orchestrali e per i crescendo mozzafiato. "Pagine dal libro dei sogni" è la composizione più lunga del lotto, una sorta di mini suite dai tratti cinematici, che nei suoi nove minuti può accentuare sia l'ardore che il romanticismo, facendo sfoggio di melodie d'alta scuola al fianco di una grandeur sinfonica moderna, con picchi di potenza impressionante. Immaginate una strana, ma felice convivenza tra l'Anthony Phillips di "Tarka", Morricone, Tiersen e Dvorak.
 
Soprattuto nei momenti più intimisti è impressionante, ad un ascolto attento, l'abilità di Tony di catapultarci, abbinando le poche parole dei titoli alle sue esecuzioni pianistiche, verso immagini e sensazioni. E per composizioni interamente strumentali non è poco! Non è un caso che il sottotitolo del disco sia "Immagini per pianoforte e orchestra". E a tal proposito, segnaliamo che, oltre ai pezzi più complessi appena descritti, ne incontriamo uno che fa della melodia raffinata il suo punto di forza. "Quel discorso che non abbiamo mai finito...", infatti, è un tassello delicato e dolcissimo, dall'atmosfera elegiaca che evoca un passato mai dimenticato. 
 
Discorso a parte, infine, per le due composizioni che chiudono ll'album. Con un sentito omaggio agli amici Francesco Di Giacomo e Rodolfo Maltese, Tony ci presenta dapprima una versione sinfonica di quella che probabilmente è la sua composizione più nota agli amanti del prog, "La vita che grida". Si tratta di uno splendido brano di rock sinfonico, impreziosito dalla voce e dalla chitarra dei due membri storici del Banco, qui esaltato nei suoi tratti classicheggianti dalla presenza dell'orchestra e dei vocalizzi di Daniela Soraci. La perla finale "... al tempo meravigliosamente perso insieme" è una coda per solo piano, in cui Tony accenna nuovamente "La vita che grida" e ci affianca una breve citazione di "Non mi rompete" del Banco. 
 
Vista la cura di ogni minimo dettaglio, bisogna poi fare menzione anche di un altro aspetto importante di "Tu che mi puoi capire", che riguarda la registrazione, davvero ottima, che fa vedere come altro punto di forza l'eccellente qualità sonora. 
 
Tony si conferma artista capace di esplorare più mondi sonori. In questa specifica occasione è forte, come detto, il legame con la musica classica. Eppure continua a sentirsi forte il rapporto con l'universo prog. Ma ridurre il tutto ad una mera questione stilistica è davvero troppo riduttivo per un musicista del genere, in grado di sfornare un'opera emozionante e complessa allo stesso tempo. Al primo ascolto le vibrazioni positive sono immediate, ma man mano che si assimilano meglio i contenuti dell'album si colgono sempre più finezze, intuizioni, soluzioni ingegnose che fanno immaginare il lavoro eccezionale e il momento di felice ispirazione che ci sono alla base. E la passione e la sensibilità di Tony vengono a galla anche nelle note di copertina che spiegano meglio il titolo. In particolare con le dediche. Ad amici che non ci sono più. Alle donne che ha amato e che lo hanno amato. E si capisce come il Tony musicista e compositore sia strettamente legato all'uomo. Un uomo che anche grazie alla musica fa ordine nei suoi ricordi. Mette in qualche modo a posto il passato. Fantastica ad occhi aperti su dei "what if". Sono sensazioni che possono essere comuni a molte anime sensibili. E l'esperienza sensoriale della musica, così, si amplifica ancora di più!
 
2023, Soundtrack Records

1) Il suono della tua voce; 2) Quel discorso che non abbiamo mai finito...; 3) Ad ogni incontro; 4) Oltre le note; 5) Pagine dal libro dei sogni; 6) La vita che grida - symphonic version; 7) ... al tempo meravigliosamente perso insieme.

Peppe
giugno 2023

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