Allan Holdsworth - None to soon

alt Brani:
1-Countdown; 2-Nuages; 3-How deep is the ocean; 4-Isotope; 5-None too soon pt. one / Interlude / None too soon pt. two; 6-Norwegian wood; 7-Very early; 8-San Marcos; 9-Inner urge.
Formazione:
Allan Holdsworth: guitar & SynthAxe; Gordon Beck: piano, keyboards; Gary Willis: bass guitar; Kirk Covington: drums.
Produced by Allan Holdsorth.

1996, ristampa 2012 Moonjune Records - Durata totale: 51:04

Si potrebbe quasi dire che in questo album un maestro omaggia i suoi maestri. Allan Holdsworth pubblicò questo disco nel 1996 e, con l'importantissimo contributo del pianista inglese Gordon Beck si tuffò a capofitto nel jazz, rielaborando in maniera personalissima degli standards di John Coltrane, Django Reinhardt, Bill Evans, Joe Henderson e Irving Berling. Lo zampino di Beck è molto forte in questo lavoro, sia perchè è stato lui a scegliere i brani, sia perchè ne ha curato gli arrangiamenti, sia per il suo apporto di musicista e compositore.

Allan Holdsworth - Hard hat area



Brani:
1-Prelude; 2-Ruhkukah; 3-Low levels, high stakes; 4-Hard hat area; 5-Tullio; 6-House of mirrors; 7-Postlude.
Formazione:
Alland Holdsworth: guitar & SynthAxe; Steve Hunt: keyboards; Skuli Sverisson: bass guitar; Gary Husband: drums.
Produced by Allan Holdsworth

1993, ristampa 2012 Moonjune Records

 

Sempre molto attenta allo scenario jazz-rock internazionale, la Moonjune Records piazza un bel colpo ristampando alcuni titoli della discografia di Allan Holdsworth. Più precisamente si va a pescare negli anni '90 della produzione del fenomenale chitarrista e cominciamo dando attenzione a Hard hat area, lavoro datato 1993.

Salim Ghazi Saeedi - Iconophobic

alt Brani:
1-Composer's laughter; 2-A satire on hell; 3-And my heart aches like 100 aching hearts; 4-Asiyeh; 5-The songful song of songbirds; 6-Transcend ecstasy with ecstasy; 7-Don't you see the cheerful rainbow?; 8-Music is haram; 9-Dance in solitude; 10-Eternal melancholy of loving women; 11-Give my childhood back; 12-Breast-milk; 13-I am beautiful, are you beautiful?
Formazione:
Guitars & keyboards: Salim Ghazi Saeedi
2010, autoproduzione - Durata totale: 37:50

Prog anche dall'Iran? Ebbene sì! Ed anche di una certa originalità e personalità. Sarà il fatto che questo artista, Salim Ghazi Saeedi, è cresciuto con tutt'altri tipi di musica, Nirvana in primis e solo ora che prova a fare qualcosa di più ricercato, in maniera forse quasi inconsapevole, si è ritrovato a proporre composizioni di natura progressive.

Recensioni concerti - Osanna - Napoli, Teatro Trianon, 24/10/2012

In un Teatro Trianon gremito e caloroso gli Osanna, insieme a tanti ospiti, sono stati autori di una performance bellissima, che ha appassionato non poco gli spettatori accorsi.

Lo spettacolo è stato pensato benissimo, organizzato scrupolosamente anche per la realizzazione un DVD. La prima parte è dedicata alla Prog family, con i brani più classici del repertorio del gruppo e che attingono principalmente (ma non solo) da L'uomo e da Palepoli. Nella seconda, con un'orchestra d'archi sul palco, si passa all'esecuzione dell'album Preludio, tema, variazioni, canzona, colonna sonora del film Milano calibro 9, scritta in collaborazione con Luis Enriquez Bacalov. In effetti, tutto nasce dalle celebrazioni per il quarantennale di questo lavoro, che ha portato ad un concerto giapponese (sempre con orchestra) qualche tempo fa, che è stato poi immortalato su Rosso rock, disco uscito di recente e contenente anche due inediti, più una rivisitazione di Fiume.

altMa andiamo con ordine... Con i musicisti sul palco (tra cui anche una leggenda come David Jackson), vengono proiettate delle immagini su uno schermo alle loro spalle e si sentono le note e i suoni di apertura, tipicamente napoletani, di Palepoli. Ed ecco che dalle spalle del pubblico si cominciano a sentire invece i suoni di una banda e da lì entra un Lino Vairetti pazzariello moderno, agghindato di abiti sgargianti, con la faccia dipinta come sulla copertina di Rosso rock, che attraversa la platea e sale sul palcoscenica, dando il via alle danze. A volte in medley, a volte senza soluzione di continuità, si susseguono brani storici e non: Fuje a chistu paese a Mirror train, L'uomo, Vado verso una meta, Non sei vissuto mai, Oro caldo, Taka boom, Ce vulesse, citando anche Hendrix e i Led Zeppelin. Il gruppo è in forma, Vairetti e Jackson assicurano una presenza scenica e una tenuta del palco straordinarie, da vecchi marpioni e grandi artisti quali sono. Il nuovo chitarrista Pasquale Capobianco non fa rimpiangere il bravissimo Fabrizio Fedele, anche se subito all'inizio la rottura di una corda fa pensare che la serata non comincia proprio nel miglior segno...
Sale sul palco Sophya Baccini e regala una prova favolosa su 'a zingara, sempre un pezzo forte degli Osanna. E poi è il turno di Gianni Leone, sempre coreografico con un abito multicolore e una parrucca arancione! Inizia con qualche minuto completamente da solo alle tastiere, ripescando e riarrangiando da Ys e poi parte una sfrenata Everybody's gonna see you day. Il finale della prima parte è affidato alla Theme one resa celebre dai Van der Graaf Generator e, manco a dirlo, Jackson è assoluto mattatore!

