Continuano
a puntare sui concept album i Dark Ages, anche se questo "Between us"
ha connotati più particolari e meno definiti rispetto ai suoi
predecessori. Si tratta di un lavoro che esplora la crescita individuale
dopo che si sono affrontate delle difficoltà. Ma quanto scritto tra le
note del booklet rende meglio l'idea che l'intepretazione è lasciata
alla sensibilità dell'ascoltatore: "Quest'album racconta una storia. Ma
preferiamo chiamarla una fiaba. E questa fiaba ha diversi personaggi. Ma
chi sono? Sono maschili o femminili? Giovani o anziani? Esistono?
Oppure no? In realtà non importa. Potete renderli vostri propri
personaggi. E la fiaba può avere la vostra propria morale. ".
Il nuovo parto dei Dark Ages inizia subito con un ottimo brano, "Pristine eyes", che evidenzia il lato prog della band. Su una solida base metal, ci sono intriganti intrecci strumentali, cambi di tempo e passaggi solistici di classe in una costruzione senza sbavature. Il prosieguo dell'album mostra l'alternarsi di pezzi che mantengono queste caratteristiche con minutaggi non elevati ("Snowdown", "The villain king", "Riddle from the stars") ed altri che denotano anche una ricerca più melodica e vicina a soluzioni A.O.R. con risultati comunque validi (la power ballad "Beyond" e "The great escape").
Il nuovo parto dei Dark Ages inizia subito con un ottimo brano, "Pristine eyes", che evidenzia il lato prog della band. Su una solida base metal, ci sono intriganti intrecci strumentali, cambi di tempo e passaggi solistici di classe in una costruzione senza sbavature. Il prosieguo dell'album mostra l'alternarsi di pezzi che mantengono queste caratteristiche con minutaggi non elevati ("Snowdown", "The villain king", "Riddle from the stars") ed altri che denotano anche una ricerca più melodica e vicina a soluzioni A.O.R. con risultati comunque validi (la power ballad "Beyond" e "The great escape").
Le due composizioni che si prolungano un po' di più sembrano quelle più interessanti, toccando vette qualitative davvero alte. I sette minuti di "Our lonely shelter" iniziano con una curiosa e intrgante introduzione percussiva, che sfocia poi in un tema dettato da tastiere classicheggianti e si spinge verso una serie di riff granitici, intrecci e interscambi strumentali giocati splendidamente ed epiche parti cantate, con variazioni ritmiche che si susseguono con grande naturalezza. I dodici minuti conclusivi di "There is no end", invece, mostrano il lato più prog dei Dark Ages. Inizio raffinato con il pianoforte, poi l'entata della voce e quella della sezione ritmica portano il sound a cavallo tra new-prog e metal. Verso i due minuti e quarantacinque, c'è poi una meravigliosa parentesi semiacustica con chitarra e flauto che evocano Jethro Tull e Camel, mentre le tastiere offrono uno sfondo sinfonico. Nuovo cambio di direzione con la chitarra elettrica che spinge verso sentieri molto vivaci, mentre il grande lavoro della sezione ritmica favorisce continui cambi di tempo, di atmosfera e affascinanti soluzioni strumentali fino alla fine.
La serie di quattro album sfornata dalla band a partire dal 2011, che abbiamo avuto il piacere di seguire, mostra che la vena dei musicisti si è mantenuta molto ispirata nel corso degli anni. Cosa tutt'altro che facile, soprattutto in un ambito come quello del prog metal, dove perdersi tra cliché e freddi virtuosismi è molto facile. I Dark Ages continuano a scegliere una via, vincente, all'insegna degli equilibri. Tra melodia e tecnica, tra passaggi tirati e momenti di grande feeling, tra chitarre vibranti e tastiere sinfoniche, tra Fates Warning, Queensryche, Sieges Even, Kansas e certi Goblin. Tra prog e metal...
2022, Andromeda Relix
1) Pristine eyes; 2) Showdown; 3) The villain king; 4) Beyond; 5) Our lonely shelter; 6) The great escape; 7) Riddle from the stars; 8) Ther is no end.
Carlo Busato: drums; Angela Busato: keyboards and flute; Roberto Roverselli: vocals; Simone Calciolari: guitars; Gaetano Celotti: bass.
Backing vocals by Angela Busato and Simone Calciolari.
Guest vocals: Gianbattista "Jan" Manenti on "Snowdown".
Durata totale: 51:39
Di seguito, i link ad altre recensioni dei dischi dei Dark Ages sulle nostre pagine
"Teumman part one": https://rottersclubprog.blogspot.com/2012/04/dark-ages-teumman-part-one.html
"Teumman part two": https://rottersclubprog.blogspot.com/2014/02/dark-ages-teumman-part-two.html
"A closer look": https://rottersclubprog.blogspot.com/2019/11/dark-ages-closer-look.html
1) Pristine eyes; 2) Showdown; 3) The villain king; 4) Beyond; 5) Our lonely shelter; 6) The great escape; 7) Riddle from the stars; 8) Ther is no end.
Carlo Busato: drums; Angela Busato: keyboards and flute; Roberto Roverselli: vocals; Simone Calciolari: guitars; Gaetano Celotti: bass.
Backing vocals by Angela Busato and Simone Calciolari.
Guest vocals: Gianbattista "Jan" Manenti on "Snowdown".
Durata totale: 51:39
Di seguito, i link ad altre recensioni dei dischi dei Dark Ages sulle nostre pagine
"Teumman part one": https://rottersclubprog.blogspot.com/2012/04/dark-ages-teumman-part-one.html
"Teumman part two": https://rottersclubprog.blogspot.com/2014/02/dark-ages-teumman-part-two.html
"A closer look": https://rottersclubprog.blogspot.com/2019/11/dark-ages-closer-look.html
Peppe
maggio 2023
maggio 2023
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