Brani:
1-Le ore i giorni gli anni; 2-Classe 21; 3-Il preché di esser me; 4-Gli arroganti; 5-Responsabilità; 6-Lunalia; 7-Moogugni; 8-Welfare botanico.
Formazione:
Gianluca Avanzati: basso; Marco Dolfini: batteria, percussioni, voce; Toni Gafforini: piano elettrico,synth, mellotron; Ivan Vanoglio: chitarra e "vib".
 Durata totale: 54:02

2011, Mellow Records

Con un nome così, che anche con una "g" in più fa subito pensare al mitico Bob Moog, inventore del celebre sintetizzatore molto in voga tra i gurppi prog (e non solo) degli anni '70, è inevitabile aspettarsi quelle scorribande sinfoniche guidate da tastiere barocche e frenetiche... Nulla di più sbagliato!

Basta inserire il cd nel lettore e subito Le ore i giorni gli anni ci fa conoscere meglio la musica dei Moogg, un misto di prog romantico e jazz-rock, dalle trame tenui eppure frizzanti e che mostra non pochi legami con i Caravan. Melodie docili, condite da parti strumentali elegantissime, nelle quali chitarra e piano elettrico viaggiano che è una meraviglia. Ma è solo l'inizio... E se qua e là torna a farsi vedere la non nascosta influenza della celebre band canterburiana, non mancano spunti nei quali è facile individuare le tracce del jazz-rock all'italiana, quello che nei seventies era capitanato, otlre che dai Perigeo, dalla scuola torinese degli Arti e Mestieri e che più di recente è tornato in auge soprattutto grazie ai gioielli firmati da DFA e Accordo dei Contrari (legami evidenti soprattutto in Classe 21 e Gli arroganti). Eppure, nonostante questi paragoni, non c'è nulla di fortemente derivativo, niente è scontato durante l'ascolto e di manierismo vero e proprio non c'è traccia. Si avverte invece una forte personalità, derivante anche dal fatto che praticamente tutti i musicisti hanno un bel po' di annetti di esperienza sulle spalle (il nome più noto ai nostri lettori potrebbe essere quello di Gianluca Avanzati per i suoi trascorsi con i Notabene e gli Alma Sideris) e si sente, perchè si avverte tutta la preparazione e professionalità che c'è alle spalle. Tra ritmi graffianti, volate strumentali che a volte sembrano frutto dell'improvvisazione e altre volte più studiate, il giusto pizzico di mediterraneità, i cinquataquattro minuti di questo bellissimo cd sembrano passare in un attimo! Una nuova, bellissima, conferma, quindi, che quando una band italiana punta sul jazz-rock progressivo lo spettacolo è assicurato.

Peppe
luglio 2012