Intervallo e consapevolezza piena da parte di tutti che stiamo assistendo ad uno show di qualità straordinaria...

Seconda parte e il palco comincia a farsi più affollato: l'orchestra d'archi è ora presente con i musicisti dipinti sul viso come i membri dell'Osanna. Ma prima viene trasmesso il video del brano Rosso rock, con apparizioni di Vairetti, vestito col saio e con il volto dipinto come nel video, in alcune zone del teatro. Parte poi l'Introduzione per l'esecuzione di Milano calibro 9. Purtroppo ci sono state fin da subito noie tecniche, con un fruscio fastidioso che si è sentito per troppo tempo, ma anche qui la performance (e la qualità musicale) è straordinaria. Come se non bastasse pare che addirittura si sia rotta anche una corda del basso! Giampiero Ingrassia dà una mano al gruppo, recitando alcuni brani mentre la musica scorre e duettando con Vairetti sulla sempre splendida There will be time.
E' poi il turno di Tito Schipa jr, che esegue un brano dalla sua nota opera rock Orfeo 9 e che presta la voce anche per Fiume. Pare siano in progetto sia una nuova performance teatrale dell'Orfeo sia una collaborazione tra l'artista e gli Osanna...
Si arriva al gran finale; il palco è sempre più pieno, con Elio Eco, Maurizio Capone e Antonella Morea e sempre più partonepeo e infatti si conclude con 'o culore 'e Napule. Rientrano anche gli ospiti della prima parte ed è un trionfo vero e proprio.
Nei saluti conclusivi Lino ha voluto rimarcare come, visto che alle prove nei giorni precedenti non c'era stato alcun problema tecnico, adesso deve credere alla "seccia"... Ma lo spettacolo è stato fantastico e si vede che tutti sono soddisfatti, artisti e pubblico.

Due parole sul progetto base, questo Rosso rock che è disco, ma anche... l'etichetta di un nuovo vino!!! La bellissima performance giapponese di Preludio, tema, variazioni, canzona rende giustizia ad un album forse un po' sottovalutato, sia nella discografia degli Osanna, che nel panorama italiano degli anni '70. La fusione rock-musica classica è perfetta, coinvolgente, non sfiora mai il kitsch e la pulizia del suono rende forse ancora più gradevole l'ascolto.
I due nuovi brani sono particolari. La title-track è molto d'atmosfera, con un lieve senso di malinconia e di inquietudine, con un tocco hammilliano non indifferente (non a caso c'è una ripresa di un suo brano) e magnificamente interpretata da Vairetti. 'o culore 'e Napule, rigorosamente in dialetto, attualizza certi discorsi di Palepoli e Suddance, elencando le bellezze e i grossi problemi della città su una musica vibrante, a tratti frenetica, calorosissima. E chissà che nel 2013, con il quarantennale di Palepoli, non ci siano nuove sorprese con degli Osanna che ancora una volta celebreranno la loro Napoli.

Per concludere... E' vero, è importantissimo parlare di nuove leve... Ed è vero che a volte certe reunion e certe vecchie glorie non è che facciano grandi figure. Ma quando si parla di Lino Vairetti, siamo di fronte ad un personaggio straordinario, pieno di idee, un artista sotto certi aspetti a 360° in possesso di un'energia e di una vitalità invidiabili anche dai più giovani. Un personaggio che in tanti anni di festival Afrakà ha portato a Napoli e provincia artisti dal nome pesante e di grande calibro ed emergenti di qualità. Un musicista che ha saputo rinnovare senza stravolgere un patrimonio di valore enorme, che "sente" Napoli come pochi e che può dire ancora tanto.
Grazie di tutto Lino, alla prossima!

Peppe

ottobre 2012

Birth Control – Operation

 alt Brani:
1-Stop Litte Lady; 2-Just Before the Sun will Rise; 3-The Work is Done; 4-Flesh and Blood; 5-Pandemonium; 6-Let Us do it Now. Bonus tracks: 7-Hope; 8-Rollin; 9-The Work is Done; 10-Wath’s your Name; 11-Believe in the pill.
Formazione:
Bruno Frenzel : guitar, vocals; Bernd Koschmidder: bass; Bernd Noske : drums, vocals; Reinjhold Sobotta: organ.

1972, Philips - ristampa Repertoire (1997)

Seconda pubblicazione per la band tedesca originaria di Colonia; se il nome Birth Control è una chiara opposizione all’enciclica di Paolo VI, nell’ambito dell’illeceità di alcuni metodi per il controllo delle nascite, la copertina dell’album lascia poco spazio all’immaginazione.